GLI SCIENZIATI ITALIANI SMASCHERANO LA BUFALA DELL’UOMO RESPONSABILE DEL RISCALDAMENTO GLOBALE (FATE LEGGERE A GRETA!) Un centinaio di scienziati rivolgono una petizione ai politici per non aderire alla propaganda ambientalista (tra i firmatari Uberto Crescenti e Antonino Zichichi)

È di grande importanza la petizione firmata da decine di scienziati italiani che demolisce la teoria del riscaldamento globale antropico. Finalmente in tanti trovano il coraggio di sfidare il Potere e dire apertamente ciò che fino a poco tempo fa soltanto in pochi avevano il coraggio di affermare. La teoria del riscaldamento globale antropico è una truffa ideologica e segna l’asservimento della scienza alla politica.
Due sono gli aspetti che vale la pena sottolineare, oltre a quelle nozioni elementari che smontano la vulgata corrente sui cambiamenti climatici e che sono facilmente verificabili.
Il primo aspetto è la richiesta iniziale di serie politiche contro l’inquinamento. Seppure la lotta contro i cambiamenti climatici si combatta in nome della difesa dell’ambiente, la verità è che proprio queste battaglie danneggiano l’ambiente. Perché concentrano enormi risorse su obiettivi fasulli e così facendo si dimenticano i veri problemi ambientali. Ci sono conoscenze scientifiche disponibili per limitare l’emissione di veri inquinanti, ci dicono gli scienziati, ma vengono ignorate per questa caccia alla CO2. Trattare l’anidride carbonica (CO2) da pericoloso elemento inquinante è una grave distorsione della realtà, eppure oggi tutte le risorse, umane ed economiche, vengono concentrate su questo obiettivo nella convinzione (illusoria) che questo freni l’aumento delle temperature.
Si conferma cioè che questo ambientalismo è nemico dell’ambiente.
Il secondo aspetto da sottolineare si ricava dall’appello finale. Il principale obiettivo delle campagne contro i cambiamenti climatici sono i combustibili fossili, cioè la principale fonte energetica mondiale (costituiscono l’86% circa dell’energia consumata globalmente). Checché ne dica la propaganda ecologista, non c’è alcuna possibilità che queste fonti energetiche nei decenni a venire siano sostituite dalle energie rinnovabili, in particolare sole e vento. Una transizione energetica violenta, che si vorrebbe imporre brandendo la minaccia della catastrofe climatica, può solo provocare una crisi energetica mondiale. Il che vuol dire l’impoverimento dei paesi industrializzati e l’impedimento allo sviluppo dei paesi poveri. E non sarebbe un effetto collaterale, ma esattamente l’obiettivo che certi movimenti si prefiggono, perché considerano l’uomo una iattura per la Terra, per cui si fa di tutto per rendergli la vita difficile e sconsigliata.
Questo ambientalismo infatti, prima che nemico dell’ambiente, è nemico dell’uomo.
La cosa però più drammatica in tutto questo è constatare che la Chiesa o, meglio, i suoi attuali vertici, si sono messi alla guida di questo movimento distruttivo. La Chiesa, che fino a pochi anni fa, rappresentava l’ultimo baluardo a difesa della dignità umana contro la potenza e la violenza di un potere disumanizzante, oggi sembra passata armi e bagagli dall’altra parte, addirittura rappresenta la principale spinta morale all’adozione di politiche ecologiste estreme.
L’impostazione del prossimo Sinodo dell’Amazzonia è l’esempio più eclatante di questa deriva che lascia l’uomo indifeso e tradito.
Ben vengano allora iniziative come questa degli scienziati italiani, che peraltro si uniscono a tanti altri scienziati nel mondo che da anni stanno cercando di spiegare la follia di questo fanatismo climatico. Se c’è un grido di allarme da ascoltare è proprio questo.

Nota di BastaBugie: ecco il documento completo pubblicato a Roma il 17 giugno 2019. Alla fine il comitato promotore e i firmatari.

Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Senato
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Consiglio

PETIZIONE SUL RISCALDAMENTO GLOBALE ANTROPICO
I sottoscritti, cittadini e uomini di scienza, rivolgono un caloroso invito ai responsabili politici affinché siano adottate politiche di protezione dell’ambiente coerenti con le conoscenze scientifiche. In particolare, è urgente combattere l’inquinamento ove esso si presenti, secondo le indicazioni della scienza migliore. A tale proposito è deplorevole il ritardo con cui viene utilizzato il patrimonio di conoscenze messe a disposizione dal mondo della ricerca e destinate alla riduzione delle emissioni antropiche inquinanti diffusamente presenti nei sistemi ambientali sia continentali che marini.
Bisogna però essere consapevoli che l’anidride carbonica di per sé non è un agente inquinante. Al contrario essa è indispensabile per la vita sul nostro pianeta.
Negli ultimi decenni si è diffusa una tesi secondo la quale il riscaldamento della superficie terrestre di circa 0.9°C osservato a partire dal 1850 sarebbe anomalo e causato esclusivamente dalle attività antropiche, in particolare dalle immissioni in atmosfera di CO2 proveniente dall’utilizzo dei combustibili fossili. Questa è la tesi del riscaldamento globale antropico promossa dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazione Unite, le cui conseguenze sarebbero modificazioni ambientali così gravi da paventare enormi danni in un imminente futuro, a meno che drastiche e costose misure di mitigazione non vengano immediatamente adottate. A tale proposito, numerose nazioni del mondo hanno aderito a programmi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e sono pressate, anche da una martellante propaganda, ad adottare programmi sempre più esigenti dalla cui attuazione, che comporta pesanti oneri sulle economie dei singoli Stati aderenti, dipenderebbe il controllo del clima e, quindi, la “salvezza” del pianeta.
L’origine antropica del riscaldamento globale è però una congettura non dimostrata, dedotta solo da alcuni modelli climatici, cioè complessi programmi al computer, chiamati General Circulation Models. Al contrario, la letteratura scientifica ha messo sempre più in evidenza l’esistenza di una variabilità climatica naturale che i modelli non sono in grado di riprodurre. Tale variabilità naturale spiega una parte consistente del riscaldamento globale osservato dal 1850. La responsabilità antropica del cambiamento climatico osservato nell’ultimo secolo è quindi ingiustificatamente esagerata e le previsioni catastrofiche non sono realistiche.
Il clima è il sistema più complesso presente sul nostro pianeta, per cui occorre affrontarlo con metodi adeguati e coerenti al suo livello di complessità. I modelli di simulazione climatica non riproducono la variabilità naturale osservata del clima e, in modo particolare, non ricostruiscono i periodi caldi degli ultimi 10.000 anni. Questi si sono ripetuti ogni mille anni circa e includono il ben noto Periodo Caldo Medioevale, il Periodo Caldo Romano, ed in genere ampi periodi caldi durante l’Ottimo dell’Olocene. Questi periodi del passato sono stati anche più caldi del periodo presente, nonostante la concentrazione di CO2 fosse più bassa dell’attuale, mentre sono correlati ai cicli millenari dell’attività solare. Questi effetti non sono riprodotti dai modelli.
Va ricordato che il riscaldamento osservato dal 1900 ad oggi è in realtà iniziato nel 1700, cioè al minimo della Piccola Era Glaciale, il periodo più freddo degli ultimi 10.000 anni (corrispondente a quel minimo millenario di attività solare che gli astrofisici chiamano Minimo Solare di Maunder). Da allora a oggi l’attività solare, seguendo il suo ciclo millenario, è aumentata riscaldando la superficie terrestre. Inoltre, i modelli falliscono nel riprodurre le note oscillazioni climatiche di circa 60 anni. Queste sono state responsabili, ad esempio, di un periodo di riscaldamento (1850-1880) seguito da un periodo di raffreddamento (1880-1910), da un riscaldamento (1910-40), ancora da un raffreddamento (1940-70) e da un nuovo periodo di riscaldamento (1970-2000) simile a quello osservato 60 anni prima. Gli anni successivi (2000-2019) hanno visto non l’aumento previsto dai modelli di circa 0.2°C per decennio, ma una sostanziale stabilità climatica che è stata sporadicamente interrotta dalle rapide oscillazioni naturali dell’oceano Pacifico equatoriale, conosciute come l’El Nino Southern Oscillations, come quella che ha indotto il riscaldamento momentaneo tra il 2015 e il 2016.
Gli organi d’informazione affermano anche che gli eventi estremi, come ad esempio uragani e cicloni, sono aumentati in modo preoccupante. Viceversa, questi eventi, come molti sistemi climatici, sono modulati dal suddetto ciclo di 60 anni. Se ad esempio si considerano i dati ufficiali dal 1880 riguardo i cicloni atlantici tropicali abbattutisi sul Nord America, in essi appare una forte oscillazione di 60 anni, correlata con l’oscillazione termica dell’Oceano Atlantico chiamata Atlantic Multidecadal Oscillation. I picchi osservati per decade sono tra loro compatibili negli anni 1880-90, 1940-50 e 1995-2005. Dal 2005 al 2015 il numero dei cicloni è diminuito seguendo appunto il suddetto ciclo. Quindi, nel periodo 1880-2015, tra numero di cicloni (che oscilla) e CO2 (che aumenta monotonicamente) non vi è alcuna correlazione. Continue reading

Il “metodo Cavina”, un attentato alla (e nella) Chiesa

Sconcertante comunicato dei vescovi dell’Emilia Romagna, che si aggiunge allo scandaloso silenzio della Cei riguardo le vicende che hanno portato monsignor Cavina alla rinnuncia al governo della diocesi di Carpi. Si accetta che i vescovi siano decisi da poteri più o meno occulti, che godono anche di complicità all’interno della Chiesa.

Dobbiamo ammetterlo. All’inizio avevamo pensato a uno scherzo. Di cattivo gusto, ma pur sempre uno scherzo. Invece il comunicato della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna, che «esprime vicinanza e solidarietà» a monsignor Francesco Cavina, era proprio autentico (clicca qui per il testo integrale). Avevamo scritto ieri (clicca qui) che uno degli aspetti più sconcertanti della vicenda che ha portato monsignor Cavina a rinunciare al governo della diocesi di Carpi era stato il silenzio dei vescovi italiani e in particolar modo di quelli della sua regione.

Ed ecco ieri sera arrivare un comunicato che, mentre a parole esprime solidarietà e vicinanza, trasmette in realtà un freddo distacco e quasi un compiacimento per l’esito della vicenda. Certamente non tutti i vescovi della regione hanno questi sentimenti, e neanche tutti i vescovi italiani, ma questo comunicato aggiunge sconcerto a sconcerto. Continue reading

Sapete che cos’è e come si manifesta la “santità angelica”?

Essi sono chiamati a vedere Dio faccia a faccia nella visione beatifica, fine talmente sublime che nessuno spirito, per eccellente che sia, è capace senza infusione di grazia

Gli Angeli sono perfetti in ogni modo. Per noi, cristiani, la loro santità è cosa evidente e la nostra teologia offre un potente soccorso a questa intuizione; basandosi su alcuni principi nettamente stabiliti, essa ci ha rivelato le cose più belle sulla purezza degli Angeli e sul grado eminente della loro santità.

Quello che noi sappiamo della natura di uno spirito, e che noi sappiamo della grazia, ci è molto profittevole quando noi giungiamo a studiare la vita dei nostri fratelli celesti. Come spiriti, essi non possono mai fare le cose in maniera incompleta, non possono essere imperfetti, non possono agire con negligenza, l’energia della loro intelligenza e della loro volontà è applicata tutta intera ad ognuno dei loro movimenti di ordine morale, se questo termine è permesso a proposito degli spiriti. Il peccato veniale è inconcepibile nella moralità angelica. Ci è più facile comprendere uno sprofondamento totale della volontà angelica che di comprendere una mancanza parziale; uno spirito può scegliere un fine sbagliato, ma se lo sceglie, è con l’intera impetuosità della sua natura.

Nessuna tentazione
I nostri migliori teologi, sapendo l’eccellenza della natura spirituale, hanno sostenuto che nella sua sfera naturale, sul suo proprio piano per così dire, un essere puramente spirituale non può fallire né con l’intelligenza, né con la volontà; ma che può fallire in rapporto alle cose che gli sono superiori; in altri termini in rapporto al soprannaturale. Noi svilupperemo questo punto maggiormente trattando del peccato angelico; accontentiamoci, per il momento, di rallegraci al pensiero che gli Angeli non hanno in se stessi nessuna debolezza, nessuna tentazione, nessuna divisione tra motivi più o meno elevati come li vediamo in noi. In essi, nessun conflitto di concupiscenza di nessuna specie, nessuna incertezza, nessun pericolo di giudizi troppo precipitosi; e tutto questo in virtù dei principi stessi della loro natura. Continue reading

BLASFEMIE PRIDE. PREGHIERE A VARESE E A TRIESTE, IL CONIGLIESCO MESSAGGIO DALLA DIOCESI DI GENOVA.

Stranamente ci sono alcuni cattolici a cui da’ fastidio vedere personaggi e simboli della loro fede derisi, usati in maniera irriverente o addirittura blasfema, strumentalizzati per scopi che sono totalmente contrari a quello che è stato il loro insegnamento. Questo è avvenuto, avviene con regolarità soprattutto in quelli che sono definiti “Gay Pride”: manifestazioni in cui si rivendica un presunto “orgoglio” per comportamenti che la Chiesa – e non solo la Chiesa – giudica anomali rispetto all’uso del proprio corpo dettato dalla natura. Se per la Chiesa la sodomia è un peccato di quelli che gridano al cospetto di Dio, e altre religioni hanno posizioni ancora più dure, la medicina dimostra che un uso prolungato di quel genere di comportamento ha conseguenze pesanti e pesantissime sulla salute di chi lo pratica, come bene insegna la professoressa Silvana De Mari.

Tutto questo fa sì che sempre più di frequente, da qualche anno a questa parte, nelle città in cui sfila un Gay Pride dei fedeli sentano l’esigenza di praticare preghiere o processioni di riparazione per l’offesa fatta a Dio, con l’esaltazione di un peccato, e per le offese contro le immagini e i simboli sacri.

Abbiamo visto che la processione di riparazione a Modena ha avuto un grande successo.

Da Varese possiamo pubblicare questo annuncio:

Varese

Santo Rosario in pubblica riparazione del “gay pride” di Varese.

Sabato 15 giugno 2019

I fedeli di Varese hanno deciso di esprimere pubblicamente la loro riprovazione per il diffondersi indiscriminato dell’uso abietto di andare orgogliosi [pride] del peccato contro natura, che grida vendetta al cospetto di Dio e che è un abominio ai Suoi occhi. Continue reading

Usa, arrestato rifugiato musulmano: voleva far saltare in aria una chiesa

Mustafa Mousab Alowemer, siriano di 21 anni, è stato arrestato a Pittsburgh: «Stava costruendo una bomba e aveva giurato fedeltà all’Isis»

L’Fbi ha arrestato ieri un rifugiato siriano di 21 anni residente a Pittsburgh. Il giovane musulmano stava pianificando un attentato a una chiesa della città «nel nome dell’Isis».

Mustafa Mousab Alowemer era stato accolto come rifugiato nel paese nel 2016 e aveva acquistato del materiale per costruire una bomba, ispezionando più volte le vie di fuga dalla chiesa. L’uomo, avvicinato da un agente dell’Fbi in incognito, ha anche condiviso un piano scritto a mano su come condurre l’attacco. All’agente ha inoltre chiesto di procurargli «un’arma con silenziatore» e gli ha mostrato un video nel quale giurava fedeltà allo Stato islamico.

«VENDICARE I FRATELLI DELL’ISIS IN NIGERIA»
Secondo l’accusa, riporta la Cnn, Alowemer voleva detonare una bomba in chiesa per «sostenere la causa dell’Isis e ispirare i simpatizzanti dell’Isis negli Stati Uniti a unirsi e commettere atti simili». Il terrorista aveva scelto una chiesa frequentata da nigeriani per «vendicare i nostri fratelli dell’Isis in Nigeria».

L’Fbi ha cominciato a sospettare Alowemer nel 2018, dopo aver registrato un’intensa attività di consultazione di propaganda Isis online da parte del rifugiato. Il terrorista era anche entrato in contatto con un uomo dell’Isis conosciuto per distribuire online materiale su come realizzare una bomba fatta in casa.

Nel 2016 l’Fbi aveva arrestato due rifugiati iracheni con l’accusa di aver aderito all’Isis. Nel 2015, invece, una coppia di musulmani rifugiati dalla Bosnia era stata fermata mentre cercava di condividere materiale di supporto al terrorismo islamico.

Fonte: Tempi

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MARINA NALESSO E IL CROCEFISSO. AGOSTINO NOBILE: GLI ATEI, E LE LORO PAURE.

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’incredibile vicenda della collega Marina Nalesso, responsabile addirittura di portare al collo un crocefisso in TV, reato tale da meritarle gli strali del noiosissimo superconformista di sempre, da Cuore all’Unità a Repubblica Michele Serra, ha provocato il nostro Agostino Nobile a scrivere, nella notte una veloce commento. E Stilum Curiae con altrettanta rapidità lo pubblica. Sbalordito – ma ormai non dovremmo riuscire a sbalordirci più di nulla di ciò che viene dalla soi-disant sinistra progressista e democratica, pronta a difendere tutto, dalla tratta dei neo-schiavi alla compravendita di esseri umani in tutte le fasi – dalle reazioni. Proprio vero: quem deus vult perdere, dementat prius…  

 Perché gli atei temono Gesù Cristo? Continue reading

Sinodo Amazzonia. Signori cardinali e vescovi, davvero volete questa Chiesa? 20 Giugno 2019 – 17:51

Riprendiamo dal blog di Aldo Maria Valli Duc in Altum, questa analisi del  professor Roberto de Mattei dell’Instrumentum laboris pubblicato dal Vaticano in vista del sinodo dei vescovi sull’Amazzonia, in programma nel prossimo ottobre 

Le prime reazioni di fronte dall’Instrumentum Laboris per il Sinodo sull’Amazzonia si sono concentrate sull’apertura ai sacerdoti sposati e all’inserimento delle donne nell’ordine sacramentale della Chiesa. Ma l’Instrumentum Laboris è qualcosa di più: è un manifesto della ecoteologia della liberazione che propone una “cosmovisione” panteista ed ugualitaria inaccettabile per un cattolico. Le porte del Magistero, come ha ben sottolineato José Antonio Ureta, vengono spalancate«alla Teologia India e alla Ecoteologia, due derivati latinoamericani della Teologia della Liberazione, i cui corifei, dopo il crollo dell’URSS e il fallimento del “socialismo reale”, hanno attribuito ai popoli indigeni e alla natura il ruolo storico di forza rivoluzionaria, in chiave marxista» Continue reading

L’ARCIVESCOVO CREPALDI “Il gay pride ha colpito e sporcato la fede del popolo”

“Si è colpito al cuore il nucleo più prezioso della nostra fede nel Cristo Signore e la nostra devozione. Ecco la necessità di riparare quello che è stato rotto e di pulire quello che è stato sporcato, che, da Gesù Cristo in poi, costituisce la missione propria della Chiesa e di noi cristiani”. L’appello dell’arcivescovo Crepaldi sulla necessità di riparare dopo i gay pride.

Di seguito l’omelia pronunciata dal vescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi nel corso della quale ha giustficato la necessità di una preghiera di riparazione a seguito dei fatti del Pride FVG della scorsa settimana. Continue reading

Attaccano pure la Pentecoste: comizio nelle chiese per i migranti invece che testimoni di Resurrezione. Protesta dei fedeli che vogliono restare cattolici.

“Servire i poveri è nel Vangelo, non è comunismo”, ha detto ieri papa Bergoglio per rispondere ai suoi critici. Dimenticando di dire che il comunismo è stato il peggior nemico dei poveri. E dimenticando che nel Vangelo c’è scritto che anzitutto bisogna servire Dio.

Gesù non vara un partito, non si occupa di elezioni e di politica, ma del Regno dei Cieli. Dei poveri Cristo parla in modo diametralmente opposto a Marx e Lenin, che non a caso detestavano il cristianesimo. Il magistero bergogliano è confusionario e genera confusione.

Secondo una ricerca della Doxa negli ultimi cinque anni, che corrispondono al pontificato di Francesco, il numero di fedeli cattolici in Italia è crollato di quasi otto punti percentuali (il 7,7 per cento).

Ma papa Bergoglio non sembra preoccupato di questa catastrofe spirituale (anzi, continua a colpire duramente gli ordini religiosi più ferventi e con più vocazioni cosicché si aggraverà tale crollo).

Ciò che lo preoccupa sembra essere il crollo del numero di migranti da quando al Viminale è arrivato Matteo Salvini , il quale peraltro sottolinea che la fine delle partenze dei barconi, significa il quasi azzeramento del numero di morti nel Mediterraneo. Continue reading

“La chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità”( 1 Tim 3,15) Dichiarazione sulle verità riguardanti alcune degli errori più comuni nella vita della Chiesa nel nostro tempo

I fondamenti della fede

1. Il senso corretto delle espressioni “tradizione vivente”, “Magistero vivente”, “ermeneutica della continuità” e “sviluppo della dottrina” include la verità che qualunque nuova comprensione del deposito della fede non può essere contraria a quanto la Chiesa ha sempre proposto nello stesso dogma, nello stesso senso e nello stesso significato (cfr. Concilio Vaticano I, Dei Filius, 3, cap. 4, “in eodem dogmate, eodem sensu, eademque sententia“).

2. Il significato delle formule dogmatiche nella Chiesa “rimane sempre vero e coerente, anche quando è maggiormente chiarito e meglio compreso”. Quindi è sbagliato sostenere: primo, “che le formule dogmatiche (o qualche categoria di esse) non possono manifestare la verità determinatamente, ma solo delle sue approssimazioni cangianti, che sono, in certa maniera, deformazioni e alterazioni della medesima”; secondo, “che le stesse formule, inoltre, manifestano soltanto in modo indefinito la verità, la quale deve essere continuamente cercata attraverso quelle approssimazioni”. Quindi, “chi la pensasse così, non sfuggirebbe al relativismo dogmatico e falsificherebbe il concetto d’infallibilità della Chiesa, relativo alla verità da insegnare e ritenere in modo determinato” (Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione Mysterium Ecclesiae circa la dottrina cattolica sulla Chiesa per difenderla da alcuni errori d’oggi, 5).

Il Credo

3. “Il Regno di Dio, cominciato quaggiù nella Chiesa di Cristo, non è di questo mondo, la cui figura passa; e la sua vera crescita non può esser confusa con il progresso della civiltà, della scienza e della tecnica umane, ma consiste nel conoscere sempre più profondamente le imperscrutabili ricchezze di Cristo, nello sperare sempre più fortemente i beni eterni, nel rispondere sempre più ardentemente all’amore di Dio, e nel dispensare sempre più abbondantemente la grazia e la santità tra gli uomini. (…) L’intensa sollecitudine della Chiesa, Sposa di Cristo, per le necessità degli uomini, per le loro gioie e le loro speranze, i loro sforzi e i loro travagli, non è quindi altra cosa che il suo grande desiderio di esser loro presente per illuminarli con la luce di Cristo e adunarli tutti in Lui, unico loro Salvatore. Tale sollecitudine non può mai significare che la Chiesa conformi sé stessa alle cose di questo mondo, o che diminuisca l’ardore dell’attesa del suo Signore e del Regno eterno” (Paolo VI, Lettera apostolica Solemni hac liturgia -Credo del Popolo di Dio-, 27). È quindi erronea l’opinione di chi afferma che Dio è glorificato principalmente dal progresso delle condizioni temporali e terrene dell’umanità. Continue reading