Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Parola del Signore
___________________________________

Se dovessi mettere un titolo a questo brano di Vangelo metterei le parole STUPORE e OBBEDIENZA. Vedete noi non siamo mica più capaci di stupirci se non di fronte a qualcosa di molto eclatante. Ma è difficile, ad esempio, quando incontro i genitori per il battesimo dei loro bimbi questo stupore. Per alcuni credono che sia un diritto nei loro confronti che la Chiesa deve elargire, pochi per la verità, per altri va bene ma è qualcosa di ordinario, non di straordinario.

Eppure noi nel Battesimo diventiamo Figli di Dio, certamente non come Gesù, ma è proprio attraverso Lui e per lui che lo diventiamo, ma questo non stupisce, ordinaria amministrazione, ma l’ordinaria amministrazione non esiste quando si parla dei Sacramenti. Soprattutto quando si parla del Signore, perché Lui, la sua Parola stupiscono sempre.

Stupore:” Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?” Giovanni si stupisce, perché Gesù viene da Lui per farsi battezzare. Le filosofie orientali, che tanto affascinano, presentano l’uomo che cerca di arrivare alla divinità, di essere lui che dà la scalata al cielo. Come ci racconta la Bibbia nell’ episodio della torre di Babele, dove l’uomo vuole costruire questa grande torre per arrivare al cielo. Con l’incarnazione, che abbiamo celebrato nel Natale, Dio si pone su un piano diametralmente opposto: è Lui che viene a cercare noi. Anche nell’ episodio del battesimo, in cui Gesù è in fila con questa gente, con questa umanità che ha bisogno di salvezza il Signore ci dice che viene a cercarci proprio dove noi abbiamo più bisogno: bisogno di essere salvati!
Anche se oggi l’uomo cerca di essere salvato dalla guerra, dalla fame, dalla povertà e dall’ indigenza economica, dalla malattia scordandosi che il nostro più grande bisogno di salvezza è quello dal peccato e con esso dalla morte etica, spirituale, perciò anche dalla morte fisica per poter approdare alla risurrezione, come professiamo nel credo.

E Dio ci viene a cercare! Egli è un cercatore di uomini, di anime, anche se la porta del nostro cuore la possiamo aprire solo noi. Il Signore non violenta la nostra libertà, dobbiamo stare attenti a non abusarne di fronte alle false libertà che il mondo, le mode, un pensiero lassista oggi ci propone.

Il Signore viene a cercare proprio me, ciascuno di noi, per fare delle nostre vite un capolavoro, di bellezza, di bontà, di gioia. Lasciamoci quindi stupire da Dio!

L’ altra parola è obbedienza! “Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia” Giovanni obbedisce a Gesù, e Gesù è obbediente alla volontà del Padre nel compiere la missione che il Padre gli ha affidato.

Noi con il nostro Battesimo siamo diventati, in Gesù figli di Dio, amati da Lui che vuole compiacersi di noi. Come fare perché ciò accada? Accogliere Gesù nella nostra vita, fare della nostra vita, con l’aiuto del Signore, guidati dalla Spirito Santo, per quanto possibile un’immagine concreta e vivente di Vangelo. Riprendiamo consapevolezza del dono che ci è stato fatto quando siamo stati battezzati, ma con un battesimo diverso da quello che amministrava Giovanni e, guidati dallo Spirito Santo, viviamo da veri figli di Dio!

Deo gratias, qydiacdon