“Tenete a casa i vostri figli quella notte, perché – anche senza volerlo e a loro insaputa – gioirebbero e danzerebbero per il Grande Cornuto, che appunto… è un cornuto. E che non può salvarli!”. Don Ermes Macchioni, sacerdote in Fontana di Rubiera (Reggio Emilia) ed attivissimo esorcista da oltre trent’anni, sulla cosiddetta “festa” di Halloween ha le idee molto chiare: “quella è la notte più esoterica e satanica di sempre”. Eppure, non è tanto con la festa pagana che il don se la prende perché “il mondo civile può celebrare quello che vuole”, ma è con “l’insipienza e l’incoerenza di noi cristiani”. Tutt’altro che una lamentela la sua: è la semplice (e sempre meno scontata) volontà del buon pastore di condurre il gregge verso una vita cristiana radicale e ben radicata nel Vangelo. E infatti don Ermes ha dato inizio a quella che – dalle sue parti – è ormai diventata una tradizione: la grande festa dei Santi nella sera del 31 ottobre. Sera in cui, per l’appunto, il calendario liturgico cristiano segna la vigilia di Ognissanti. Così: bambini e ragazzi, adulti e piccini, si trovano tutti insieme per festeggiare nel nome e nella gloria del Signore. La Nuova Bq lo ha intervistato per approfondire questa vincente iniziativa e per fare un po’ di chiarezza su Halloween che, molto spesso, è considerata una festa innocua anche dai credenti.
Intanto, don Ermes, ci racconti: com’è questa Festa dei Santi che si è inventato?
Circa dieci anni fa, quando ancora ero parroco nella chiesa di San Michele a Sassuolo, ho capito che era necessario offrire ai bambini e ai ragazzi una proposta positiva che si contrapponesse alla sempre più celebrata notte di Halloween. Fu così che iniziai a organizzare la festa dei Santi proprio nella sera del 31 ottobre, che è in assoluto la notte più esoterica e satanista dell’anno. Qualche anno fa io ho cambiato parrocchia, ma quella festa non ha mai smesso e continua tuttora. Si tratta di un momento di aggregazione semplice e gioioso, con giochi, canti, dolci e tutto quanto si possa trovare in un’autentica festa. E però, è una festa alla luce dei Santi! Ognuno sceglie il santo che più sente vicino alla propria storia personale, per esempio quello di cui porta il nome, e poi è chiamato a dare ragione di questa rappresentazione. Si apre così un momento di gioiosa catechesi sulla vita dei santi e sulla bellezza e l’importanza che la loro vita rappresenta nella storia della Chiesa. Ma anche nella nostra storia personale: i bambini, i ragazzi devono essere educati a guardare ai santi come veri modelli di vita. Poi, chi non si traveste da santo si deve vestire esclusivamente di bianco.
Insomma mi sembra di capire: niente travestimenti da maghi, streghe o morti che camminano…
Quanti sanno davvero perché ad Halloween ci si veste così? Cosa significa? Nel rituale originale di Halloween sta scritto: “Nella vigilia di Ognissanti i defunti uscivano dai sepolcri, per tornare ancora una volta con gli amici di un tempo a godere il tepore, il conforto e la gioia dell’amicizia. Che tutti quanti siano felici e colmi di gioia. Danziamo dunque e stiamo felici per tutti i nostri fratelli che hanno già varcato la soglia……proprio come accade oggi”. No! Questa è esattamente una catechesi al contrario, una catechesi cattolica rovesciata! Non accade per niente questo perché non può accadere: non esiste un auto-risurrezione! Il cristiano non può celebrare questo, nemmeno per scherzo. I nostri defunti non ritornano; essi sono viventi in Cristo (e speriamo tutti), ma non possono tornare da noi. Siamo noi che dobbiamo raggiungere il loro mondo. Attenzione: per raggiungere il loro mondo non serve la magia di streghe e fattucchieri, ma serve seguire Cristo, imparare a vivere come Lui e a morire come Lui. Noi cristiani non celebriamo i demoni, ma i Santi che sono vivi in Cristo! Continue reading →