I firmatari della “Correctio Filialis”

Di seguito l’elenco dei firmatari della Correctio filialis de haeresibus propagatis rivolta a papa Francesco da 62 sacerdoti e studiosi cattolici di 20 nazioni.

 Dr. Gerard J. M. van den Aardweg
European editor, Empirical Journal of Same-Sex Sexual Behavior

Prof. Jean Barbey
Historian and Jurist, former Professor at the University of Maine

Fr Claude Barthe
Diocesan Priest

Philip M. Beattie
BA (Leeds), MBA(Glasgow), MSc (Warwick), Dip.Stats (Dublin) Associate Lecturer, University of Malta (Malta)

Fr Jehan de Belleville
Religious

Dr. Philip Blosser
Professor of Philosophy, Sacred Heart Major Seminary, Archdiocese of Detroit

Fr Robert Brucciani
District superior of the SSPX in Great Britain

Prof. Mario Caponnetto
University Professor, Mar de la Plata (Argentina)

Mr Robert F. Cassidy STL

Fr Isio Cecchini
Parish Priest in Tuscany

Salvatore J. Ciresi, M.A.
Director of the St. Jerome Biblical Guild, Lecturer at the Notre Dame Graduate School of Christendom College

Fr. Linus F Clovis,
Ph.D., JCL, M.Sc., STB, Dip. Ed, Director of the Secretariat for Family and Life in the Archdiocese of Castries

Fr Paul Cocard
Religious

Fr Thomas Crean OP STD Continue reading

“Correzione filiale a papa Francesco”

Una lettera di 25 pagine firmata da 40 sacerdoti e studiosi laici cattolici è stata spedita a Papa Francesco l’11 agosto. Per il fatto che non è stata ricevuta nessuna risposta dal S. Padre, la si rende pubblica quest’oggi, 24 settembre, Festa della Madonna della Mercede e di Nostra Signora di Walsingham. La lettera, che è aperta a nuovi firmatari, ora porta i nomi di 62 sacerdoti e studiosi cattolici provenienti da 20 nazioni, i quali rappresentano anche altri che però non hanno la necessaria libertà di parlare. La lettera ha un titolo latino: Correctio filialis de haeresibus propagatis (letteralmente, Correzione filiale in ragione della propagazione di eresie). In essa si dichiara che il papa, mediante la sua Esortazione Apostolica Amoris laetitia e mediante altri parole, atti e omissioni ad essa collegate, ha sostenuto 7 posizioni eretiche, riguardanti il matrimonio, la vita morale e la recezione dei sacramenti, e ha causato la diffusione di queste opinioni eretiche nella Chiesa Cattolica. Queste 7 eresie sono formulate dai firmatari in latino, lingua officiale della Chiesa. Continue reading

Italia: un bus per la liberà contro la dittatura gender

Ampia intervista a Filippo Savarese (‘CitizenGO Italia’ e ‘Generazione famiglia’) alla vigilia della partenza, sabato 23 settembre da Roma,  del ‘tour’ italiano del bus arancione contro la diffusione dell’ideologia gender. La ‘colonizzazione ideologica’ di papa Francesco e il vibrante appello del cardinale Mauro Piacenza a Fatima.

Un bus per la libertà, contro la dittatura gender. Partirà sabato 23 settembre da Roma, sosterà in altre città italiane, tornando infine a Roma sabato 30 settembre dove è prevista una manifestazione a conclusione del ‘tour’.

Ne parliamo con Filippo Savarese, che coordina la campagna informativa, promossa dalla Fondazione ‘CitizenGO Italia’ e da ‘Generazione famiglia’ (erede della ‘Manif pour tous Italia’). Nella ‘galleria’ alla fine dell’articolo alcune foto del bus in diverse parti del mondo.

Filippo, prima di tutto come è nata la collaborazione tra ‘Generazione famiglia’ e ‘CitizenGO’?

E’ ormai più di una collaborazione. Le nostre due identità si stanno a poco a poco fondendo per creare in Italia un grande popolo a difesa del bene comune in materia di vita, famiglia, libertà educativa. ‘Generazione famiglia’ (inizialmente ‘Manif pour tous Italia’ sul grande esempio francese) è attiva da un quinquennio sul territorio nazionale: oggi ha circa 80 referenti che ci informano costantemente su quanto avviene localmente, nei consigli comunali e nelle scuole. Tale esperienza è piaciuta molto a ‘CitizenGO’, una fondazione internazionale con sede a Madrid che ha investito negli ultimi tre anni in tutto il mondo per spostare il focus della campagna pro-bene comune soprattutto sull’online: ‘CitizenGO’ ci ha proposto così, un anno fa, di affiancare all’attività sul territorio quella sul web. E i nostri rapporti sono diventati via via sempre più stretti.

Veniamo allora alla prossima campagna italiana…

La campagna si svolge con uno strumento particolare: un grande pullman di linea, classico, con 52 posti, interamente ricoperto con una pellicola arancione – colore della campagna iniziale in Spagna, poi estesa a varie parti del mondo. Sulla fiancata si leggerà “In Italia i bambini sono maschi, le bambine sono femmine. La natura non si sceglie. No al gender nelle scuole”, quest’ultima affermazione a caratteri cubitali. Continue reading

APPELLO AL PAPA Amoris Laetitia, 62 firme per una correzione filiale

Tra le 62 firme che sostengono una “correzione filiale” consegnata fisicamente in agosto a papa Francesco c’è anche quella di monsignor Bernard Fellay Superiore generale della Fraternità San Pio X, la comunità sacerdotale fondata da monsignor Marcel Lefevbre nell’immediato post concilio per fuggire al rinnovamento ritenuto spurio.

Con una lettera di 25 pagine, inviata al Papa lo scorso 11 agosto, e che oggi viene resa pubblica, i firmatari parlano apertamente di eresia. Si dice che il papa, mediante la sua Esortazione Apostolica Amoris laetitia e mediante altre parole, atti e omissioni ad essa collegate, ha sostenuto 7 posizioni eretiche, riguardanti il matrimonio, la vita morale e la recezione dei sacramenti, e ha causato la diffusione di queste opinioni eretiche nella Chiesa Cattolica. Continue reading

IL DOCUMENTO: Motu Proprio sulla famiglia: Summa Familiae Cura Sulla linea di Amoris Laetitia

Con la lettera apostolica in forma di Motu proprio Summa familiae cura, papa Francesco rifonda l’Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. L’istituto voluto dal santo papa polacco fu definito nel 1982 e affidato, come primo preside, alle cure del cardinale Carlo Caffarra, oggi apparentemente cambia solo il nome, in realtà muta anche l’orizzonte di riferimento.

LA LINEA DI AMORIS LAETITIA

Le parole del Motu proprio chiariscono subito che come Giovanni Paolo II diede seguito al Sinodo sulla famiglia del 1980 con la costituzione dell’Istituto, così ora, dopo il doppio sinodo sulla famiglia del 2014 e 2015, papa Francesco ritiene di rifondarlo e rinominarlo. Non sarà più  Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, ma è Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, legato alla Pontificia Università Lateranense.

Il doppio sinodo sfociato nell’esortazione Amoris laetitia, si legge nel testo, «ha portato la Chiesa a una rinnovata consapevolezza del vangelo della famiglia e delle nuove sfide pastorali a cui la comunità cristiana è chiamata a rispondere». Secondo i cardini della «conversione pastorale» e della «trasformazione missionaria della Chiesa», indicati in Evangelii gaudium, il documento programmatico del papato di Bergoglio, «anche a livello di formazione accademica, nella riflessione sul matrimonio e sulla famiglia  non vengano mai meno la prospettiva pastorale e l’attenzione alle ferite dell’umanità». Continue reading

• MOTU PROPRIO Famiglia, attacco all’eredità di Giovanni Paolo II

«Con il presente Motu proprio istituisco il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, che, legato alla Pontificia Università Lateranense, succede, sostituendolo, al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia (…) il quale pertanto, viene a cessare». L’articolo 1 del Motu Proprio Summa Familiae Cura, pubblicato ieri, sancisce così un altro atto di rottura con il Magistero di san Giovanni Paolo II che l’Istituto aveva creato nel 1982 con la Costituzione apostolica Magnum Matrimonii Sacramentum. Significativamente il documento porta la data dell’8 settembre, due giorni dopo la morte del cardinale Carlo Caffarra che, su incarico di Giovanni Paolo II, l’Istituto per gli Studi su matrimonio e Famiglia aveva fondato.

Sebbene nel Motu Proprio papa Francesco si ricolleghi alla «lungimirante intuizione di san Giovanni Paolo II», è evidente il segnale di forte discontinuità con il passato, anche se poi – va precisato – quello sancito ieri è ancora un passaggio, visto che la vera battaglia si giocherà ora sugli statuti dell’Istituto Teologico, che decideranno eventuali cambiamenti nella struttura dei corsi, nelle materie insegnate e nei docenti. Fino ad allora la vita dell’istituto dovrebbe continuare con gli stessi docenti e gli stessi corsi svolti finora, secondo quanto afferma il Motu Proprio e secondo quanto assicurato da monsignor Vincenzo Paglia, Gran Cancelliere dell’Istituto, nell’assemblea in cui ha presentato in anteprima il documento al corpo docente. Nessuno però si fa troppe illusioni, la determinazione a cambiare indirizzo politico costituirà una forma di pressione sugli attuali docenti, in massima parte “figli” di Giovanni Paolo II e del cardinale Caffarra, a cui si cercherà di affiancare qualche altro nuovo docente almeno fino alla battaglia decisiva. Continue reading

ECCO COME I REGIMI COMUNISTI E ISLAMICI DESTABILIZZERANNO L’EUROPA Le migrazioni di massa sono l’arma impropria usata da Turchia, Cina, ecc. per raggiungere scopi politici o economici e condizionare le nostre fragili democrazie

Il regime comunista cinese ha fatto terra bruciata attorno al Dalai Lama. […] Quando capita che egli venga (ancora per quanto?) ricevuto o invitato a qualche evento in Italia scattano delle manifestazioni contrarie anche da parte dei gruppi cinesi stanziati qua da noi. Sembra incredibile, ma i cinesi “d’Italia” protestano contro il Dalai Lama.
E’ accaduto un anno fa a Milano, quando gli fu data la cittadinanza onoraria (pure l’Ambasciata cinese protestò duramente) e – di nuovo – è stato organizzato da associazioni cinesi un corteo di protesta (ovviamente autorizzato), il 19 settembre prossimo a Firenze, in occasione del conferimento di una onorificenza al leader tibetano da parte del sindaco Dario Nardella.
Com’è noto nella zona tra Firenze e Prato è stanziata da anni una numerosissima comunità cinese. Si possono attraversare paesi interi vedendo per strada solo cinesi. Quindi è prevedibile che il corteo contro il Dalai Lama possa essere abbastanza consistente.

FENOMENO MOLTO PREOCCUPANTE
E’ un fenomeno folkloristico e irrilevante? Non proprio. E’ molto preoccupante.
Questo caso oltre a sollevare fortissimi dubbi sul grado di integrazione dei cinesi in Italia, ripropone una questione scottante sull’emigrazione (in generale) che è stata sollevata da Kelly M. Greenhill, docente di relazioni internazionali alla Tufts University e ricercatrice ad Harvard, nel libro “Armi di migrazione di massa” (LEG edizioni). Continue reading

UNA QUESTIONE DI BUON SENSO: PRIMA GLI ITALIANI! La giusta priorità: prima i connazionali poi gli stranieri, prima i vecchi e i bambini poi gli adulti, prima i capaci e i meritevoli poi gli altri, prima chi tutela l’ordine e la sicurezza poi chi li mette a rischio, prima gli onesti poi i delinquenti, prima le famiglie poi i single o le altre unioni

Non fanno in tempo a sbarcare clandestinamente in Italia che già chiedono diritti, assistenza, casa e moschea. S’imbarcano su navi criminali, a noi tocca salvarli, portarli a casa nostra, rifocillarli, rimetterli in piedi, vestirli, dotarli di telefonino e di un piccolo assegno, stabilizzarli. Poi la casa gratis. E se non la diamo, loro la occupano, e se li vuoi sfrattare devi prima pensare dove alloggiarli, sicché d’ora in poi diventerà una prassi, se vuoi avere una casa occupane una a caso, e poi ne avrai una pubblica.

PRIMA I DIRITTI O PRIMA I DOVERI?
Da un abuso maturerai un diritto, anzi una prelazione. Gli edifici pubblici che possono essere requisiti dal prefetto per ospitare i migranti clandestini, sono un pericoloso, autoritario criterio.
No, non voglio tirare in ballo le solite cose: i diritti che vengono prima dei doveri, la pretesa di essere rispettati nelle loro abitudini e tradizioni senza invece rispettare le leggi e le consuetudini del nostro paese, le richieste sindacali appena si affacciano da noi, l’assistenza sanitaria ingolfata dai flussi migratori, le pensioni riscosse da noi e magari trasferite all’estero; e poi le proteste e le ribellioni, e guai a chi li tocca se sono violenti, per non dire infine dell’alto tasso di delinquenza, di violenze sessuali e no, di rischio terrorismo che portano inevitabilmente con loro come mostra un ampio campionario di esempi (prendete la vicina Francia, dalle banlieu agli atti di terrorismo).
Tutto vero, tutto risaputo.
D’altra parte è pure vero che è impossibile frenare il flusso, si può solo rallentare, governare, scaglionare. Così come, davanti a profughi, bisognosi, bambini dobbiamo dimostrare umanità, pietà e solidarietà. E salvarli se non in pericolo di vita.
Tutto giusto, sia il pro che il contro, ma quel che manca nel nostro paese, e non solo nel rapporto tra italiani e immigrati, è una regola elementare di buon senso: la priorità. Se l’Italia l’adottasse in ogni campo sarebbe un paese migliore, più vivibile, più giusto. Continue reading

INTEGRAZIONE ALLA ROVESCIA Comune impone proselitismo arabo gratis a italiani

A Pieve di Soligo (con l’accento sulla i) in provincia di Treviso, sta andando in scena un curioso esperimento di proselitismo islamico mascherato da attività culturale. Con tanto di benedizione del Comune il quale, con la scusa della mitologia integrazionista, è in prima linea per aiutare i suoi concittadini a imparare l’arabo. Come? Con il solito utilizzo delle associazioni di promozione culturale islamica. A Pieve ce n’è una che si chiama “Noi ci siamo”.

Di che cosa si tratta? L’associazione, regolarmente riconosciuta dalla Regione Veneto ha organizzato un corso di arabo rivolto agli italiani. O meglio: per i figli di immigrati magrebini che desiderano imparare la lingua paterna e per quegli italiani che per svariate ragioni (viaggi, lavoro, studio etc…) desiderano effettuare una full immersion nel complesso idioma levantino.

Il Comune ha messo a disposizione tre sale del complesso di proprietà pubblica chiamato Casa delle Associazioni e la Tribuna di Treviso, nei giorni scorsi ha titolato: “A Pieve di Soligo lezioni di arabo e Corano: per gli italiani sono gratis”. La parola Corano ha fatto drizzare i capelli alle forze di opposizione, soprattutto la Lega, che hanno iniziato a protestare. Nell’articolo infatti c’è scritto: “Alle classi di bambini oltre alla lingua araba gli insegnanti madrelingua spiegano il Corano – continua Fatine – cosa che per gli adulti dovrà essere decisa insieme”.  Continue reading

I veri razzisti sono i fondamentalisti dello “ius soli”

Aprire le pagine di un quotidiano nazionale e scoprire che chi non sostiene lo ius soli e lo ius culturae è gretto, xenofobo e imbevuto di «pregiudizi colmi di vergognoso razzismo». Scoprire in altre parole che, salvo le Americhe, e anche lì neanche tutti i paesi, in pratica tutto il mondo è vergognosamente razzista perché invece applica lo ius sanguinis, cioè attribuisce ai bambini la cittadinanza dei loro genitori.

L’articolo spiega che se non passasse l’attuale legge in discussione, già approvata dalla Camera ma ferma al Senato, nessuno «diventerebbe mai italiano per il solo fatto di nascere nel Bel Paese». Sarebbe – commenta l’autore – un gravissimo atto di cecità e di ingiustizia «mantenere nel limbo di una non riconosciuta cittadinanza» i bambini e i ragazzi stranieri che vanno a scuola in Italia e i figli nati in Italia di stranieri che «qui lavorano, pagano tasse e contributi e non hanno guai con la giustizia», bambini e ragazzi respinti e marginalizzati, di cui oggi si «umiliano l’italianità e il legittimo sentimento di appartenenza che ne discende» generando in loro «sofferenza e ostilità», sentimenti che «picconano ogni patto civile, minano la solidarietà. Una imprevidenza incredibile, un’imprudenza grave». Continue reading