CINA Procede in Cina il piano di sinicizzazione della Chiesa

In Cina continua il processo di sinicizzazione della Chiesa, lanciato nel maggio 2015 da Xi Jinping. Entro la fine di agosto tutte le diocesi del paese devono presentare all’Associazione patriottica nazionale e al Consiglio dei vescovi il loro Piano quinquennale nazionale di assimilazione alla cultura e alla società cinesi. I due organismi hanno a tal fine redatto un “Piano quinquennale” che serva da modello e ispirazione per le diocesi. Nel testo di 15 pagine, diviso in nove capitoli – che il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong, ha fatto pervenire all’agenzia di stampa AsiaNews – il termine “Gesù Cristo” compare solo una volta, quattro volte il termine “Vangelo”. Per cinque volte ricorre invece il termine “Partito comunista” e per 15 “Associazione patriottica”. Il documento sembra in effetti un manifesto politico piuttosto che religioso o teologico. Oltre al tema della sottomissione al Pcc e dell’adesione al socialismo con “caratteristiche cinesi”, tratta anche quelli dell’integrazione del cattolicesimo con la cultura cinese, dello sviluppo di pensieri teologici con caratteristiche cinesi, della rilettura della storia della Chiesa in Cina dal punto di vista della sinicizzazione e della sinicizzazione delle espressioni liturgiche, delle opere architettoniche, delle pitture e della musica sacra. “Tutta la Chiesa di Cina, ufficiale e sotterranea, sta per entrare in una nuova, grande prigione” commenta AsiaNews, la sinicizzazione si propone “non solo il controllo fisico dei membri della Chiesa, ma anche il controllo culturale, teologico e liturgico”.

Anna Bono in La NBQ

Vescovo esce allo scoperto: “C’è sottocultura omosessuale”

Robert Morlino, vescovo di Madison, parla chiaramente. In una lettera pubblicata sul giornale diocesano chiama le cose con il loro nome. “È tempo di ammettere che c’è una sottocultura omosessuale, che sta provocando devastazioni nella Vigna del Signore”.

Robert Morlino, vescovo di Madison, parla chiaramente. In una lettera pubblicata sul giornale diocesano chiama le cose con il loro nome; parla di una “sottocultura omosessuale” nella Chiesa, e afferma che tutto questo – gli scandali che hanno lacerato la Chiesa americana, ma non solo: pensiamo al Cile, pensiamo al seminario di Tegucicalpa in Honduras, in attesa che si scoperchino altre pentole, magari in Italia stessa – sono dovute al fatto che si è smesso di chiamare il peccato con il suo nome, per una malintesa bontà. È una lettera coraggiosa, e appare una risposta diretta a quanti – come il gesuita James Martin, e quelli che lo appoggiano, i cardinali Blaise Cupich e Kevin Farrell, per citarne due – sembrano impegnati in una battaglia per fare sì che la Chiesa riconosca come normali comportamenti e inclinazioni che il Magistero e il Catechismo definiscono “oggettivamente disordinati”. Continue reading

OMOERESIA A GORIZIA Il parroco getta la spugna: lui va, il capo scout gay resta

Si conclude malamente il caso Staranzano. Il parroco aveva denunciato la presenza in parrocchia di un capo scout neo unito civilmente. Dopo un anno, la situazione è rimasta intatta. E don Francesco Fragiacomo non ha potuto fare altro che rassegnare le dimissioni: “Impedito l’esercizio pastorale del mio ministero”, ha detto al vescovo. Che non ha respinto le dimissioni e lo ha trasferito.

GORIZIA – Alla fine ha dovuto mollare lui. Il parroco di Staranzano, diocesi di Gorizia, ha gettato la spugna. A un anno dal clamore suscitato dalle “nozze omo” del capo scout della sua parrocchia, con benedizione del vicario parrocchiale presente alla cerimonia, don Francesco Fragiacomo ha detto basta. Per lui, che era parroco dei santi Pietro e Paolo di Staranzano, è pronta una nuova parrocchia. Così ha deciso di vescovo di Gorizia Carlo Roberto Maria Redaelli che nei giorni scorsi ha reso noti gli spostamenti dei sacerdoti.

Nell’elenco diffuso sul sito diocesano, c’è anche il suo, di nomi. Don Francesco andrà dunque via da Staranzano, dove era parroco da appena dieci anni. Direzione: San Canzian d’Isonzo dove avrà la cura di cinque parrocchie. Pochi chilometri di distanza da Staranzano, ma comunque lontano dal clamore e dallo scandalo di un capo scout apertamente omosessuale e unito civilmente nel giugno scorso. Continue reading

“Ignorate dai media le violenze compiute dagli stranieri”

Nell’articolo seguente dal titolo “Ignorate dai media le violenze compiute dagli stranieri” si elencano alcuni episodi dove immigrati hanno aggredito italiani nei soli due giorni in cui invece non si è parlato d’altro che della vicenda delle uova a Daisy.
Ecco l’articolo completo pubblicato su Corrispondenza Romana il 4 agosto 2018:

Mentre in Italia i media dedicano telegiornali ed intere trasmissioni alla vicenda dell’atleta italiana Daisy Osakue, peraltro ormai dichiaratamente priva di qualsiasi connotazione razzistica, la stampa tace totalmente ben altri episodi – questi, purtroppo, reali -, senza fine, come dimostra quanto avvenuto anche soltanto nelle ultime 48 ore.

E’ stato arrestato dalla Polizia ferroviaria e dai Carabinieri, dopo due settimane di caccia, il 31enne nigeriano, clandestino, che lo scorso 20 luglio ha cercato di violentare una 25enne presso la stazione di Milano Porta Garibaldi. La giovane riuscì a sfuggirgli, utilizzando lo spray urticante. L’accusa nei confronti dell’immigrato è quella di violenza sessuale.
Una 13enne a Battipaglia è riuscita a sfuggire ad un 40enne nigeriano, in Italia con regolare permesso di soggiorno, grazie al cugino di 12 anni, aggredito dal delinquente, poi arrestato dalla Polizia, come riferito dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Per il coraggioso 12enne si sono rese necessarie le cure del locale ospedale.
Arrestato a Roma, alla fermata del metrò “Valle Aurelia”, dalla Polizia un 47enne rumeno, reo di aver aggredito prima una pattuglia dell’esercito e poi gli agenti intervenuti sul posto. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di lesioni, resistenza e minacce a pubblico ufficiale, nonché danneggiamento aggravato. Continue reading

SULLA CORRETTA TRADUZIONE Padre nostro, l’importanza della tentazione

Durante la veglia di sabato del Papa con i giovani, Francesco è tornato a parlare dell’annosa questione della traduzione corretta del Padre Nostro nel passaggio “Non ci indurre in tentazione”. Ma cosa dice la Scrittura? Dio non può abbandonarci alla tentazione, ma ci può indurre ovvero tentare in Colui nel quale, per il battesimo, siamo stati trasfigurati e quindi possiamo vincere.

Durante la veglia di sabato del Papa con i giovani, Francesco è tornato a parlare dell’annosa questione della traduzione corretta del Padre Nostro nel passaggio “Non ci indurre in tentazione”. Il Papa ha detto: “Nella preghiera del Padre Nostro c’è una richiesta: ‘Non ci indurre in tentazione’. Questa traduzione italiana recentemente è stata cambiata, perché poteva suonare equivoca. Può Dio Padre ‘indurci’ in tentazione? Può ingannare i suoi figli? – ha chiesto – Certo che no. Infatti una traduzione più appropriata è: ‘Non abbandonarci alla tentazione’. Trattienici dal fare il male, liberaci dai pensieri cattivi….A volte le parole, anche se parlano di Dio, tradiscono il suo messaggio d’amore. A volte siamo noi a tradire il Vangelo”. Continue reading

Papa Francesco modifica il Catechismo sulla pena di morte Sala Stampa della Santa Sede | Ago 02, 2018

Lettera ai Vescovi circa la nuova redazione del n. 2267 del Catechismo della Chiesa Cattolica
1. Il Santo Padre Francesco, nel Discorso in occasione del venticinquesimo anniversario della pubblicazione della Costituzione Apostolica Fidei depositum, con la quale Giovanni Paolo II promulgava il Catechismo della Chiesa Cattolica, ha chiesto che fosse riformulato l’insegnamento sulla pena di morte, in modo da raccogliere meglio lo sviluppo della dottrina avvenuto su questo punto negli ultimi tempi.[1] Questo sviluppo poggia principalmente sulla coscienza sempre più chiara nella Chiesa del rispetto dovuto ad ogni vita umana. In questa linea affermava Giovanni Paolo II: «Neppure l’omicida perde la sua dignità personale e Dio stesso se ne fa garante».[2]

2. In tale luce va compreso l’atteggiamento verso la pena di morte che si è affermato sempre più largamente nell’insegnamento dei pastori e nella sensibilità del popolo di Dio. Se, infatti, la situazione politica e sociale di un tempo rendeva la pena di morte uno strumento accettabile per la tutela del bene comune, oggi la sempre più viva coscienza che la dignità di una persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi, l’approfondita comprensione del senso delle sanzioni penali applicate dallo Stato, e la messa a punto di sistemi di detenzione più efficaci che assicurano la doverosa difesa dei cittadini, hanno dato luogo ad una nuova consapevolezza che ne riconosce l’inammissibilità e perciò chiede la sua abolizione. Continue reading

“Giù i rom dal treno”. Non è razzismo, ma esasperazione

La capotreno si sfoga con zingari e molestatori perché “hanno rotto”: si urla al razzismo e ora rischia il posto. Ma è solo esasperazione per la maleducazione e l’arroganza che quotidianamente le solite categorie esibiscono sui treni che sono terra di nessuno. Spesso favorita dall’incuria delle stesse aziende di trasporto. Basterebbe iniziare a tenere i piedi a posto. 

Un viaggiatore molesto su un treno Trenord
Di choccante c’è soltanto la reazione di Trenord che vorrebbe licenziare la capotreno che ha preso il microfono per invitare zingari e molestatori a scendere da convoglio. E’ il caso del giorno e basterà riassumerlo per sommi capi: sul Milano-Cremona di Trenord ad un certo punto la capotreno ha preso il microfono in dotazione al mezzo e ha annunciato: “I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. Scendete perché avete rotto. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i c…”.

Qualcuno ha pensato di riportare la cosa su Facebook che in pochi minuti è diventata virale. Ora, la capotreno è diventata un mostro e l’azienda ha annunciato che prenderà provvedimenti, ma prima verificherà se, magari, il microfono non sia stato utilizzato da qualche buontempone spacciandosi per la addetta al servizio. Continue reading

IDEOLOGIE L’immigrato è sacro: come ti invento il razzismo

La sinistra culturale italiana sta inventando da decenni una narrazione sul razzismo italiano. L’immigrato è il nuovo proletario sfruttato, per questo è diventato sacro e intoccabile. Ogni fatto di cronaca è un pretesto buono per alimentare questa versione dei fatti.

L’emigrato è sacro e guai a chi lo tocca. Sei poi è africano, è ancora più sacro. Il presidente Mattarella, per esempio, in visita di stato in Armenia, al deporre una corona di fiori sul sacrario del genocidio insieme al presidente armeno, non imita quest’ultimo, che si fa il segno della croce, dunque nemmeno il memoriale del genocidio è per lui sacro. Però alza la voce contro l’Italia-farwest se un cretino spara ad aria compressa su una bambina nomade. Una ragazza di origine nigeriana si becca un uovo in un occhio ed ecco tutti i giornali e i tiggì fare la conta, tutte le volte che danno la notizia, di quanti neri nell’ultimo mese si sono fatti la bua per colpa dei bianchi. Sicuramente il Tg2 metterà, se continua così, il numeretto in alto a destra dello schermo, così come per i «femminicidi». Cioè, ogni volta che ci sarà un caso, ci ricorderà tutti i precedenti, in modo che gli italiani non si scordino il sacro dovere di santificare il migrante. Continue reading

AMMONIMENTO DEL CARD. BIFFI SULL’ANTICRISTO Verranno giorni che il cristianesimo sarà ridotto a pura azione umanitaria, nell’impegno al dialogo tra i popoli e le religioni, nella ricerca del benessere e del progresso, nell’esortazione a rispettare la natura. – Di Giacomo Biffi

Il Cardinale Giacomo Biffi (Milano, 13 giugno 1928 – Bologna 11 luglio 2018), tra i suoi tanti apprezzati scritti, omelie e lezioni, ne ha una davvero memorabile. Si tratta di quella tenuta il 29 agosto 1991 al Meeting di Rimini, che aveva per oggetto Il racconto dell’Anticristo del filosofo e scrittore russo Solov’ëv. Sono particolarmente lieto di trascriverla a tre anni dalla sua “nascita al cielo”, proprio perché quel suo ammonimento profetico, letto in questo nostro tempo, assume una valenza maggiore. (Claudio Forti)
«Verranno giorni – dice Solov’ëv, e anzi sono già venuti, diciamo noi -, che il cristianesimo sarà ridotto a pura azione umanitaria, nei vari campi dell’assistenza, della solidarietà, del filantropismo, della cultura. Il messaggio evangelico identificato nell’impegno al dialogo tra i popoli e le religioni, nella ricerca del benessere e del progresso, nell’esortazione a rispettare la natura». Ma se il cristiano, per amore di apertura al mondo e di buon vicinato con tutti, quasi senza avvedersene, stempera sostanzialmente il Fatto salvifico nella esaltazione e nel conseguimento di questi traguardi secondari, allora egli si preclude la connessione personale con il Figlio di Dio, crocifisso e risorto, consuma a poco a poco il peccato di apostasia e si ritrova, alla fine, dalla parte dell’Anticristo. Continue reading

FAKE NEWS Bufale sulla Sindone? Eccome, sono tutte nel “falso” studio

Tesi a dir poco approssimative, esperimenti oltre il “bizzarro”, mancanza di conoscenza e di fondamenti scientifici… questo e molto altro c’è nello studio rimbalzato sui media e che attribuirebbe elementi di falsità alla Sacra Sindone. Ma non è tutto: gli autori della ricerca, Borrini e Garlaschelli, non hanno mai fatto parte del team di scienziati che ha studiato il Lenzuolo di lino, anzi non l’hanno mai nemmeno visto da vicino. C’è altro da aggiungere?

Nel commentare quanto affermato da Matteo Borrini e Luigi Garlaschelli nel loro articolo A BPA Approach to the Shroud of Turin (Journal of Forensic Science, 2018) mi riferisco solo al loro articolo originale, senza prendere in considerazione le notizie rimbalzate sui media in maniera incontrollata. Va subito precisato, comunque, che questi due ricercatori non hanno mai fatto parte degli scienziati che hanno studiato direttamente la Sindone e non l’hanno mai vista da vicino. Forse non l’hanno mai vista nemmeno da lontano. Continue reading