Credo eretico a S. Carlo al Corso -Milano

MILANO
Credo eretico alla Messa in San Carlo al Corso

«Caro direttore, scrivo per raccontarle quanto avvenuto durante la Messa prefestiva a cui ho partecipato in San Carlo al Corso a Milano. Oltre ad uno strambo inno inziale, ad un’omelia discutibile e una post omelia sulla carità pronunciata da un laico, il Credo e la consacrazione sono stati sostituiti da altre formule. Ricordando le parole di don Salvo, dopo la denuncia della NuovaBQ di un caso simile, mi sono decisa a parlare con il sacerdote e…»

Caro direttore,

scrivo per raccontarle quanto mi è accaduto sabato scorso. Ero in piazza san Carlo a Milano per la veglia delle Sentinelle in Piedi, che si è tenuta dalle ore 17 alle ore 18. Grata ancora una volta per l’esperienza di verità vissuta e per gli incontri e i dialoghi con i passanti, io e mio marito abbiamo deciso di fermarci alla Messa prefestiva delle ore 19 nella parrocchia di San Carlo al Corso adiacente alla piazza. La pace, accresciuta dal silenzio e dalla bellezza del tabernacolo dell’altare vecchio illuminato e circondato da un atmosfera semibuia sono state bruscamente interrotte da una “preghiera” di Giovanni Vannucci, che contiene versi di questo tenore: «Tu sei l’idea contenuta nel seme che cresce, tu sei l’essenza di ogni germe: delle fiere e degli animali …d’ogni essere che vive. In essi ti esprimi e appari per la pura gioia della loro esistenza…tu sei la fonte gioiosa della materia…Aiutaci a credere in te, e nelle creature in te, a credere nell’essere a non curare le apparenze…Aiutaci a credere nello Spirito che prende forma nei corpi». Continue reading

UN CARDIOLOGO VISITA GESU’ «Un cuore vivo che soffre» L’Eucaristia, parla la scienza

Il cardiologo Franco Serafini analizza tutti i 5 miracoli eucaristici passati al vaglio della scienza e li raffronta con i dossier scientifici sui teli della Passione di Gesù. Il quadro che ne risulta è sbalorditivo: «Una diagnosi clinica precisa, puntuale e dettagliata che collima e a tratti perfettamente combacia con quanto leggiamo nei Vangeli». E se l’uomo di fede, in fondo, non ha bisogno delle analisi di laboratorio per credere, Gesù Eucaristia, nella Sua infinita umiltà, si “dà in pasto” all’uomo moderno pur di farsi amare totalmente e donare a tutti il Suo cuore.

«Un cuore sanguinante, che appartiene ad un uomo giovane, pestato e condannato, vessato da un severo stress di tipo psichico-fisico e che, da circa due giorni, si trova sospeso tra la vita e la morte». È questa la concreta descrizione di quanto ricevono i fedeli cattolici nel momento in cui il sacerdote mette sulla loro lingua l’Ostia consacrata. Ebbene: non stiamo riportando la visione mistica, regalata da Dio ad uno dei suoi Santi. Questa volta a parlar chiaro ed in modo incontrovertibile è, “semplicemente”, la scienza. Lo rivela il dottor Franco Serafini, nel suo libro: “Un cardiologo visita Gesù. I miracoli eucaristici alla prova della scienza” (Edizioni Studio Domenicano, 2018).

Un libro imperdibile che mette insieme tutti e soli i cinque miracoli eucaristici passati al vaglio della scienza medica: Lanciano (VIII secolo), Buenos Aires (1992-1994-1996), Tixtla (2006), Sokółka (2008), Legnica (2013). A questi ne andrebbe aggiunto un sesto – il miracolo di Betania (1991) – il quale però è stato volutamente estromesso dalla trattazione, con ragioni esposte dall’autore. Di contro, compaiono tra le pagine, i dossier sui teli della Passione, la cui inserzione è stata imposta dagli stessi risultati scientifici, specialmente quelli «sconvolgenti sul gruppo sanguigno», spiega Serafini. Continue reading

IL PADRE NOSTRO NON PUO’ CAMBIARLO NEMMENO IL PAPA Semmai può essere ritoccata la traduzione, ma ci si chiede se questa modifica non faccia che aumentare il caos liturgico

Molti amici e conoscenti mi dicono che non reciteranno la nuova formula del Padre Nostro ma continueranno a dire le parole tradizionali: “non ci indurre in tentazione”. I vescovi italiani hanno approvato la nuova versione durante la loro assemblea generale, ma è certo che dei fedeli – pochi o tanti che siano – non si atterranno alle nuove disposizioni. Perché? Per molti motivi: perché si stanno facendo troppi cambiamenti nella Chiesa che disorientano e in qualche caso angosciano, perché molti teologi e filologi dicono che il cambiamento non è giustificato ed anzi è controproducente, perché i vescovi in questo momento non brillano per autorevolezza e così via. Fatto sta che molti non si atterranno al nuovo Padre Nostro. A prescindere per il momento dal merito del contendere, ossia dalla correttezza teologica e filologica del cambiamento e dalla sua opportunità liturgica, mi pongo la domanda se i vescovi abbiano tenuto conto di un aspetto della questione, ossia che un’altra divisione tra i fedeli durante la liturgia domenicale si aggiungerà alle tante già presenti.

CAOS LITURGICO
Partecipare alla Santa Messa ormai vuol dire riscontrare i più svariati atteggiamenti liturgici dei presenti. Non mi riferisco agli abusi e agli eccessi, nonostante siano ormai molto frequenti. Mi riferisco alle messe celebrate, diciamo così, in modo accettabile. Anche in questi casi si nota la grandissima varietà di partecipazione. Continue reading

DOPO LE POLEMICHE Padre nostro, come se il Catechismo non esistesse

Tante discussioni sul “Padre nostro” sarebbero state evitate se qualcuno si fosse preso la briga di leggere il Catechismo e la sua spiegazione di “non indurci in tentazione”. Ma c’è un problema più ampio: inutile spendere anni sulla traduzione di una parola quando preti e vescovi regolarmente modificano a loro piacimento le parole della Liturgia.

“NON CI INDURRE IN TENTAZIONE”, ECCO COSA DICE IL CATECHISMO       

È vero che nella santa Chiesa di Dio ci sono problemi e difficoltà ben più rilevanti e gravi della revisione della traduzione del Messale italiano, però è altrettanto vero che le notizie degli ultimi giorni sono state comunicate con molte imprecisioni e si sono taciuti certi problemi di fondo. È anche vero che non si possono pretendere certe precisioni dalla stampa laica, la quale semplificando al massimo ha annunciato: “Adesso nella Messa cambia il Padre nostro, come ha voluto Papa Francesco”. In realtà non è così e i problemi non sono tutti qui, per cui credo opportuno offrire qualche considerazione in più e in ordine sparso.

.Anzitutto è necessario prendere coscienza che, abbandonato l’uso del testo latino e adottate le lingue vive, una revisione delle traduzioni è necessaria almeno una volta ogni 100 anni o, ancor meglio, ogni 50. L’ovvia ragione è che la lingua cambia: cambia a volte il significato di qualche termine e cambia insensibilmente il modo di esprimersi e per convincersene basta leggere un giornale di cent’anni fa.

Basta anche consultare il Messale nella orazione per un coniuge defunto, dove la traduzione in corso (1983) usa prima il termine “sposo/sposa” e poi subito dopo “compagno/compagna”, che oggi non significa più sposo/sposa, ma la persona convivente in una unione di fatto. Tra parentesi, tutto si sarebbe evitato se si fosse tradotto alla lettera l’unico termine che il latino usa: “famulus / servo”: “accogli la tua serva e custodisci il tuo servo, perché, uniti in vita dal vincolo dell’amore coniugale, nell’eternità siano riuniti nella pienezza del tuo amore”; invece si è voluto tradurre prima sposo/sposa e poi compagno/compagna – per il NT siamo figli e servi, ma per certi preti siamo solo figli e non siamo più servi di Dio – e  bisogna per forza cambiare. Continue reading

PEZZO GROSSO E IL PADRE NOSTRO: UNA SPINTA VERSO LA TEOLOGIA DI RAHNER. MA CE N’ERA PROPRIO BISOGNO?

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Pezzo Grosso dice la sua da par suo sui cambiamenti annunciati dalla Conferenza Episcopale Italiana al Padre Nostro e al Gloria. Alla fine del suo intervento Pezzo Grosso chiede il parere dei lettori, e quello di chi scrive sulla vicenda. Obbediamo subito: pensiamo che la nuova versione non abbia gambe su cui reggersi, sia una sostanziale invenzione nel verbo “abbandonare”. Il testo greco, da cui deriva la Vulgata di San Gerolamo dice: καὶ μὴ εἰσενέγκῃς ἡμᾶς εἰς πειρασμόν, che fresco di greco come sono tradurrei: non ci introdurre nel peirasmòn, che può essere correttamente tradotto come “prova”. Il che ha un senso: Dio non ci tenta come farebbe il demonio, ma ci mette sicuramente alla prova, come spiega benissimo qui sotto Pezzo Grosso. Quindi, la versione Tosatti sarebbe: “non metterci alla prova”. Che, se vogliamo, ha assonanze forti con “se possibile allontana da me questo calice…”. Mi seguite? Scrivo sciocchezze? Ma se anche…non sono mica uno dei cervelli che pagati dall’obolo dei fedeli passano il tempo a riscrivere preghiere andate avanti benissimo senza di loro per un paio di millenni. A laurà!

Ecco pezzo Grosso: Continue reading

DELITTI PARTIGIANI Compagno Drago e gli altri: i serial killer protetti dal Pci

Con il libro Compagno mitra hanno nome e volto quei partigiani che uccisero nemici politici e innocenti padri di famiglia. Molti fatti raccontati dallo storico Gianfranco Stella sono noti. Quel che non era noto erano i nomi dei killer e delle bande di gappisti che agivano indisturbati in nome della giustizia proletaria con omicidi, razzie, sequestri ed estorsioni riuscendo a sfuggire alla giustizia o salvandosi con pochi anni di carcere. Come il partigiano Drago: un killer spietato che ammazzò 150 persone, tra cui il sacerdote don Dante Mattioli, il cui corpo non venne mai trovato. Coperto dal Pci, sconosciuto ai libri di storia, nessuno lo disturbò mai e morì nel suo letto con al collo una medaglia al valor militare.

Molti di loro vennero decorati con la medaglia d’oro, altri diventarono persino deputati del Pci o segretari dell’Anpi locale. Ad altri ancora la vita non fu facile, dovettero conoscere la dura fatica nei campi di patate nella Cecoslovacchia sovietica, ma poi dopo pochi anni tornarono a casa dove poterono così ricominciare la loro vita, come se niente fosse.

C’è anche chi fu condannato all’ergastolo subito dopo la fine della guerra, ma potè godere dell’amnistia di Togliatti già dal 1950 e così ripulirsi per gli anni a venire. La carrellata di killer spietati raccolta nel libro Compagno mitra (in uscita su Feltrinelli e Amazon il 15 novembre; per info stella.gianfranco46@libero.it) rappresenta un documento impressionante di come la Resistenza di marca comunista si sia macchiata di crimini orrendi che rimasero impuniti allora e oggi sono stati semplicemente derubricati ad azioni di guerra.

Con questo libro, il suo autore, lo storico Gianfranco Stella, ha completato l’anello mancante che serviva per una completa pacificazione nazionale: dire i nomi di chi, approfittando del caos seguito all’8 settembre, regolò i conti in vista di una imminente rivoluzione bolscevica. E’ per questo che la presentazione di sabato scorso a Reggio Emilia ha in un certo senso chiuso finalmente il cerchio. Un cerchio iniziato molti decenni fa con la pubblicazione dei nomi delle vittime della violenza partigiana. Semplici nomi, a quali dopo molti decenni si aggiunsero le dinamiche nelle quali maturarono i crimini più efferati. Tutto questo ha alimentato la cosiddetta storiografia revisionista alla quale però mancava spesso un cappello finale: il nome, appunto, degli assassini.

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Corte Suprema inglese: i pasticceri possono dire no a torte gay

L’attivista omosessuale Gareth Lee un giorno entra nella pasticceria del giovane pasticcere nord irlandese Daniel McArthur  ed ordina una torta con su scritto “Sostieni i matrimoni gay”. Dopo aver accettato, McArthur ci ripensa: la sua coscienza religiosa – lui è evangelico – non glielo permetteva
Lee trascina il pasticcere in giudizio e questo arriva sin alla Corte Suprema che dà ragione a McArthur. Essere obbligato a preparare una torta contro le proprie convinzioni religiose avrebbe violato la sua libertà di espressione. Non c’è discriminazione perché una simile reazione poteva interessare anche una persona etero che chiedeva al pasticcere di preparare un dolce con una scritta il cui contenuto non era condiviso dall’artigiano.
Il pasticcere commenta: «Molte persone saranno soddisfatte perché è stata difesa la libertà di espressione e di coscienza».
Da notare che la vertenza è costata a McArthur 200mila pound di spese, spese pagate da un’associazione privata cristiana. Le spese di Lee invece ammontano a 250mila pound, sostenute dalla Equality Commission nordirlandese, un ente finanziato da denaro pubblico.

(Gender Watch News, 12 ottobre 2018)

EDUCAZIONE Delirio gender nelle scuole del bolognese GENDER WATCH04-11-2018

Nelle scuole del bolognese sono decine e decine gli eventi, anche finanziati dal ministero, ideati per indottrinare alla teoria del gender schiere di studenti. Si trovano spettacoli teatrali dove c’è un mix tra tematiche legate all’immigrazione e quelle legate all’omosessualità, spettacoli di danza dove si celebrano le relazioni saffiche o in cui un danzatore con parrucca interpreta Santa Maria Maddalena, mostre in cui minori si interrogano sulla propria identità sessuale, film dove alcuni gay vivono relazioni poliamorose.

http://www.fattisentire.org/db/2018_genderbender.pdf

San Carlo Borromeo

L’esorcismo di San Francesco al frate indemoniato

Il diavolo non fu scacciato con un rito e delle formule. Ma fu un intervento in grazia di Dio

 

San Francesco d’Assisi è stato anche un importante esorcista. C’è un episodio raccontato ne “I Fioretti” (edizioni San Paolo) che riporta questa attitudine del “poverello” a scacciare i demoni.

«Stando una volta santo Francesco in orazione nel luogo della Porziuncola – si legge ne “I Fioretti” – vide per divina rivelazione tutto il luogo attorniato e assediato dalli demoni, a modo che da uno grande esercito».

Il litigio

Nessuno di quei demoni poteva entrare in quel luogo intriso di santità. Ci provavano ma non ci riuscivano e Francesco questo lo vedeva e lo percepiva. Tra tutti i frati però ce ne era uno che aveva litigato con un Confratello e voleva a tutti i costi vendicarsi perché, secondo lui, aveva ricevuto delle offese in quel litigio. Continue reading