Sposo e prete, non è più solo un’ipotesi

La lunga marcia del cardinale Hummes per giungere all’ordinazione dei Viri Probati sta per arrivare in porto? In questi ultimi giorni c’è stato un intensificarsi di notizie, accenni, mezze indiscrezioni che indicano che il problema potrebbe essere messo in agenda nel Sinodo sull’Amazzonia, previsto a Roma nel 2019.

Del Sinodo si era parlato nei mesi scorsi; l’impressione ricevuta in quella fase era che potesse svolgersi – ma in una qualche località della regione amazzonica – entro quest’anno. Posto che non c’è mai stata una dichiarazione ufficiale non è possibile dire con certezza se la scelta del 2019 sia una forma di dilazione; così come non è possibile affermare con sicurezza se la scelta di Roma come location dell’evento sia dovuta a un desiderio di maggior controllo, o per dare un palcoscenico più nobile a quello che comunque resta un sinodo regionale. Continue reading

Scuola cattolica: quando anche i Vescovi dimenticano…

Era il 30 ottobre 1999. In piazza San Pietro, a Roma, erano convenuti docenti, famiglie e alunni della Scuola cattolica italiana, al termine della loro Assemblea nazionale. Ad accoglierli, c’era Giovanni Paolo II, che spiegava la «fioritura delle scuole cattoliche» con la «passione educativa, che ha accompagnato la Chiesa attraverso i secoli» ed esprimeva ai tanti presenti il suo «affetto, stima e la più viva solidarietà per l’opera alla quale vi dedicate», tenendo conto di come «l’esperienza delle scuole cattoliche» porti «in sé un grande patrimonio di cultura, di sapienza pedagogica, di attenzione alla persona, di reciproco sostegno con le famiglie».

Ancor più nell’Europa unita, osservò Giovanni Paolo II, «è ancora più ampio lo spazio per la scuola cattolica, di sua natura aperta all’universalità», ma soprattutto «fondata su un progetto educativo, che evidenzia le radici comuni della civiltà europea. Anche per questa ragione è importante che in Italia la scuola cattolica non si indebolisca, ma trovi piuttosto nuovo vigore ed energie». Da qui il Pontefice invocò «un pieno riconoscimento della parità giuridica ed economica tra scuole statali e non statali, superando antiche resistenze estranee ai valori di fondo della tradizione culturale europea», ritenendo ovviamente insufficienti i passi sino ad allora (e sino ad oggi) compiuti in tal senso. Continue reading

Immigrati e “invasione”, il documento segreto di Soros: i 14 parlamentari italiani “affidabili”

Ci sono 14 parlamentari italiani giudicati “affidabili” da Open Society, la fondazione del magnate ungherese Goerge Soros attivissima nelle politiche a sostegno di profughi e immigrazione. Soros viene considerato il maggiore sponsor mondiale della “invasione” dell’Occidente, qualcuno parla addirittura di “sostituzione etnica”. E il dossier segreto sui suoi rapporti con l’Europarlamento di Strasburgo, di cui parla Maria Giovanna Maglie su Dagospia, proprio per questo suona assai inquietante.

Nel documento, filtrato da Open Society. si fa riferimento con nomi e cognomi a 14 europarlamentari italiani: 13 sono del Pd e uno della Lista Tsipras. Del Pd sono Brando Maria Benifei, Sergio Cofferati, Cecile KyengeAlessia Mosca, Andrea Cozzolino, Elena Gentile, Roberto Gualtieri, Isabella De Monte, Luigi Morgano, Pier Antonio Panzeri, Gianni Pittella, Elena Schlein, Daniele Viotti. Della Lista Tsipras è Barbara Spinelli. Tutti loro rientrano nel “gruppone” di politici giudicati ottimi partner strategici da Soros e compagnia terzomondista, 226 parlamentari su 751, più 7 vicepresidenti, decine di coordinatori e di questori, i membri di 11 commissioni e 26 delegazioni. Continue reading

Il card. Müller e Buttiglione, una confusione che aumenta

Il prof. Rocco Buttiglione si batte da mesi contro i critici dell’Amoris laetitia, per giustificare il contenuto dell’esortazione post-sinodale di papa Francesco. Ora ha raccolto i suoi articoli in un libro dal titolo Risposte amichevoli ai critici dell’Amoris laetitia, pubblicato dalla casa editrice Ares, con un’inattesa prefazione del cardinale Gerhard Ludwig Müller.

Andrea Tornielli riporta su Vaticaninsider un ampio stralcio di questa introduzione che aggiunge confusione alla confusione oggi imperante. L’ex-Prefetto della Congregazione per la Fede, a differenza del prof. Buttiglione, ha sempre manifestato una certa simpatia verso i quattro cardinali dei “dubia”, ma ritiene che per “neutralizzare” la Amoris laetitia conviene interpretarla in continuità con l’insegnamento della Chiesa, piuttosto che criticarla apertamente.

Per spiegare l’apparente contraddizione tra Amoris laetitia e i dogmi definiti dalla Chiesa sui sacramenti del matrimonio, della penitenza e della eucarestia, il cardinale fa propria la tesi di fondo di Rocco Buttiglione, che riassume in queste due righe: «Ciò che è in questione è una situazione oggettiva di peccato che, a causa di circostanze attenuanti, soggettivamente non viene imputata». Continue reading

L’insegnamento di Giovanni Paolo II che vi cambierà la vita

Non l’ha solo insegnato, lo ha anche vissuto, perfino da famoso Papa globetrotter

La vita di Papa San Giovanni Paolo II è stata straordinaria. Da giovane sacerdote nella Polonia degli anni Cinquanta del Novecento sopravvissuto alle brutalità del comunismo è diventato il Papa amatissimo che radunava le folle, uno dei Pontefici più famosi e influenti della sua generazione.

In tutto questo, non ha mai perso il suo tocco personale. Ad esempio, dopo che Mehmet Ali Agca gli aveva sparato provando ad assassinarlo nel 1981 è andato a trovare il suo attentatore in carcere per perdonarlo.

Da giovane era anche noto per il fatto di guidare ritiri con piccoli gruppi di amici o parrocchiani sulle montagne, dove aveva molto tempo per stringere rapporti personali.

È significativo che si dedicasse molto ai rapporti individuali, nonostante le sue crescenti responsabilità al servizio della Chiesa. Per quanto mi riguarda, sono solo un parroco a cui è richiesto ben meno di ciò che veniva chiesto a lui, ma ci sono sere in cui sono così stanco che vado in camera mia, chiudo la porta e mi faccio una scorpacciata di Netflix. È ammirevole che un uomo come Giovanni Paolo II riuscisse a trovare il tempo per coltivare gli incontri personali quando sarebbe stato semplicissimo perdersi nel trambusto del Vaticano. Continue reading

L’ESORCISTA Su Halloween, i Santi e l’insipienza di noi cristiani

 

“Tenete a casa i vostri figli quella notte, perché – anche senza volerlo e a loro insaputa – gioirebbero e danzerebbero per il Grande Cornuto, che appunto… è un cornuto. E che non può salvarli!”. Don Ermes Macchioni, sacerdote in Fontana di Rubiera (Reggio Emilia) ed attivissimo esorcista da oltre trent’anni, sulla cosiddetta “festa” di Halloween ha le idee molto chiare: “quella è la notte più esoterica e satanica di sempre”. Eppure, non è tanto con la festa pagana che il don se la prende perché “il mondo civile può celebrare quello che vuole”, ma è con “l’insipienza e l’incoerenza di noi cristiani”. Tutt’altro che una lamentela la sua: è la semplice (e sempre meno scontata) volontà del buon pastore di condurre il gregge verso una vita cristiana radicale e ben radicata nel Vangelo. E infatti don Ermes ha dato inizio a quella che – dalle sue parti – è ormai diventata una tradizione: la grande festa dei Santi nella sera del 31 ottobre. Sera in cui, per l’appunto, il calendario liturgico cristiano segna la vigilia di Ognissanti. Così: bambini e ragazzi, adulti e piccini, si trovano tutti insieme per festeggiare nel nome e nella gloria del Signore. La Nuova Bq lo ha intervistato per approfondire questa vincente iniziativa e per fare un po’ di chiarezza su Halloween che, molto spesso, è considerata una festa innocua anche dai credenti.

Intanto, don Ermes, ci racconti: com’è questa Festa dei Santi che si è inventato?

Circa dieci anni fa, quando ancora ero parroco nella chiesa di San Michele a Sassuolo, ho capito che era necessario offrire ai bambini e ai ragazzi una proposta positiva che si contrapponesse alla sempre più celebrata notte di Halloween. Fu così che iniziai a organizzare la festa dei Santi proprio nella sera del 31 ottobre, che è in assoluto la notte più esoterica e satanista dell’anno. Qualche anno fa io ho cambiato parrocchia, ma quella festa non ha mai smesso e continua tuttora. Si tratta di un momento di aggregazione semplice e gioioso, con giochi, canti, dolci e tutto quanto si possa trovare in un’autentica festa. E però, è una festa alla luce dei Santi! Ognuno sceglie il santo che più sente vicino alla propria storia personale, per esempio quello di cui porta il nome, e poi è chiamato a dare ragione di questa rappresentazione. Si apre così un momento di gioiosa catechesi sulla vita dei santi e sulla bellezza e l’importanza che la loro vita rappresenta nella storia della Chiesa. Ma anche nella nostra storia personale: i bambini, i ragazzi devono essere educati a guardare ai santi come veri modelli di vita. Poi, chi non si traveste da santo si deve vestire esclusivamente di bianco.

Insomma mi sembra di capire: niente travestimenti da maghi, streghe o morti che camminano…

Quanti sanno davvero perché ad Halloween ci si veste così? Cosa significa? Nel rituale originale di Halloween sta scritto: “Nella vigilia di Ognissanti i defunti uscivano dai sepolcri, per tornare ancora una volta con gli amici di un tempo a godere il tepore, il conforto e la gioia dell’amicizia. Che tutti quanti siano felici e colmi di gioia. Danziamo dunque e stiamo felici per tutti i nostri fratelli che hanno già varcato la soglia……proprio come accade oggi”. No! Questa è esattamente una catechesi al contrario, una catechesi cattolica rovesciata! Non accade per niente questo perché non può accadere: non esiste un auto-risurrezione! Il cristiano non può celebrare questo, nemmeno per scherzo. I nostri defunti non ritornano; essi sono viventi in Cristo (e speriamo tutti), ma non possono tornare da noi. Siamo noi che dobbiamo raggiungere il loro mondo. Attenzione: per raggiungere il loro mondo non serve la magia di streghe e fattucchieri, ma serve seguire Cristo, imparare a vivere come Lui e a morire come Lui. Noi cristiani non celebriamo i demoni, ma i Santi che sono vivi in Cristo! Continue reading

“Così i neo-modernisti vogliono sdoganare la contraccezione artificiale”

L’Humanae Vitae non si tocca. A mettere le mani avanti di fronte al “rischio” di una possibile reinterpretazione dell’ultima enciclica di Paolo VI sono alcuni esponenti del mondo cattolico tradizionalista.
In vista del cinquantesimo anniversario del documento pubblicato nella turbolenta estate del 1968 che, tra aspre polemiche dentro e fuori le Mura Vaticane, sanciva l’inaccettabilità etica dei metodi contraccettivi, Papa Francesco ha istituito, infatti, una commissione di studi, presieduta da monsignor Gilfredo Marengo, per “ricostruire l’iter compositivo dell’enciclica”. Un percorso tortuoso, fatto di pressioni mediatiche e fughe di notizie. Come quella relativa al cosiddetto “rapporto di maggioranza” dei cardinali favorevoli all’uso della pillola contraccettiva e alla pianificazione familiare, considerata una necessità del mondo contemporaneo. Un rapporto ignorato da Paolo VI, che il 25 luglio del 1968, in piena “rivoluzione sessuale”, decise invece di riaffermare la posizione tradizionale della Chiesa sui metodi contraccettivi artificiali.

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PORTE CHIUSE A GIORNALISTI E INTELLETTUALI Giornalisti banditi: è l’editto soviet di Modena

Lo chiameremo l’Editto di Modena, per distinguerlo dal più celebre Editto di Milano o rescritto di tolleranza del 313 d.c. con il quale l’imperatore Costantino, perfezionando il lavoro del suo predecessore Galerio, concedeva ampia libertà di culto ai Cristiani e metteva fine alle persecuzioni all’interno dell’impero romano.

Il vescovo di Modena Erio Castellucci ha pubblicato invece un provvedimento al contrario, dal sapore quasi sovietico, che sembra adombrare un meccanismo di censura preventiva verso il cosiddetto dissenso. O meglio, verso quello che dovrebbe essere il parlare franco e in libertà prescritto evangelicamente dato che la parola dissenso non appartiene alla cultura cattolica.

Un editoriale dell’Arcivescovo sul settimanale diocesano Nostro Tempo informa i fedeli che i sacerdoti sono invitati a non ospitare in parrocchia alcune categorie di persone. Vediamole di seguito come descritto dalla cronaca del Resto del Carlino di Modena. Si tratta di “veggenti, carismatici, giornalisti e intellettuali che manifestano un dissenso ‘sottile o aperto’ verso la Chiesa ufficiale e soprattutto verso Papa Francesco”.

Ora, per quanto riguarda i primi due, effettivamente la materia è di quelle che scottano: si sa che nell’orbe cattolica non mancano tutti quei fenomeni presunti di esperienza mistica che per loro natura sono difficili da inquadrare. Nella storia della Chiesa molti mistici e veggenti sono stati letteralmente osteggiati, se non perseguitati dalle gerarchie ecclesiastiche e per accertarne la buona condotta e la veridicità delle parole sono serviti a volte anche secoli di indagini, alla luce soprattutto dei frutti scaturiti. Non stupisce dunque che il vescovo attui un criterio di prudenza nei confronti di chi può anche essere un perfetto ciarlatano. Non è una novità che la gerarchia veda con sospetto certe esperienze e le tratti con estrema prudenza. Continue reading

Quella mano tesa della Chiesa al tantra sessuale ed agnostico

A dir poco incredibile! La Pontificia Università Gregoriana di Roma, ai più conosciuta istituzione accademica pontificia, ha accolto lo scorso 17 ottobre un convegno interreligioso dal titolo Illuminazione e via tantrica, promosso niente meno che dall’Ufficio nazionale per l’Ecumenismo ed il Dialogo interreligioso, nonché dall’Unione Hinduista Italiana.

Per l’occasione, sono stati affrontati temi quale «Spirito e Sakti: celebrazione eucaristica come rituale dal punto di vista tantrico», «Deificazione nelle non-duali Śaiva āgamas del Kashmir e nei Padri della Chiesa», «Il tantrismo come piattaforma di dialogo col Cristianesimo», «Dialogo hindù-cristiano come mutuo arricchimento: il tema della corporeità maschio-femmina nella tradizione tantrica e nella spiritualità cattolica degli ultimi secoli»: tutti argomenti a dir poco lontani dal Cattolicesimo, nonostante le acrobazie azzardate alla disperata ricerca di parallelismi, confronti ed impossibili convergenze. Continue reading

Gregoriana e Angelicum: due opposte voci sull’Humanae vitae

Cinquant’anni fa, con l’enciclica Humanae vitae, Paolo VI confermò in maniera vincolante la posizione della Chiesa sulla contraccezione. Nel documento pubblicato il 25luglio 1968, il Papa ribadì che «è esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione. (…) È quindi errore pensare che un atto coniugale, reso volutamente infecondo, e perciò intrinsecamente non onesto, possa essere coonestato dall’insieme di una vita coniugale feconda».
L’enciclica di Paolo VI provocò le ire dei cattolici progressisti e liberali dell’epoca, capeggiati dal cardinale primate del Belgio Leo Suenens. La contestazione fu violenta e l’enciclica criticata da vescovi e teologi, fu disapplicata da larga parte del mondo cattolico. Giovanni Paolo II però confermò la dottrina enunciata dal suo predecessore e nell’enciclica Veritatis splendor proclamò l’esistenza di verità morali assolute, valide in ogni tempo e in ogni luogo, che a nessuno è lecito trasgredire Continue reading