Sul “Modena pride” e sulla “processione di pubblica riparazione” Il parere del Vescovo Erio Castellucci

Interpellato da diverse parti per un parere circa la manifestazione del “Modena pride” e la processione di “pubblica riparazione”, entrambe previste per sabato 1 giugno 2019, lo esprimo il più brevemente possibile, rinunciando al linguaggio ufficiale e adottandone piuttosto uno quasi confidenziale.

Prima di tutto confermo la mia adesione alla visione antropologica cattolica, espressa costantemente dal magistero del Concilio Vaticano II e condensata nel magistero dei pontefici, specialmente nella Familiaris Consortio di San Giovanni Paolo II, nel Catechismo della Chiesa cattolica e nella Amoris Laetitia di papa Francesco. Credo che il matrimonio sia una comunità di vita e di amore tra un uomo e una donna, connotata da complementarità, reciprocità e generatività, e come tale rientri nel progetto stabilito da Dio creatore e confermato da Cristo redentore. Contemporaneamente, insieme allo stesso magistero del Concilio Vaticano II e dei pontefici, credo che ogni persona vada accolta e accompagnata e quindi, per quanto mi è possibile, rifiuto gli atteggiamenti discriminatori verso coloro che non condividono l’antropologia cattolica e che, rimanendo entro la legalità, decidono di manifestare pubblicamente le proprie idee. La distinzione di San Giovanni XXIII tra “errante” ed “errore” resta uno dei capisaldi dello stile evangelico assunto dalla Chiesa, che cerca sempre la sintesi tra verità e carità. Continue reading

Le ragioni della devozione a Maria nel mese di maggio

Perché è stato scelto proprio il mese di maggio per esercitare una devozione particolare verso Maria Santissima? «La prima ragione», risponde il Beato Cardinale John Henry Newman (1801- 1890) «è che in questo mese la terra esplode con tutte le sue foglie novelle e il verde delle sue erbe, dopo il crudo gelo e la neve dell’inverno, dopo la rigida atmosfera e il vento selvaggio e le piogge dell’incipiente primavera. Maggio, perché gli alberi sono in boccio e i giardini si vestono di fiori. Maggio, perché le sue giornate si fanno più lunghe, il sole sorge prima e tramonta più tardi. Tutta questa felicità e gaiezza della natura al di fuori di noi accompagna convenientemente la nostra devozione verso colei che è la Rosa mystica e la Domus aurea» (Meditazioni e preghiere, Jaca Book, Milano 2002, p. 129).

Maggio è, fra tutti i mesi dell’anno liturgico della Chiesa, il più festoso e radioso: appartiene al tempo della promessa adempiuta, ossia ai 50 giorni della Santa Pasqua. Il Salvatore ha trionfato sul peccato e la morte e ha aperto il Paradiso a tutti coloro che si convertono nella sua Verità. In maggio cadono non di rado le feste della Santissima Trinità e del Corpus Domini. In maggio si festeggia Sant’Atanasio, l’indomito assertore della Fede nella divinità di Cristo, negata dagli Ariani, che spadroneggiarono nella Chiesa per più di due secoli.

La Madonna stessa, per volere divino, ha scelto maggio per dare inizio alle sue apparizioni a Fatima, i cui messaggi hanno una rilevanza decisiva per le sorti della Chiesa e del mondo. Il 24 maggio è la festa di Maria Ausiliatrice, che trionfa su tutte le eresie.

Il Papa mariano e domenicano San Pio V (1566-1572) affidò a Lei le armate e i destini dell’Occidente e della Cristianità tutta, minacciati dall’Islam. Il Papa istituì, per la gloriosa vittoria di Lepanto (1571) contro le flotte turche dei musulmani, la festa del Santo Rosario. Il grido di gioia del popolo cristiano si perpetuò in questa invocazione: Maria Auxilium Christianorum! Il Senato veneziano fece scrivere sotto il grande quadro commemorativo della battaglia di Lepanto, nel Palazzo Ducale: «Né potenza, né armi, né condottieri ci hanno condotto alla vittoria, ma Maria del Rosario» e così a fianco agli antichi titoli di Consolatrix afflictorum (Consolatrice degli afflitti) e Refugium peccatorum (Rifugio dei peccatori), si aggiunse anche questo. Nel XIX secolo due santi ravvivarono la devozione per la Madonna del Rosario e Maria Ausiliatrice: il Beato Bartolo Longo a Pompei e San Giovanni Bosco a Torino, alla quale si rivolgeva per ogni necessità e quando le cose si complicavano e andavano per le lunghe, le chiedeva familiarmente: «E allora incominciamo a fare qualcosa?». Maria Ausiliatrice mai lo deluse.

Maria Santissima è la figlia prediletta di Dio, la creatura a lui più cara e più vicina. «Era giusto perciò», dice Newman, «che fosse suo questo mese, nel quale glorifichiamo e ci rallegriamo della grande Provvidenza divina verso di noi, della nostra redenzione e santificazione in Dio Padre, in Dio Figlio e in Dio Spirito Santo» (Ivi, p. 131). Ma La Vergine non è soltanto l’Ancella più benvoluta dal Signore, Ella è Madre di Suo Figlio, è Regina di tutti i Santi, è Madre della Chiesa. Ella è, come enunciano le litanie lauretane, Stella matutina e Rosa mystica. Ella appartiene al Cielo, ma è accanto agli uomini, come la rosa sulla terra. Grazia e profumo nella rosa sbocciata; luminosità e in infinitudine nella stella, e quando suo Figlio verrà a giudicare il mondo, Ella sarà ancora pura e perfetta come quando venne concepita.

«Dopo la caduta di Adamo tutti gli uomini, suoi discendenti, sono concepiti e generati nel peccato. “Ecco”, esclama l’autore ispirato del salmo Miserere “ecco malvagio sono nato, peccatore mi ha concepito mia madre” (Sal 51, 7). Quel peccato che appartiene a ognuno di noi, ed è nostro fin dal primo momento dell’esistenza, è il peccato di incredulità e di disobbedienza, con il quale Adamo perse il Paradiso. Noi, come figli di Adamo, siamo suoi eredi nelle conseguenze della sua colpa, e abbiamo perduto quell’ornamento di grazia e di santità, che egli aveva ricevuto dal Creatore. Tutti siamo concepiti in questo stato di perdita e di privazione (…) Colui che fu generato dall’eternità, volle salvare e redimere, nel tempo, il genere umano; e la redenzione di Maria fu determinata in quella speciale maniera che noi chiamiamo “immacolata Concezione”. Fu decretato non che fosse purificata dal peccato, ma che ne fosse preservata fin dal primo istante della sua esistenza, cosicché Satana non avesse parte alcuna in lei» (Ivi, pp. 134-135).

La Misericordia di Dio è proporzionata al Miserere dell’uomo: il pentimento è condizione imprescindibile per ottenere misericordia dall’Onnipotente. Il Salmo 51, dove si evincono i desiderata del Signore e il modo reale e autentico per ottenere da Lui misericordia, dovrebbe essere affisso a tutte le porte delle chiese in questo anno giubilare: «Miserère mei, Deus, secùndum magnam misericòrdiam tuam. Et secùndum multitùdinem miseratiònum tuàrum, dele iniquitàtem meam.  Àmplius lava me ab iniquitàte mea,  et a peccàto meo munda me». L’amabilità della Madonna è pari al suo candore. La sua tenerezza è pari alla sua sublime misura di maternità. Maria è stella del mattino perché annuncia il Sole: non brilla di luce propria, per se stessa, ma in lei splende il riflesso del suo e nostro Redentore, che Lei annuncia e glorifica.

«Quando ella appare nelle tenebre, noi sappiamo che anch’egli è vicino» (Ivi, p. 173). Nelle tenebre del 1917 apparve e rivelò gli accadimenti prossimi e futuri. Papi e uomini non hanno ancora compiuto ciò che Ella domandò, ecco che Cristo, che darà il premio a ciascuno secondo le opere compiute, rimane ancora nascosto nelle beate anime oranti, disposte al sacrificio e che, con l’innocenza che rapisce la sopranatura, chiedono a Sua Madre, con perseveranza, umiltà e filialità: «E allora incominciamo a fare qualcosa?». In questo nostro tempo di lotta feroce fra bene e male, Cristo sta preparando la vittoria della Chiesa sul mondo, accostumatosi al suo principe.

Cristina Siccardi in Corrispondenza Romana

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ESENZIONE A VITA DALLE TASSE PER LE MAMME DI ALMENO 4 FIGLI In sette punti il piano del governo ungherese di Viktor Orban incoraggia a sposarsi e fare figli, così da contrastare il declino della popolazione senza ricorrere all’immigrazione

Un piano in sette punti per incoraggiare gli ungheresi a sposarsi e fare figli, contrastando il declino della popolazione. Il primo ministro Viktor Orban lo ha presentato domenica 10 febbraio nel suo annuale discorso sullo stato della nazione, sottolineando la diversa prospettiva del suo governo e di altri Paesi dell’Europa centro-orientale rispetto all’idea dominante nell’Europa occidentale. «In Europa nascono sempre meno bambini. Per l’Occidente la risposta è l’immigrazione: per ogni bambino mancante ce ne dovrebbe essere uno che entra e allora i numeri andranno bene», dice Orban sintetizzando l’argomento di chi lo critica: «Ma noi non abbiamo bisogno di numeri. Abbiamo bisogno di bambini ungheresi», ha chiarito il leader di Fidesz, aggiungendo che «il nostro futuro è la continuazione delle vite dei nostri genitori e nonni, salvaguardando i nostri mille anni di tradizione, difendendo la nostra economia, la nostra famiglia e la cultura cristiana». Continue reading

«Vescovi, fermate la deriva omosessualista». Firmato: Burke e Brandmuller

I cardinali superstiti dei Dubia scendono di nuovo in campo con una lettera aperta ai presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, che da giovedì 21 febbraio si riuniscono in Vaticano per discutere sul tema degli abusi sessuali del clero. Il problema non è il clericalismo, dicono, ma «nell’essersi allontanati dalla verità del Vangelo». «La negazione (…) della legge divina e naturale – dicono -, sta alla radice del male che corrompe certi ambienti della Chiesa».

Lettera Aperta ai Presidenti delle Conferenze Episcopali

Cari Confratelli, Presidenti delle Conferenze Episcopali,

Ci rivolgiamo a Voi con profonda afflizione!
Il mondo cattolico è disorientato e si pone una domanda angosciante: dove sta andando la Chiesa?

Di fronte alla deriva in atto, sembra che il problema si riduca a quello degli abusi dei minori, un orribile crimine, specialmente quando perpetrato da un sacerdote, che però è solo parte di una crisi ben più vasta. La piaga dell’agenda omosessuale è diffusa all’interno della Chiesa, promossa da reti organizzate e protetta da un clima di complicità e omertà. Le radici di questo fenomeno evidentemente stanno in quell’atmosfera di materialismo, di relativismo e di edonismo, in cui l’esistenza di una legge morale assoluta, cioè senza eccezioni, è messa apertamente in discussione. Continue reading

• IDEOLOGIA TRANS «Gli uomini non sono donne» Twitter blocca la femminista

Meghan Murphy è una scrittrice femminista, ora in prima linea per affermare il diritto alla libertà d’espressione. Perché? Non le è andato giù il blocco che Twitter ha disposto del suo account dopo che aveva osato riferirsi al sedicente transessuale Jonathan “Jessica” Yaniv con il pronome maschile, scrivendo inoltre che «gli uomini non sono donne».

La mannaia del politicamente corretto non smette mai di colpire, ma qualcuno che non ci sta e alza la testa, fortunatamente, in giro c’è ancora. Perfino là dove meno uno se lo aspetterebbe. Meghan Murphy, per esempio, non è un’altra Silvana De Mari e non scrive libri alla Costanza Miriano. Tutt’altro. Trentanove anni, scrittrice di fede progressista – «sono socialista», tiene a precisare, «quindi politicamente di sinistra» – nonché fondatrice di FeministCurrent.com, il principale sito femminista del Canada, è decisamente lontana dal prototipo dell’intellettuale conservatrice, qualifica che potrebbe pure ritenere offensiva.

Ciò nonostante, la Murphy è ora in prima linea in una battaglia per affermare il diritto di manifestare il proprio pensiero. Per quale motivo? Semplice: non le è andato giù, comprensibilmente, il blocco che Twitter ha disposto del suo account dopo che, nel novembre scorso, aveva osato riferirsi al “transessuale” e attivista Jonathan (“Jessica”) Yaniv con il pronome maschile. Il che non si è ben capito come possa essere parso offensivo, dato che Yaniv stesso, talvolta, impiega ancora un pronome maschile riferendosi a sé stesso. Continue reading

Un pamphlet LGBT contro la Chiesa

 

Un pamphlet LGBT contro la Chiesa. Il titolo è Sodoma e l’autore Frédéric Martel, un noto attivista LGBT francese. Il libro però è nato in Italia, nel corso di un colloquio tra l’autore e l’editore Carlo Feltrinelli, figlio di Gian Giacomo, l’editore-terrorista morto il 14 marzo 1972, mentre poneva una bomba su un traliccio dell’Enel di Segrate. Sodoma sarà presentato nei prossimi giorni in otto lingue e una ventina di Paesi. Il lancio ufficiale avverrà il 21 febbraio, in concomitanza con l’apertura del vertice vaticano dedicato agli abusi sessuali sui minori. Si tratta dunque di una possente operazione mediatica, che ha come bersaglio la Chiesa cattolica. L’autore del libro, Frédéric Martel, presentato dalla stampa con i titoli, di volta in volta differenti di sociologo, ricercatore, storico, ha raggiunto una certa popolarità per il suo ultimo saggio, tradotto in varie lingue, Global Gay, (pubblicato in Italia da Feltrinelli), dedicato all’odierna marcia trionfante del movimento gay in tutto il mondo.

Coinvolto direttamente in numerose associazioni attive nella diffusione dell’agenda LGBT, Martel è impegnato, da anni, in prima linea, nel processo di promozione e “normalizzazione” dell’omosessualità. La “militanza” LGBT dell’autore di Sodoma lo ha portato ad essere uno dei principali promotori della legge n. 99-944 del 15 novembre 1999 (Du pacte civil de solidarité et du concubinage), i cosiddetti PACS, che introdussero le unioni civili in Francia. Negli anni seguenti, l’attivista LGBT ha continuato a dare il proprio contribuito alla causa omosessualista dedicando numerosi articoli a favore dell’introduzione del pseudo-matrimonio omosessuale in Francia, fino alla sua completa legalizzazione avvenuta il 18 maggio 2013. Continue reading

• CORSI AD HOC IN AUSTRIA Divorziati “risposati”, il nuovo inizio sa di condanna

“Neu beginnen”, “nuovo inizio” è il nome dell’iniziativa della diocesi di Innsbruck per i divorziati “risposati”. A tenerla è una coppia irregolare. E al termine del percorso si deciderà se accostarsi alla comunione. È proprio di un’autorità malata lasciare alla decisione personale ciò che dovrebbe invece essere fermamente proibito.

Neu beginnen”, “nuovo inizio” è il nome dell’iniziativa della diocesi di Innsbruck per “camminare insieme” a quelle persone che hanno visto fallire il loro primo matrimonio e si sono riaccompagnate o risposate. Il progetto che prenderà il via nella prossima primavera è stato presentato dal Vescovo, mons. Hermann Glettler, insieme a tre collaboratori, lo scorso 25 gennaio. Si tratta di seminari di 4 incontri in alcune città del Tirolo tenuti da “un pastore d’anime” e da una coppia che accompagneranno i convenuti.

Ovviamente coppie che a loro volta hanno un matrimonio fallito alle spalle e che si sono riaccompagnate; perché secondo mons. Glettler occorre “ascoltare e imparare da coloro che hanno naufragato e che hanno vissuto un nuovo inizio”. Quale nuovo inizio? Un inizio che ha preso consapevolezza della necessità di mantenere fede al proprio matrimonio, nonostante tutto, e che quindi si sforza di vivere una vita di continenza? Macché, roba da Medioevo. Il nuovo inizio ce lo spiegano Brigitte Wasle-Kaltenegger e il compagno Bernhard Wasle, presenti in conferenza stampa insieme al Vescovo e responsabili di uno di questi seminari. Continue reading

Il pontificato di Benedetto XVI è stato avversato duramente già dal Conclave del 2005

Indebolita da una forte crisi di fede, minata da correnti moderniste, anche nella gerarchia, che spingevano per una resa alla “modernità”, cioè alle ideologie mondane. La Chiesa si è trovata indifesa: erosa dall’interno ed esposta al grande gioco geo-politico. Il bersaglio di tutti gli attacchi è stato il papato. Il pontificato di Benedetto XVI ha subito un costante bombardamento dei media.

Nella messa che precedette il Conclave del 2005, l’allora cardinale Ratzinger, aveva così rappresentato la situazione del mondo cattolico: “Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quanti correnti ideologiche, quante mode del pensiero … La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde – gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individalismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli, sull’ astuzia che tende a trarre nell’ errore (cfr. Ef 4,14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo”. E’ possibile leggere il testo completo al sito https://bit.ly/2y5QymE.

Stralciato da:  Il segreto di Benedetto XVI  – Antonio Socci ed. Rizzoli

Il Manifesto della Fede del Cardinale Gerhard Müller

 

«Non sia turbato il vostro cuore!» (Gv 14,1). E’ con questo versetto del Vangelo che si apre il “Manifesto della Fede” del cardinale Gerhard Cardinale Müller, diffuso domenica 10 febbraio in sette lingue.

Ciò che ha spinto il cardinale a offrire una testimonianza pubblica della Verità cattolica è stata la richiesta di «molti vescovi, sacerdoti, religiosi e laici della Chiesa cattolica», preoccupati per la «sempre più diffusa confusione nell’insegnamento della fede». «È compito proprio dei pastori» – afferma il cardinale – «guidare gli uomini loro affidati sulla via della salvezza, e ciò può avvenire solamente se tale via è conosciuta e se loro per primi la percorrono. A proposito ammoniva l’Apostolo: «A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto» (1 Cor 15,3)».

In un momento in cui «molti cristiani non conoscono più nemmeno i fondamenti della fede, con un pericolo crescente di non trovare più il cammino che porta alla vita eterna», il cardinale Müller ritiene che la fonte più sicura di orientamento sia il Catechismo della Chiesa Cattolica, «scritto allo scopo di rafforzare i fratelli e le sorelle nella fede, una fede messa duramente alla prova dalla “dittatura del relativismo”».

I riferimenti al Catechismo costituiscono il filo conduttore del Manifesto, che si apre con una confessione di fede nella Santissima Trinità, «epitome della fede di tutti i cristiani», che «segna una differenza fondamentale nella fede in Dio e nell’immagine dell’uomo rispetto alle altre religioni». Il cardinale professa quindi la fede nella Chiesa, la cui autorità, «si estende a tutti gli elementi di dottrina, ivi compresa la morale, senza i quali le verità salvifiche della fede non possono essere custodite, esposte o osservate».

«La Chiesa non è un’associazione creata dall’uomo, la cui struttura può essere modificata dai suoi membri a proprio piacimento: essa è di origine divina» ed è ancora valido «l’ammonimento dell’Apostolo secondo cui maledetto è chiunque proclami un altro Vangelo, “anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo”» (Gal 1,8). Compito del Magistero della Chiesa nei riguardi del popolo di Dio è quello di «salvaguardarlo dalle deviazioni e dai cedimenti» affinché possa «professare senza errore l’autentica fede». Questo è particolarmente vero per quanto riguarda i sette sacramenti. «Per questo la Sacra Scrittura ammonisce riguardo alle condizioni per ricevere la santa Comunione: «chiunque mangia il pane o beve il calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore» (1 Cor 11, 27)». «Dalla logica interna del sacramento si capisce che i divorziati risposati civilmente, il cui matrimonio sacramentale davanti a Dio è ancora valido, come anche tutti quei cristiani che non sono in piena comunione con la fede cattolica e pure tutti coloro che non sono debitamente disposti, non ricevano la santa Eucaristia fruttuosamente, perché in tal modo essa non li conduce alla salvezza. Metterlo in evidenza corrisponde a un’opera di misericordia spirituale.»

L’osservanza della legge morale è necessaria a tutte le persone di buona volontà per conseguire la salvezza eterna. «Infatti colui che muore in peccato mortale senza pentimento rimarrà per sempre separato da Dio. Ciò comporta delle conseguenze pratiche nella vita dei cristiani, tra le quali è opportuno richiamare quelle oggi più frequentemente trascurate». Seguono a questo punto una serie di richiami ai numeri del catechismo che ricordano il Magistero della Chiesa in tema di difesa della vita e condanna dell’omosessualità e di altri peccati (cfr 2270-2283; 2350-2381). Continue reading

ORDINAZIONI Preti gay ok, ma casti. La Germania ora sfida il Papa

La Chiesa tedesca adesso sfida anche papa Francesco, il suo grande sponsor e amico. Lo fa in tema di ordinazione delle persone con tendenze omosessuali. L’arcidiocesi di Paderborn decide che l’omosessualità non sarà un criterio di esclusione per l’ordinazione sacerdotale. “Purché accettino il celibato”. Affermazioni in contraddizione con il magistero anche recente di papa Francesco.

La Chiesa tedesca adesso sfida anche papa Francesco, il suo grande sponsor e amco. Lo fa in tema di ordinazione delle persone con tendenze omosessuali; e questo a dispetto dei problemi che specialmente negli Stati Uniti, ma anche in Germania, sono emersi nel campo degli abusi correlati a questa tendenza. Nell’importante arcidiocesi di Paderborn è stato detto chiaramente che l’omosessualità non sarà un criterio di esclusione per l’ordinazione sacerdotale.

Il messaggio è stato dato in maniera molto ampio, con un’intervista alla televisione di Stato WDR. “Se si conformano al celibato, gli omosessuali saranno accettati per la loro ordinazione sacerdotale”, ha detto Michael Menke-Peitzmeyer, rettore del seminario di Paderborn. “Dobbiamo distinguere tra l’orientamento omosessuale di una persona e la pratica omosessuale”. In partica, quello che conta, ha detto mons Menke-Peitzmeyer, è che il candidato si impegni a vivere pienamente e fedelmente il suo celibato, qualcosa che, dopo tutto, obbliga ugualmente i sacerdoti eterosessuali. Anche se ora “Il fatto che qualcuno abbia relazioni omosessuali regolari è, credo, un criterio per escludere quella persona dal sacerdozio”. Continue reading