XXI Domenica ordinario anno A 2020- La domanda fondamentale

«La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?»… «Ma voi, chi dite che io sia?»

Sono le due domande fondamentali che accompagnano la storia
dell’ umanità, sia la nostra storia personale.
I fautori del Nuovo Ordine Mondiale in cui vorrebbero un’unica religione per tutti i popoli, anche se non si sa bene quale, sicuramente un sincretismo religioso dove possano prevalere idealità, ma non la verità di un Dio scomodo come quello cristiano della Bibbia, un Dio che viene fra noi assumendo la nostra umanità, con la fragilità che anche essa comporta: Gesù era ben morto sulla Croce. Un Dio che pure accogliendo si propone come la via, la verità e la vita, l’unica via che può guidare al rapporto con Dio nella verità e che può rispondere a tutte le attese di speranza
dell’uomo di fronte alle prove, alle drammaticità della vita, dell’ingiustizia, dell’egoismo, del peccato dell’uomo diventa un grande punto di domanda e un problema.

Perché un problema?
Perché un punto di domanda?
E per noi chi è Gesù?

Vediamo se riusciamo a dare una risposta a questi interrogativi? Perché Gesù è un problema?
In una Babele delle religioni vi è questa provocazione. In un sincretismo, religioso che vorrebbe la religione indifferenziata, senza specificità, ma anche senza verità Gesù lancia la sua provocazione: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Abbiamo sentito anche nel Vangelo le opinioni sono le più disparate, così come lo sono state nell’ arco della storia. Su Gesù l’intellighenzia mondana ha detto tutto e il contrario di tutto, dimostrando anche la sua ignoranza, sciatteria e superficialità e trascurando quella che è stata la risposta data dai testimoni che hanno conosciuto, lentamente compreso e infine dato la vita.
Tanti continuano a risolvere il “problema Gesù” con alchimie non risolutive, o negandolo a priori a dando una risposta riduttiva che esclude il cielo, la trascendenza che è l’unica risposta che può infondere speranza nella vita degli uomini.

Un punto di domanda
Gesù rimane, quindi questo grande punto di domanda, con la sua pretesa di essere il Messia, il risorto, il vivente, colui che anche oggi è presente nella vita e nella storia del mondo questa grande domanda. Il punto è dove andare a cercare la risposta? Diverso è ascoltare quello che dice la gente, innumerevoli definizioni, pareri molteplici.
Gesù disorienta quelli che sono i parametri delle nostre scelte, del nostro modo di vedere e di pensare, dice che sono beati i poveri, i miti, quelli che sono nel pianto, coloro che hanno fame e sete di giustizia, quella giustizia così difficile da trovare sulla nostra terra, i misericordiosi, i puri di cuore. Assurdo se si ragiona con i parametri che oggi governano il mondo e la storia.

Gesù è, però, Colui che viene a rispondere alle esigenze di amore e di giustizia che ognuno di noi ha nel suo cuore.

Gesù per noi

La risposta di Pietro è la risposta di colui che ha percepito il mistero che gli sta di fronte, una risposta non data con la disamina dei ragionamenti umani, ma con la luce della fede dono che viene dall’ alto.
«Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

Questa professione di fede implica però delle conseguenze.

1. Riconoscere in Gesù il Signore, cioè come colui che può portarci al Padre, Dio, al Dio vero e vivente, con buona pace delle altre esperienze religiose, anche se questo non significa mancare di rispetto, ma avere chiara l’identità di cosa significa essere cristiano. Non è la stessa cosa di altre credenze religiose.
2. Implica, lo sentivamo proprio ieri di vivere il grande comandamento dell’amore: a Dio, in tutte le sue accezioni, preghiera, vita di fede, scelte evangeliche, carità e al prossimo in cui il sapere perdonare non è un optional.
3. Vivere giorno per giorno la fede tenendo gli occhi fissi su Gesù in mezzo alla concretezza della storia umana orientandola a Lui perché ogni uomo possa sperimentare la gioia di sentirsi amato dal Signore attraverso i fratelli, e qui carissimi abbiamo molto, molto da fare perché la misura dell’amore è amare senza misura, come ha fatto Gesù.

Deo gratias, qydiacdon

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CONVENTION DEMOCRATICA Quei religiosi liberal che appoggiano i Democratici

Si è aperta a Milwaukee la Convention Democratica per ufficializzare la candidatura di Biden. Religiosi progressisti che sposano la causa dei “nuovi diritti” saranno alla Convention. I vescovi americani invitano a scegliere sulla base dei principi non negoziabili. 

Aperta la fiction della Convention Democratica che incoronerà il tandem Biden-Harris, un passaggio più elettorale e mass mediatico che una vera e propria disfida per la candidatura, visti i ritiri di tutti i contendenti, tra insulti al nemico Trump e preghiere solidaristiche. La Chiesa Cattolica statunitense, non partecipa e rinvia i propri fedeli a valutare attentamente la coerenza tra gli insegnamenti evangelici ed i propositi dei due candidati Biden e Trump.

Il gruppo democratico dei ‘leader interreligiosi’ tenta di presentare le proprie ragioni per il sostegno a Biden. Un tentativo poco autorevole, vano, infondato e francamente evanescente. La Chiesa Cattolica il 14 agosto, dopo che nei giorni precedenti una dipendente della sua struttura aveva dichiarato pubblicamente le proprie simpatie per Kamala Harris, ha rilasciato una durissima nota stampa. “In nessun momento il personale della Conferenza è stato autorizzato a parlare a nome dei vescovi a sostegno o in opposizione ai candidati alle cariche elettive. Siccome i commenti in questione potrebbero avere portato alla confusione dei fedeli, è bene essere chiari: come cattolici, ognuno di noi è chiamato a valutare i candidati alle cariche pubbliche in base a quanto le loro politiche si allineano con i principi del Vangelo, come espresso dai vescovi statunitensi nel Forming Consciences for Faithful Citizenship”. Continue reading

Preghiera di san Bernardo per il nome di Maria

La devozione alla Madre di Dio in un grandissimo santo medievale

Chiunque tu sia,
che nel flusso di questo tempo ti accorgi che,
più che camminare sulla terra,
stai come ondeggiando tra burrasche e tempeste,
non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella,
se non vuoi essere sopraffatto dalla burrasca!
Se sei sbattuto dalle onde della superbia,
dell’ambizione, della calunnia, della gelosia,
guarda la stella, invoca Maria Continue reading

L’AVVERSARIO DI TRUMP, L’ABORTISTA JOE BIDEN, E’ INVOTABILE PER UN CATTOLICO Il candidato del Partito Democratico alla Casa Bianca è a favore dell’aborto fino al 9° mese e dell’ideologia Lgbt in ogni ambito, incluso quello scolastico

Joe Biden è invotabile ma potrebbe diventare il presidente più abortista e anticristiano della storia americana. Dopo le accuse scatenatesi verso di lui e la sua campagna, il candidato Democratico cerca di giustificare la sua ‘fede’, ma aggiunge sconcerto alle preoccupazioni. Joe Biden vuole promuovere ogni forma di liberalizzazione dell’aborto, e vuole farlo negli Usa e in tutto il mondo. Proprio una proposta di legge dei Democratici dei giorni scorsi vuole usare il finanziamento pubblico per favorire aborti in tutto il mondo.
Dopo una lunga serie di polemiche e i persistenti silenzi sugli atti di vandalismo contro edifici e statue cattoliche, lo scorso 6 agosto Joe Biden ha rilasciato dichiarazioni sulla sua fede cattolica. Tuttavia, le parole di Biden non hanno per nulla rincuorato coloro che sono molto preoccupati per la sua determinazione a favore dell’aborto libero (sino al 9° mese) e dell’ideologia Lgbt in ogni ambito, incluso quello educativo. Nessuno ha mai voluto giudicare la fede personale di Biden; le sue scelte e i suoi propositi sono però opposti agli insegnamenti della Chiesa. La Nota Dottrinale firmata nel 2002 da Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, è chiara in materia, sia per i laici in politica sia per gli elettori. Continue reading

ECCO PERCHE’ SIAMO IN UN REGIME (ANCHE SE IN POCHI SE NE ACCORGONO) La procura della Repubblica ha trasmesso denunce a carico del premier Conte e di sei ministri per gravi reati (dall’epidemia colposa all’attentato contro la Costituzione), ma nessuna prima pagina nei giornali allineati al regime

Se qualcuno in futuro scriverà la storia del giornalismo italiano attorno al 2000, certe prime pagine dei quotidiani di ieri meriteranno una menzione nella categoria “stravaganze surreali” (o forse “Socialismo surreale”).
Infatti giovedì è uscita una notizia non proprio irrilevante. Palazzo Chigi ha comunicato: “Il Presidente del Consiglio Conte e i Ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza hanno ricevuto una notifica riguardante un avviso ex art. 6, comma 2, legge cost. n. 1/1989 da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. L’avviso riguarda la trasmissione al Collegio (…) degli atti di un procedimento penale iscritto per i delitti di cui agli artt. 110, 438, 452 e 589, 323, 283, 294 c.p., che origina da varie denunce da parte di soggetti terzi provenienti da varie parti d’Italia”.
Cioè la procura della Repubblica di Roma ha trasmesso al Tribunale dei ministri denunce a carico del premier e di sei ministri per ipotesi di reato che vanno dall’epidemia colposa ai delitti contro la salute pubblica, dall’abuso d’ufficio all’attentato contro la Costituzione e ai delitti contro i diritti politici dei cittadini.
Ovviamente ieri “Libero”, come pochissime testate non allineate, ha aperto la prima pagina su questo. Se avessimo un governo di centrodestra tutti i quotidiani lo avrebbero fatto con grande clamore, anche perché, comunque la si giudichi nel merito, è una notizia importante.
Ma i maggiori giornaloni ieri sulle loro prime pagine – che sono la vetrina di ogni quotidiano – a questa notizia non hanno voluto dedicare il titolo d’apertura e neanche un titolo secondario (solo qualche minuscolo e invisibile occhiello).

QUAL È LA SPIEGAZIONE DI UN COSÌ SINGOLARE FENOMENO? Continue reading

19 Domenica ordinario A 2020- Pregare e credere

“Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo”…. “e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

Due temi sono evidenti nel Vangelo di oggi, uno è quello della preghiera, l’altro è quello della fede.

Gesù sale sul monte a pregare. Noi sentiamo spesso frasi come pregare è fare del bene, esercitare la carità, in modo concreto, impegnarsi per gli altri.
Gesù annuncia il Regno di Dio, guarisce, accoglie, si impegna per gli altri, li ha sfamati, ha moltiplicato i pani e i pesci, eppure sente di ritirarsi sul monte a pregare. Evidente non gli basta, anche se la sua vita è una vita di completa donazione, ma occorre qualcosa di più: questo colloquio intimo di amore con il Padre. Qualcuno potrebbe obbiettare, ma non siamo mica dei monaci, la vita è complessa: famiglia, lavoro e tanto altro. Vero non siamo monaci o monache che hanno avuto la chiamata alla vita contemplativa e di preghiera, ma è doveroso adorare e ringraziare Colui che ci ha donato la vita e ci salvati e redenti. Continue reading

Legge omofobia: ancora non c’è, ma è come se ci fosse già

Continua l’esame del disegno di legge Zan presso la Commissione Giustizia della Camera dei deputati. Approvato un emendamento cosiddetto ‘salva-idee”, ma in realtà solo una foglia di fico. In Aula forse solo dal 3 agosto, grazie all’ostruzionismo di Lega e Fratelli d’Italia. Intanto crescono in tutta Italia gli episodi di intolleranza contro chi dissente pubblicamente dalla norma. Un prete con la schiena diritta: don Calogero D’Ugo, parroco a Belmonte Mezzagno (Palermo).

E’ proseguita nei giorni scorsi la discussione in sede di Commissione Giustizia della Camera sul disegno di legge Zan “contro l’omotransfobia”. Gli oltre mille emendamenti presentati in gran parte da Lega e Fratelli d’Italia sono stati drasticamente ridotti su decisione della capigruppo a un massimo di dieci per partito e per articolo (9 gli articoli). E’ una decisione legittima sotto l’aspetto delle norme parlamentari, ma che in ogni caso la dice lunga sulla volontà della nota lobby di mettere in cascina a ogni costo (similmente a quanto accadde per la legge sulle ‘unioni civili’) un risultato positivo. Tuttavia, grazie alla caparbia contrarietà soprattutto di Lega e Fratelli d’Italia, i tempi si sono allungati: invece che domani, 27 luglio 2020, la discussione generale sul disegno di legge liberticida si aprirà in Aula non prima del 3 agosto e il voto decisivo dovrebbe scivolare alla Camera almeno a settembre (poi seguirà il Senato). In quel caso si spera, da parte del mondo pro-family (Difendiamo i nostri figli, Pro Vita&Famiglia, Sentinelle in piedi e molte altre associazioni), di poter organizzare una manifestazione nazionale a Roma di vasta portata (ma siamo ancora a livello di ipotesi, date le pesanti restrizioni – dovute secondo il Governo all’emergenza coronavirus – ad oggi sussistenti per le grandi manifestazioni di massa). Continue reading