Preghiere da recitare in tempo di Avvento

L’Avvento è il tempo che prepara la Chiesa alla memoria del Natale. E’ il tempo che dispone lo spirito a ricevere ogni giorno con fede la visita del Signore. E’ il tempo in cui con trepidazione e speranza pensiamo alla venuta di Cristo Giudice, al termine della nostra vita e alla fine del mondo. L’orazione della Chiesa in queste settimane domanda un cuore vigile e pronto, una pazienza che non viene meno, un abbandono e una confidenza che sicuramente non saranno delusi.

 

Concedi, o Dio onnipotente,
che la venuta gloriosa del Salvatore
lavi i nostri peccati
e porti al tuo popolo
consolazioni e perdono.
Amen.

O Dio eterno,
che nella venuta del tuo Figlio
hai riconciliato il mondo
lontano dal tuo amore,
sciogli la durezza del nostro egoismo
perché possiamo celebrare
con cuore libero e gioioso
il mistero della nascita di Cristo.
Amen.

La venuta del tuo Unigenito ,o Dio,
ci salvi dal male,
che insidia nel tempo presente,
e guidi i nostri passi al regno eterno.
Amen.

Accresci, o Dio,
l’amore tra noi,
donaci di vivere irreprensibili nella santità,
e rassicura i nostri cuori ansiosi
con la venuta di Cristo tuo Figlio.
Amen.

Ispira alla tua famiglia,
o Dio onnipotente,
il proposito santo
di andare incontro con operosa giustizia
al Salvatore che viene
perché meriti con i tuoi eletti
di possedere il regno dei cieli.
Amen.

O Dio, Padre nostro,
disponi i tuoi fedeli
all’avvento di Cristo, tuo Figlio,
perché, tornando
e bussando alla nostra porta,
egli ci trovi vigilanti nella preghiera
ed esultanti nella lode.
Amen.

Ascolta, o Padre
La nostra preghiera
E nella luce del Verbo
Che pone la sua tenda tra noi
Rischiara le tenebre dei nostri cuori.
Amen.

Noi siamo ancora, o Dio,
stranieri e pellegrini sulla terra,
ma tu sorreggi la nostra incostanza
perché la fiducia nella gloria sperata
sia viva sino alla fine,
quando lieti e rasserenati.
Entreremo nel tuo riposo.
Amen.

La festa vicina
Della nostra liberazione
Ci porti, o Dio vivo e vero,
la grazia di santificare il tempo presente
e la gioia senza fine nel regno dei cieli.
Amen.

Guardaci, o Cristo,
nostro redentore;
vieni a sollevarci
dall’abisso del male
e dona alla tua Chiesa
liberazione e pace.
Amen.

O Figlio di Dio,
che nella prima venuta
ci hai salvato dalle tenebre dell’inferno,
degnati di accoglierci tra i giusti
al tuo ritorno glorioso,
e donaci di essere per sempre
in comunione con te,
nostro Signore e nostro Dio.
Amen.

Rafforza, o Signore,
la nostra vigilanza
nell’attesa del tuo Figlio,
perché illuminati
dalla sua parola di salvezza,
andiamo incontro a lui
con le lampade accese.
Amen.

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1 Domenica di Avvento anno C -2018 – Vegliate pregando…

 

Si apre davanti a noi questo tempo di Avvento, un tempo di preparazione al Natale, festa molto amata anche dai credenti tiepidi, quelli che si ricordano del Signore qualche volta durante l’anno o in qualche occasione particolare.

Allora partiamo tutti carichi a preparaci per questa festa così sentita, cominciamo a pensare alle luci che già sono accese in tante città e che accenderemo anche noi nelle nostre case, all’ albero sotto quale mettere i regali, al presepe che è molto pericoloso perché puntualmente a Natale qualcuno pensa sia un offesa per chi non è cristiano, tanto che in qualche scuola si vietano le recite natalizie, i canti che hanno riferimento al Natale, magari dimenticando che la tradizione del presepe nasce proprio da noi con S. Francesco, nonostante questo ci stiamo preparando alla grande!

Eppure, Gesù in questa Domenica prima di Avvento ci richiama … ci richiama con parole dure, severe, con immagini che possono far nascere in noi l’ angoscia … sono un particolare linguaggio che gli studiosi chiamano Apocalittica. In realtà, Gesù lo ha fatto anche nelle Domeniche precedenti. Continue reading

Crepaldi: «Siamo realisti, l’islam è un problema politico»

 

“La religione islamica è direttamente e essenzialmente un progetto politico che non riconosce il diritto naturale». Ciò pone molti problemi di etica pubblica nelle nostre società che non sono adeguatamente compresi. E anche la Chiesa si pone spesso in modo ingenuo. L’arcivescovo Giampaolo Crepaldi spiega il X Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa, pubblicato dall’Osservatorio Cardinale Van Thuân.”

Musulmani in preghiera a Roma

È appena uscito per le edizioni Cantagalli il decimo Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân. Quest’anno il Rapporto è dedicato ad un tema caldo: “L’islam, problema politico”, come suona il titolo. Abbiamo posto alcune domande al Presidente dell’Osservatorio, l’arcivescovo di Trieste monsignor Giampaolo Crepaldi (in foto).

Eccellenza, perché questo tema? 
I temi centrali dei nostri Rapporti nascono da una analisi delle principale dinamiche in atto, non li inventiamo noi ma li riscontriamo nella realtà. E mi sembra fuori di dubbio che quello di una valutazione politica dell’islam, specialmente in Europa ma non solo, sia una questione chiaramente emergente e che tutti abbiamo sotto gli occhi, anche se non semnpre se ne parla adeguatamente.

Non avete avuto timore di disturbare qualcuno?
Certamente il tema è controverso e molto delicato. Nei precedenti Rapporti abbiamo trattato di immigrazioni e di Europa evitando anche allora impostazione politicamente corrette, così abbiamo fatto anche quest’anno, attenendoci al nostro lavoro senza paure.

La Chiesa cattolica propone accoglienza e dialogo con l’islam, appoggia la costruzione di moschee e  sostiene che è una religione di pace. Voi invece lo considerate un problema politico. C’è un contrasto?
Nel nostro Rapporto abbiamo fatto un lavoro che nessuno di solito fa: valutare l’islam alla luce dei principi di organizzazione della comunità sociale e politica della Dottrina sociale della Chiesa. Una cosa è il dialogo interreligioso e altra cosa è considerare i contenuti di etica pubblica dell’islam. Del resto questa religione è direttamente e essenzialmente anche un progetto politico. Verificare se l’islam faccia proposte accettabili dalla Dottrina sociale della Chiesa è un servizio di verità per tutti, per la Chiesa che nell’incontro con le religioni deve tenere conto anche della propria Dottrina sociale, e per la politica dato che la Dottrina sociale esprime anche principi e valori naturali.

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BLITZ SQUADRISTICO CONTRO LA SEDE DI PROVITA ONLUS. LO GUIDAVA UNA MINI-SINDACO DEL PARTITO DEMOCRATICO (SIC).

Ieri a Roma si è svolto un episodio di ordinario squadrismo. E non ci sarebbe niente da stupirsi, dal momento che come sempre le vittime sono quelli che difendono la vita, come le Sentinelle in Piedi, aggredite a più riprese dagli squadristi dei Centri Sociali non solo tollerati ma coccolati e alimentati dalla sinistra (pensate alle dichiarazioni di De Magistris). Stupisce invece che a guidare il blitz squadristico contro la sede di ProVita Onlus sia stata Sabrina Alfonsi, il “sindaco” PD della Prima Circoscrizione. Che una persona eletta, rappresentante di una Istituzione, per quanto piccola e locale, si renda responsabile di un atto del genere la dice lunga su due cose. La prima: in evidente affanno elettorale, e viste le condizioni in cui versa la Circoscrizione di cui la Alfonsi dovrebbe essere responsabile, è necessario cercare di pescare da qualche parte consensi. La seconda: una volta di più si dimostra come valuti la libertà di opinione e la diversità di opzioni quello che a dispetto del ridicolo continua a chiamarsi Partito Democratico. Qui sotto riportiamo il comunicato di Antonio Brandi, presidente di ProVita. Continue reading

Tempo di Avvento 2018, anno C. Preghiera e riflessione – 1 Domenica

Angoscia, paura, ansia: decisamente, Signore, questo Avvento non comincia all’insegna della tranquillità. Tu evochi per noi le reazioni spontanee di chi si trova davanti a sconvolgimenti e perturbazioni che investono cielo e terra. Non lo fai per gettarci nel terrore: vuoi piuttosto aiutarci a leggere quanto avviene nel profondo della storia e a scegliere gli atteggiamenti più saggi. Continue reading

Credo eretico a S. Carlo al Corso -Milano

MILANO
Credo eretico alla Messa in San Carlo al Corso

«Caro direttore, scrivo per raccontarle quanto avvenuto durante la Messa prefestiva a cui ho partecipato in San Carlo al Corso a Milano. Oltre ad uno strambo inno inziale, ad un’omelia discutibile e una post omelia sulla carità pronunciata da un laico, il Credo e la consacrazione sono stati sostituiti da altre formule. Ricordando le parole di don Salvo, dopo la denuncia della NuovaBQ di un caso simile, mi sono decisa a parlare con il sacerdote e…»

Caro direttore,

scrivo per raccontarle quanto mi è accaduto sabato scorso. Ero in piazza san Carlo a Milano per la veglia delle Sentinelle in Piedi, che si è tenuta dalle ore 17 alle ore 18. Grata ancora una volta per l’esperienza di verità vissuta e per gli incontri e i dialoghi con i passanti, io e mio marito abbiamo deciso di fermarci alla Messa prefestiva delle ore 19 nella parrocchia di San Carlo al Corso adiacente alla piazza. La pace, accresciuta dal silenzio e dalla bellezza del tabernacolo dell’altare vecchio illuminato e circondato da un atmosfera semibuia sono state bruscamente interrotte da una “preghiera” di Giovanni Vannucci, che contiene versi di questo tenore: «Tu sei l’idea contenuta nel seme che cresce, tu sei l’essenza di ogni germe: delle fiere e degli animali …d’ogni essere che vive. In essi ti esprimi e appari per la pura gioia della loro esistenza…tu sei la fonte gioiosa della materia…Aiutaci a credere in te, e nelle creature in te, a credere nell’essere a non curare le apparenze…Aiutaci a credere nello Spirito che prende forma nei corpi». Continue reading

UN CARDIOLOGO VISITA GESU’ «Un cuore vivo che soffre» L’Eucaristia, parla la scienza

Il cardiologo Franco Serafini analizza tutti i 5 miracoli eucaristici passati al vaglio della scienza e li raffronta con i dossier scientifici sui teli della Passione di Gesù. Il quadro che ne risulta è sbalorditivo: «Una diagnosi clinica precisa, puntuale e dettagliata che collima e a tratti perfettamente combacia con quanto leggiamo nei Vangeli». E se l’uomo di fede, in fondo, non ha bisogno delle analisi di laboratorio per credere, Gesù Eucaristia, nella Sua infinita umiltà, si “dà in pasto” all’uomo moderno pur di farsi amare totalmente e donare a tutti il Suo cuore.

«Un cuore sanguinante, che appartiene ad un uomo giovane, pestato e condannato, vessato da un severo stress di tipo psichico-fisico e che, da circa due giorni, si trova sospeso tra la vita e la morte». È questa la concreta descrizione di quanto ricevono i fedeli cattolici nel momento in cui il sacerdote mette sulla loro lingua l’Ostia consacrata. Ebbene: non stiamo riportando la visione mistica, regalata da Dio ad uno dei suoi Santi. Questa volta a parlar chiaro ed in modo incontrovertibile è, “semplicemente”, la scienza. Lo rivela il dottor Franco Serafini, nel suo libro: “Un cardiologo visita Gesù. I miracoli eucaristici alla prova della scienza” (Edizioni Studio Domenicano, 2018).

Un libro imperdibile che mette insieme tutti e soli i cinque miracoli eucaristici passati al vaglio della scienza medica: Lanciano (VIII secolo), Buenos Aires (1992-1994-1996), Tixtla (2006), Sokółka (2008), Legnica (2013). A questi ne andrebbe aggiunto un sesto – il miracolo di Betania (1991) – il quale però è stato volutamente estromesso dalla trattazione, con ragioni esposte dall’autore. Di contro, compaiono tra le pagine, i dossier sui teli della Passione, la cui inserzione è stata imposta dagli stessi risultati scientifici, specialmente quelli «sconvolgenti sul gruppo sanguigno», spiega Serafini. Continue reading

ISLAM Francia, sempre più zone ad islamizzazione progressiva

La polizia di Parigi ha dichiarato di aver arrestato nel 2018 circa 1.552 minori immigrati marocchini, a seguito di un’operazione effettuata in collaborazione con il Marocco. È una prima reazione massiccia al fenomeno di colonizzazione islamica di interi quartieri delle città francesi, dove ormai vige la sharia al posto della legge della Repubblica

La polizia di Parigi ha dichiarato di aver arrestato nel 2018 circa 1.552 minori immigrati marocchini. Si tratta dell’esito di un’operazione nata dalla collaborazione con le autorità del Marocco, ma solo per sei di questi sono state avviate le operazioni di rimpatrio.

I dati resi pubblici testimoniano il tentativo, ancora allo stato embrionale, di affrontare il dilagare delle bande di islamici che usano mettere a ferro e fuoco le strade della capitale francese. La città, e quasi tutti i suoi quartieri limitrofi, sono letteralmente ostaggio dell’anarchia imposta dalle bande islamiche dedite allo spaccio, alle aggressioni sessuali, all’occupazione di intere aree, in cui le norme della République sono state sostituite dalla shariʿah, e dove l’antisemitismo ha smesso di essere un retaggio del Novecento. Gli oltre 1500 arresti segnano un certo miglioramento delle operazioni in cui è stato registrato un 41% di arresti in più rispetto allo scorso anno, quando solo in 813 finirono in manette. Continue reading

È giusto tenere le braccia allargate durante il «Padre nostro» alla Messa? Una domanda sui gesti che accompagnano la recita del Padre Nostro durante la Messa. Risponde don Roberto Gulino, docente di Liturgia alla Facoltà teologica dell’Italia centrale.

Vedo che nella mia chiesa è molto diffusa l’abitudine di aprire le mani durante il Padre Nostro. Non è un gesto riservato al sacerdote? O è la posizione giusta anche per i fedeli? Tra i bambini invece c’è l’abitudine di prendersi per mano: è una cosa corretta?

Enzo Parrini

Immagino che la domanda si riferisca unicamente al contesto di una celebrazione eucaristica dato che nella preghiera personale, al di fuori di un ambito liturgico-celebrativo, ognuno può assumere la posizione che preferisce – chiaramente sempre nei limiti del buon senso e del rispetto del luogo, è evidente!

Questa libertà di scelta non è prevista nella liturgia proprio per la sua natura di preghiera della Chiesa e per la Chiesa, che ci permette di far memoria del mistero pasquale di Cristo – salvezza vera per noi oggi – seguendo un rito preciso definito dal Magistero.

Volendo essere in tutte le sue dimensioni una preghiera ecclesiale e comunitaria la preghiera liturgica richiede che tutti i gesti e gli atteggiamenti del corpo, oltre alle parole, debbano essere condivisi e vissuti insieme per un motivo preciso: «L’atteggiamento comune del corpo, da osservarsi da tutti i partecipanti, è segno dell’unità dei membri della comunità cristiana riuniti per la sacra liturgia: manifesta infatti e favorisce l’intenzione e i sentimenti dell’animo di coloro che partecipano» (Ordinamento Generale del Messale Romano, n° 42). Quindi insieme si sta seduti, ci alziamo in piedi, ci si inginocchia, si canta, si risponde, si ascolta…

Per quanto riguarda la preghiera del Padre nostro all’interno della celebrazione eucaristica le Precisazioni della Conferenza Episcopale Italiana ai Principi e norme per l’uso del Messale Romano, al n° 1, indicano che «si possono tenere le braccia allargate». Il testo aggiunge che tale gesto, «opportunamente spiegato, si svolga con dignità in clima fraterno di preghiera».

Perché c’è bisogno di una spiegazione e di un clima fraterno di preghiera? Perché normalmente, come già veniva indicato dal nostro amico lettore, il gesto delle braccia allargate è proprio del sacerdote come segno della sua preghiera di intercessione rivolta al Padre, per Cristo, nello Spirito Santo, a nome di tutta la comunità, e dovrebbe farlo solo lui (ed i sacerdoti concelebranti). Continue reading

Regole si o no? (Incontro con i genitori di elementare! (25-11-2018)

Iniziamo leggendo alcuni testi della Scrittura:

Genesi 3

1Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: «Non dovete mangiare di alcun albero del giardino»?». 2Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,3ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: «Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete»». 4Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto!5Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male».

Esodo 20

Impegno e condizione dell’alleanza: la legge

1 Dio pronunciò tutte queste parole:

2«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile:

3Non avrai altri dèi di fronte a me.

4Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. 5Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

7Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano.

8Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. 9Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; 10ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.

12Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.

13Non ucciderai.

14Non commetterai adulterio.

15Non ruberai.

16Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

17Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

 

Formula catechetica

Io sono il Signore, tuo Dio.

  1. Non avrai altro dio fuori di me.
  2. Non dire il nome di Dio invano.
  3. Ricordati di santificare le feste.
  4. Onora tuo padre e tua madre.
  5. Non uccidere.
  6. Non commettere atti impuri.
  7. Non rubare.
  8. Non dire falsa testimonianza.
  9. Non desiderare la donna d’altri.
  10. Non desiderare la roba d’altri.

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