Il sindaco farà distribuire profilattici durante gli eventi legati alla festa del patrono di Nichelino. La Chiesa locale non ci sta e annulla la processione di San Matteo e la messa in piazza, ritirandosi in chiesa. Una testimonianza controcorrente di rinuncia ad uno spazio civico che richiama l’opzione Benedetto: ritirarsi per essere più liberi e non scendere a compromessi col mondo. E in questo modo dare una testimonianza ai giovani più forte di quella che avrebbe dato se avesse fatto finta di nulla.
Il palco a Nichelino per la messa e il concerto
Preservativi gratis per la festa del patrono. C’è molto più della guareschiana distinzione tra sacro e profano nella vicenda che sta animando il comune di Nichelino, nell’hinterland torinese. L’iniziativa del sindaco di offrire condom con la scusa di una campagna di prevenzione contro le malattie sessualmente trasmissibili, non è soltanto una “fesseria”. E’ la riprova, piuttosto, che di fronte ad un’offensiva anticristiana la Chiesa deve progressivamente cedere terreno per rintanarsi al riparo delle mura ecclesiali. Infatti, i parroci dell’Unità pastorale 55 della diocesi di Torino, hanno dovuto ammainare la bandiera e annullare tanto la processione del santo patrono quanto la messa che si sarebbe dovuta svolgere in piazza, ripiegando così in chiesa.
I fatti sono stati raccontati dai giornali locali. Domenica 23 settembre la tradizionale Sagra di San Matteo, patrono della cittadina, di cui la Chiesa fa memoria oggi, sarebbe entrata nel clou delle celebrazioni. Che, come accade in ogni angolo d’Italia, sono sia di carattere religioso che civile. La Chiesa la chiama Sagra, il Comune la chiama Festa, ma il risultato è sempre un mix di eventi legati alla fede e alla devozione verso il santo e di iniziative di carattere più profano che non c’entrano col santo, ma sono espressione genuina, anche se il più delle volte commerciale, di appartenenza ad un territorio. Continue reading