Ci ritroviamo qui oggi, nel cimitero, che significa dormitorio, per prolungare in un certo senso quello che abbiamo già vissuto ieri quando abbiamo celebrato la festa di Ognissanti. Una comunione, cioè, che lega noi e quanti hanno già varcato quella che è una soglia che si apre su una realtà più grande che è quella della vita eterna, della gioia piena, di quella felicità che l’uomo ricerca nella sua vita, magari sbagliando anche strada, ma che è per coloro che hanno accettato di vivere la comunione con il Signore e con i fratelli.
Allora noi ci troviamo a pregare e ad offrire quanto vi è di più grande e prezioso che è l’Eucaristia, la Messa, per tutti coloro che pur avendo già varcato soglia della fine della nostra vita terrena hanno ancora bisogno di purificazione prima di accedere a quella pienezza di vita e di gioia che la festa di tutti i Santi ci ha fatto contemplare.
Questo ritrovarci qui, però, assieme ai nostri cari defunti, ai quali siamo ancora legati e non solo con un ricordo intellettuale o sentimentale, ma con un legame di amore vero, sincero, profondo ci invita a riflettere su come viviamo. Se la nostra vita è orientata alla ricerca di quelle che sono chiamate “le realtà” ultime. Continue reading