Spose bambine, la vergogna che non vediamo

Spose bambine, corpi dati in pasto a mostri. Altra definizione mi rimane difficile consegnare ad una riflessione che ogni anno diventa sempre più acidificata: perché volontà di estirpare un fenomeno aberrante manca del tutto. Il caso del padovano riguardante la piccola di 9 anni data in sposa ad un 35enne, poi fortunatamente smentito dalla Procura, riporta alla mente la enorme diffusione e vastità di questa pratica vomitevole. Nel mondo e, nonostante le chiacchiere buoniste delle signore di un certo vetero-femminismo salottiero, anche in Italia. Continue reading

I francobolli vaticani di ieri e di oggi

Sul portale della Cattedrale di Ognissanti di Wittenberg, Lutero affisse le sue 95 tesi contro la Chiesa di Roma, era il 31 ottobre del 1517: vigilia del giorno di tutti i Santi, quei Santi che egli rinnegò con protervia e crudeltà indicibili, così come abolì, con sistemi di stampo totalitario, ogni devozione a Maria Vergine.

Nel 1851, sul timpano di quel portale, venne collocato un mosaico, elementare (per sovvenire alle forme povere e popolari dell’arte luterana) opera di August von Kloeber. Sullo sfondo si profila la città di Wittenberg, mentre in primo piano è posto Cristo in Croce, alla sua destra e in ginocchio Martin Lutero, con la Bibbia tradotta in tedesco; alla sua sinistra e in ginocchio Filippo Melantone con la Confessio Augustana (prima esposizione ufficiale dei princìpi del Protestantesimo, redatta nel 1530 da Melantone stesso per essere presentata alla Dieta di Augusta). Continue reading

“Io, costretta ad abortire” La testimonianza di una donna costretta a interrompere la gravidanza dopo aver subito pressioni familiari e sociali

“Quando ho scoperto di essere incinta ho provato ansia e terrore di portare avanti la gravidanza, ho avuto paura della reazione di mio marito, lui non era assolutamente d’accordo su questa gravidanza, mentre io desideravo molto un altro figlio”. Un’insegnante del nord Italia esce allo scoperto e racconta come, a due anni di distanza da un’interruzione di gravidanza (Ivg), ha avuto bisogno di un percorso psicologico e del sostegno dell’Associazione Papa Giovanni XXIII per ritrovare la serenità e riconciliarsi con se stessa per il grave errore commesso. Niente a che fare col concetto di libertà femminile. Nel suo racconto infatti emerge con chiarezza l’istigazione del marito e delle colleghe di lavoro ad eliminare a poche settimane dal concepimento la creatura che le stava crescendo nel grembo. “Il giorno dell’aborto è stato il giorno più brutto della mia vita. Nel momento in cui ho preso le pastiglie per l’intervento, mi sono sentita crollare il mondo addosso, ho detto: ‘Io ti ho concepito, ma in questo momento io ti uccido. Sto decidendo la morte per te e questo non è giusto'”.  Continue reading

La mattanza dei cristiani di Russia In Terris a colloquio con il professor Adriano Roccucci sull’evento culminante della Rivoluzione russa che, un secolo fa, segnò l’inizio del potere bolscevico

Un anno decisivo, il 1917. Con la Grande guerra in pieno corso di svolgimento, gli Stati Uniti di Woodrow Wilson intervenuti a sconvolgere l’assetto delle forze in campo e il fronte italiano in rotta a Caporetto, eventi entrambi considerati fondamentali per la deriva del conflitto bellico. Un ruolo altrettanto importante venne giocato dal ritiro dalle ostilità dell’Impero russo, sconvolto dall’interno dal vento rivoluzionario che aveva deposto il dominio zarista di Nicola II e costruito i presupposti per la futura Unione sovietica. Un susseguirsi di eventi e ondate di protesta, contro l’arretramento sociale della Russia e una guerra che, al fianco delle forze dell’Intesa, stava costando all’Impero ben più di quanto potesse sopportare e che avevano trovato nel bolscevico Lenin la figura carismatica in grado di guidare i soviet verso il rovesciamento dell’opprimente e ormai logorato potere della dinastia Romanov. La cancellazione, con efferata violenza, della casata imperiale dalla Storia avvenne in nome di un’idea ambigua di repubblica che, di lì a oltre 70 anni, avrebbe costituito uno dei due “poli politici” terrestri. Sono trascorsi cento anni da quella che, convenzionalmente, viene definita Rivoluzione d’ottobre, evento culminante del processo di elevazione bolscevica avviato già nel 1905 che, di fatto, seppe sconvolgere l’assetto geopolitico preesistente e gettare le basi di un mondo nuovo il quale, di lì a poco, sarebbe sfociato nel regime stalinista e nella gelida morsa del comunismo di guerra. Se sia possibile o meno, a dieci decadi dalla presa del Palazzo d’Inverno, parlare di eredità della Rivoluzione è argomento di dibattito. In Terris lo ha chiesto al professor Adriano Roccucci, docente di Storia contemporanea presso l’università di ‘Roma Tre’. Continue reading

Anche da noi i cristiani vivono un clima persecutorio: Le persecuzioni contro i cristiani non sono state messe in atto soltanto da fondamentalisti islamici o indù, o dal regime comunista

In Europa, l’Osservatorio sull’intolleranza e sulla discriminazione contro i cristiani in Europa (OIDCE), organizzazione non governativa con sede a Vienna, già segnalava come nei nostri paesi i casi di intolleranza e di discriminazione nei confronti dei cristiani siano in aumento.

Tre o quattro episodi negli ultimi 30 giorni – fra i tanti altri – testimoniano quanto scritto prima:

In Francia, il Consiglio di Stato francese ha ordinato la rimozione della croce che sovrasta un monumento eretto alla memoria di S. Giovanni Paolo II.

Siamo nella piccola cittadina di Ploermel, di nemmeno 10.000 abitanti, nella Bretagna.Nella piazza del borgo è stata eretta una statua donata dall’artista russo Zurab Tsereteli: una scultura del Pontefice in piedi, con le mani giunte, sopra un semplice arco sormontato da una croce. Questa croce ha dato fastidio ed è stata giudicata offensiva da alcuni laicisti estremisti e così dovrà essere rimossa. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato francese, motivando la sua decisione con il fatto che la croce viola la legge sulla separazione fra Stato e Chiesa.

E questo, dopo più di 1.500 anni di cristianesimo in Francia, da quando, nel Natale del 496, Clodoveo Re di Francia si convertì alla religione cattolica davanti al Vescovo San Remigio, facendosi battezzare insieme ai suoi uomini.
In Germania, tramite il bollettino della Parrocchia di Werl, siamo stati informati di un sacerdote oltraggiato e attaccato da un cittadino di religione islamica in un supermercato nel Nord Reno-Westfalia. Questa è la testimonianza del sacerdote: “Sabato, nel primo pomeriggio, ero in fila per pagare alla cassa del Lidl a Werl.Indossavo i miei abiti ordinari di tutti i giorni, così ero riconoscibile come sacerdote. Il supermercato era piuttosto gremito, tutte le casse erano aperte.
“Proprio di fronte a me c’era una signora, probabilmente straniera. Metteva la spesa sul rullo del registratore di cassa, quando è stata raggiunta dal marito. Questo, quando mi ha visto, ha iniziato a maledirmi nella sua lingua di origine.
“Non ho reagito in alcun modo. Ma l’uomo in questione ha poi afferrato il mio carrello e ha cominciato a scuoterlo e spingerlo mentre continuava ad insultarmi: “Specie di miscredente, specie di maiale”.Senza dire niente, io ho chiamato immediatamente, con il mio cellulare, il numero della polizia, che si è dimostrata incompetente. Nessuna delle persone intorno a noi ha detto niente”.

La cosa più scandalosa è il fatto che la polizia si è dimostrata incompetente e nessuno ha detto niente.

Ma c’è anche l’Italia. La “Nuova Bussola Quotidiana” si domanda: un’Ave Maria recitata in un’aula universitaria può provocare la reazione rabbiosa di studenti e persino del rettore?
Bene, continua la Nuova BQ, la risposta è sì. Il fatto in questione è accaduto a Macerata. La professoressa si chiama Clara Ferranti ed insegna linguistica e glottologia.
La professoressa aveva seguito le vicende legate al Rosario polacco per la difesa della patria e aveva aderito alla maratona di preghiera di sostegno che anche in Italia ha visto il prodigarsi di migliaia di cattolici con la corona in mano.
L’appuntamento era fissato per il 13 ottobre alle 17.30 ed in quel momento la prof. era immersa nella terza ora della sua lezione. Dunque propose ai suoi studenti “di recitare un’Ave Maria per la pace. Chi non vorrà, si asterrà”.
Apriti cielo! Si è scatenato il finimondo: post su Facebook, falsità, offese, inni a satana e persino la dura reprimenda del rettore che, con un linguaggio burocratico e ministeriale, le ha rimproverato che a scuola certe cose non si fanno, dopo aver chiesto scusa agli studenti che si sono sentiti offesi.

La Nuova BQ ha raggiunto la professoressa e ha scoperto che a farle più male non sono state le critiche, ma le falsità sul suo conto. Quali? “Ad esempio che alcuni ragazzi sono dovuti uscire dall’aula, o che la preghiera sia stata imposta, così come è falso che abbia dato un’occhiataccia a chi non si è unito in preghiera. Ho soltanto chiesto loro di restare in piedi in segno di rispetto”.
La docente sta comunque ricevendo la solidarietà di tantissime persone che la stanno sostenendo, ma non dell’università.

Invece, il vescovo di Macerata, Mons. Nazzareno Marconi, l’ha difesa con un commento tagliente: “Grazie all’università, ai non credenti e agli anticlericali perché ci avete ricordato quali tesori possediamo senza apprezzarne adeguatamente il valore e l’importanza”.

Nestle ed altre aziende cancellano la croce. La Nestle da tempo utilizza un’immagine delle famose cupole blu della Chiesa della Resurrezione sull’isola greca di Santorini per la confezione del suo popolare yogurt greco. La chiesa è sormontata da croci bianche e sullo sfondo viene mostrato il mare Egeo. Ma recentemente, la Nestlé ha semplicemente tolto le croci della Chiesa con il programma Photoshop e nessuna spiegazione è stata data. Questa, comunque, è una tendenza che cresce in Europa. Il francese Carrefour, il greco Megval ed il tedesco Lidl seguono la stessa linea, amputando digitalmente la croce dai loro prodotti.

Un portavoce di Lidl ha cercato così di spiegare l’eradicazione della Croce: “Evitiamo l’uso di simboli religiosi perché non vogliamo escludere nessuna credenza religiosa… Siamo un’azienda che rispetta la diversità”. Lidl ha ripetuto la stessa cosa in Italia, sul suo yogurt “Eridanous” che mostra la chiesa di San Antonio Abate di Dolceacqua, in Liguria, senza la croce sulla facciata.

Ma questa volta, non le è andata bene. Dopo le proteste del sindaco Fulvio Gazzola, il caso si è chiuso con le scuse di Lidl“Lidl Italia si scusa con i clienti e gli abitanti del borgo per questo errore del tutto involontario”.

Osservatorio sulla Cristianofobia

 

Polemiche a Corsico per coro LGBT in chiesa

Lunedì scorso, nella chiesa di Sant’Antonio a Corsico, ha avuto luogo l’esibizione del coro The Good News Female Gospel Choir, con uno show che ha chiuso la prima giornata della prima edizione della “Settimana della gentilezza” organizzata dall’istituto scolastico Copernico con la collaborazione del Comitato genitori e di altre realtà locali.

“Siamo donne lesbiche, eterosessuali e bisessuali unite nel canto”. Così si è presentato il coro in questione, che si definisce libero e impegnato nella lotta alle discriminazioni e contro la violenza sulle donne, ma in realtà è notoriamente vicino alla comunità LGBT e sensibile alle sue battaglie.

L’evento, come facilmente prevedibile, ha suscitato comprensibili polemiche a livello locale. Antonio Saccinto, esponente del Movimento Politico per la Sovranità, ha così commentato il fatto: Continue reading

TUTTO QUELLO CHE CI HANNO NASCOSTO SUI GAY Molti dati non vengono divulgati, come ad esempio che il 99,7% dei casi di violenza su omosessuali viene commessa da altri omosessuali

«Love is love»? Ma di quale amore stiamo parlando?
Quando gli omosessualisti parlano di adozione, immancabilmente parlano del loro bisogno, del loro desiderio, del loro “diritto” ad adottare. Ignorano i diritti e il benessere dei bambini: e se gli adulti trattano i ragazzini come meri accessori, finisce sempre che i bambini soffrono.
Il diritto dei bambini a un padre e una madre è un vero diritto, un interesse protetto dalla legge. L’interesse degli adulti ad avere un bambino è un desiderio legittimo, ma non un diritto.
Ci sono centinaia di studi sugli effetti della genitorialità omosessuale sui bambini. Quelli che dicono che non c’è differenza o che anzi i bambini crescono meglio con due mamme o due papà, sono condotti su pochi intervistati, tutti volontari presi tra gli attivisti LGBT, e ignorano le regole basilari della scienza statistica.
I soli studi che sono stati condotti con criteri scientifici rigorosi hanno mostrato che la genitorialità omosessuale confonde – se non danneggia – la psiche dei ragazzini.
Tra l’altro è provato che i figli cresciuti con genitori omosessuali sono tre o quattro volte più propensi a diventare essi stessi omosessuali o bisessuali, da grandi. Continue reading

Test a medicina: “Quanti sono gli omosessuali?” E si accende la polemica

Si chiama progress test e serve per valutare lo stato di avanzamento di preparazione degli studenti di Medicina. Il 15 novembre scorso tra le molte domande è stata posta anche la seguente a tutti gli studenti di medicina d’Italia: «Quali delle seguenti percentuali rappresenta la migliore stima del verificarsi dell’omosessualità nell’uomo?».

Il ministro Valeria Fedeli, insieme a molte sigle dell’associazionismo gay, ha gridato allo scandalo: «Il quesito è di una gravità inaudita, sia eliminato e sia sanzionato adeguatamente il responsabile. È francamente incredibile e a dir poco inaccettabile che l’omosessualità sia stata inserita nella categoria delle malattie. Mi auguro che la Conferenza dei corsi di laurea in Medicina provveda a eliminare dall’elenco delle domande del test quella vergognosa domanda, che le risposte date non siano tenute in considerazione ai fini della valutazione del progresso nell’apprendimento di studentesse e studenti». Continue reading

A UN ANNO DAI “DUBIA” Burke: Amoris Laetitia, fare chiarezza per salvare la fede

A un anno esatto dalla pubblicazione dei Dubia sull’esortazione apostolica “Amoris Laetitia”, proponiamo un’intervista a uno dei quattro cardinali firmatari, Raymond L. Burke, per fare il punto su quanto accaduto da allora. Così come i “Dubia” questa intervista esce contemporaneamente su La Nuova Bussola Quotidiana, Settimo Cielo (il blog di Sandro Magister) e il National Catholic Register.

Eminenza, è passato un anno da quando lei, il cardinale Walter Brandmüller e i due cardinali recentemente scomparsi, Carlo Caffarra e Joachim Meisner, avete pubblicato i “dubia”. A che punto siamo?
A un anno dalla pubblicazione dei “dubia” su “Amoris laetitia”, che non hanno ottenuto alcuna risposta dal Santo Padre, constatiamo che la confusione sull’interpretazione dell’esortazione apostolica è sempre maggiore. Per questo motivo si fa ancora più urgente la nostra preoccupazione per la situazione della Chiesa e per la sua missione nel mondo. Io, naturalmente, continuo ad essere in regolare contatto con il cardinale Walter Brandmüller per quanto riguarda questi gravissimi problemi. E tutti e due rimaniamo in profonda unione con i due cardinali defunti Joachim Meisner e Carlo Caffarra, che ci hanno lasciati nel corso degli ultimi mesi. Così, ancora una volta faccio presente la gravità della situazione, che continua a peggiorare.

Si è molto parlato dei pericoli della natura ambigua del capitolo 8 di “Amoris laetitia”, sottolineando che è aperto a molte interpretazioni. Perché fare chiarezza è così importante?
La chiarezza nell’insegnamento non implica alcuna rigidità che impedisca al popolo di camminare sulla via del Vangelo, ma, al contrario, la chiarezza dona la luce necessaria ad accompagnare le famiglie sulla via della sequela di Cristo. È l’oscurità che ci impedisce di vedere il cammino e ostacola l’azione evangelizzatrice della Chiesa, come dice Gesù: “Arriva la notte, in cui nessuno può lavorare” (Gv 9, 4).
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Dire «i bambini sono maschi e le bambine sono femmine» non è slogan discriminatorio

“Vince il buon senso e la libertà di espressione, siamo estremamente soddisfatti di questo risultato e stiamo già pianificando la prossima grande campagna pubblicitaria contro il Gender nelle scuole”. Così commentano l’esito del contenzioso con l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) i responsabili di CitizenGO e Generazione Famiglia.
A inizio ottobre lo IAP – che giudica la correttezza deontologica delle comunicazioni pubblicitarie diffuse sui canali delle società che si vincolano al suo controllo, cioè quasi tutte le reti televisive e radiofoniche e le agenzie di affissione stradale – aveva formalmente contestato la correttezza dei manifesti contro il Gender apparsi a Roma per pubblicizzare l’inizio del tour del Bus della Libertà, ingiungendo a CitizenGO e Generazione Famiglia di interromperne la diffusione. Continue reading