Per i fedeli dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio l’attenzione riposta da mons. Luigi Negri, loro pastore emerito, su famiglia, vita, Dottrina Sociale della Chiesa, sarà solo un ricordo: presto, a guidarli, sarà il loro Arcivescovo eletto, mons. Gian Carlo Perego, il “pasdaran” dell’immigrazione senza se e senza ma, per tutti: profughi, rifugiati, richiedenti asilo, rom, sinti, camminanti, fieranti, circensi, lunaparchisti, chiunque.
Da sempre, dell’”invasione silenziosa” o «accoglienza diffusa», come la chiama, lui è un convinto assertore: più di vent’anni fa fondò una cooperativa di servizi per l’accoglienza dei richiedenti asilo e su questi presupposti ha centrato la propria attività prima come responsabile dell’area nazionale di Caritas Italiana, poi come direttore generale di Fondazione Migrantes nazionale (dal 2009 ad oggi), infine, dal 2012, come consultore del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti.
Per gli immigrati trova sempre una giustificazione, un pretesto, un perché. Di fronte alle rivolte nei centri di prima accoglienza o nelle strade, la colpa, a suo giudizio, sarebbe non loro, bensì delle strutture «ingestibili e quindi esplosive»; i respingimenti ne lederebbero «profondamente i diritti», mentre i rimpatri di rom sarebbero «illegittimi», «discriminatori» e le loro espulsioni provocherebbero soltanto «nuovi campi abusivi».
Quando, due anni fa, alcuni musulmani ammazzarono 12 cristiani gettandoli dal barcone su cui si trovavano, al largo dalle coste siciliane, minacciando altri della stessa sorte, a suo giudizio si sarebbe stati di fronte non ad omicidi provocati dall’odio religioso, bensì ad un semplice «dramma della disperazione e della miseria umana», come dichiarò al quotidiano Repubblica il 17 aprile del 2015.
E’ chiaro come, affidandogli questa Arcidiocesi, papa Bergoglio abbia voluto dare un segnale di rottura rispetto al suo predecessore, mons. Negri. L’annuncio della nomina di mons. Perego è stato dato ufficialmente il 15 febbraio in contemporanea a Ferrara ed a Cremona, Diocesi d’origine del nuovo prelato. Proprio qui mons. Perego riceverà la propria ordinazione episcopale, probabilmente dopo Pasqua. Pare che sia stato “sponsorizzato” dal Segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino, e dall’ex-direttore della Caritas di Bologna, il dossettiano don Giovanni Nicolini.
Insomma, la musica è cambiata, a Ferrara. Ed anche il direttore d’orchestra
E. N. in Corrispondenza Romana