” Non è quello che sei, neppure quello che sei stato che Dio guarda con i suoi occhi di misericordia, ma ciò che tu hai desiderio di essere”
un mistico sconosciuto del Medioevo; R. Laurita in SdP 375
Non avevo mai pensato che fare la comunione è sostenere il confronto con Cristo … Confrontarsi con l’ uomo è cosa spedita e lusinghiera. Ma se si accetta il confronto con l’ Uomo-Dio non va così liscia … Zaccheo si confronta e si riscopre ladro; Maria Maddalena si confronta e si riconosce la peccatrice della vita; io mi ritrovo – finalmente- quello che sono, un pover uomo. Nessuno si conosce veramente se non si guarda nell’ostia … “ Ecce …”; come se mi dicesse, proprio a me: “Guardati! Specchiati”.
Don Primo Mazzolari
” Noi siamo tutti figli dell’ altissimo! Tutti! Il più povero, il più ripugnante, un neonato, un vecchio decrepito, l’ essere umano meno intelligente, il più abbietto, un idiota, un pazzo, un peccatore, il più grande peccatore, il più ignorante, l’ ultimo degli uomini, quello che ripugna moralmente e fisicamente è un figlio di Dio, un figlio dell’ Altissimo”.
C. de Foucauld
Allora c’è speranza anche per me!
Questo cuore ammirevole è un cielo empireo, è come un fuoco tutto di fuoco e fiamme perché è sempre stato infiammato dai fuochi e dalle fiamme d’un amore affatto celeste, e più ardente e santo di tutto l’ amore dei Serafini e dei grandi santi che dimorano in alto, nel cielo empireo.
È il cielo del cielo, fatto solo per Dio.
S. Giovanni di Eudes
Tratto da: il Breviario dei Santi a cura di D. Spada; ed. Armenia
…”Vi è una gioia che non è concessa agli empi, ma solo a coloro che ti rendono onore senza aspettare ricompensa: per costoro la gioia sei tu stesso. E proprio questa è la felicità: gioire in te, di te, per te, questa e nessun’altra. Chi crede che ve ne sia un’altra, persegue un diverso godimento che non è quello vero. E tuttavia anche la volontà di questi non si allontana da una qualche immagine della gioia.” …
*Tratto dalle Confessioni di S: Agostino
Signore tu sei la nostra gioia, tu sei la nostra forza!
Cristo è qualcuno per noi? Che posto gli abbiamo fatto nella nostra vita? Tutto gli abbiamo imprestato, fuorché ciò che gli conviene. La nostra ignavia gli abbiamo prestato chiamandola rassegnazione; la nostra paura, chiamandola prudenza; le nostre concupiscenze, chiamandole diritti; le nostre viltà come desideri di pace…
E su questo piedistallo di menzogne abbiamo osato scrivere il tuo nome, Signore!
dagli scritti di don Primo Mazzolari
Noi sfidiamo la vostra capacità di farci soffrire con la nostra capacità di sopportare le sofferenze. Metteteci in prigione, e noi vi ameremo ancora. Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli, e noi vi ameremo ancora. Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case nell’ora di mezzanotte, batteteci, lasciateci mezzi morti, e noi vi ameremo ancora.
Fateci quello che volete, e noi continueremo ad amarvi. Ma siate sicuri che vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire. Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello alla vostra coscienza e al vostro cuore che alla fine conquisteremo anche voi, e la nostra vittoria sarà piena.
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