XVI domenica ordinario B – riposatevi un po’…

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

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Nella prima lettura il Signore richiama ancora coloro che hanno il compito di guidare Israele, “ i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore.”
Se questo vale di più in ambito ecclesiale non vale di meno per chi ha responsabilità nell’ambito laico, anche se ci sembra che molto spesso chi ha questo compito non sia all’ altezza e più che ricercare il bene comune cerchi bene di parte o personali o di determinate categorie, come sta accadendo sul DDL Zan.
Ma i pastori della Chiesa hanno il dovere e la carità di denunciare ciò che non è conforme al Vangelo, il servizio alla verità prima di tutto.

Considerando anche il periodo in cui stiamo vivendo vorrei soffermarmi su quello
che Gesù dice agli apostoli: “«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’».

Sembra proprio che il ritmo di vita che accompagna gli apostoli e il Signore stesso non sia molto dissimile dalle giornate che viviamo noi. Giornate in cui corriamo tutto il giorno, in cui il tempo non basta mai e siamo spesso travolti dal fare. Ecco che allora ci ritroviamo puntualmente inevitabilmente stressati. Uno stress che somatizziamo in tutta una serie di disturbi che vanno dalla gastrite, all’ emicrania, al disturbo del sonno e ne potrei elencare ancora.
Non solo somatizziamo, ma lo stress va ad incidere anche sulle nostre relazioni, anche

Si corre seriamente il rischio che il lavoro inglobi la persona togliendogli la sua dignità, che nel riposo gli viene restituita. Lavoro e riposo devono armonizzarsi per salvaguardare l’equilibrio psicofisico della persona.

Al riposo possiamo dare un valore religioso, ma anche laico, vissuto com’è da credenti e non credenti. Nel vangelo i discepoli sono chiamati in “un luogo deserto”. Deserto luogo di grandi spazi, ma inospitale, manca la vita, ma nel deserto l’uomo si ritrova solo e può incontrarsi con Dio. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare che a partire dall’ esperienza dei monaci il deserto è diventato anche simbolo di vita ascetica e contemplativa.
Ma cosa può significare per noi uomini e donne del fare di oggi ritirarsi nel deserto? Intanto cercare di fare un po’ l’esperienza del silenzio in una società rumorosa che porta ad essere spesso frastornati da mille parole non tutte utili. Fare la riscoperta della nostra interiorità per credenti e non, fermarci a riflettere sulle qualità delle nostre relazioni, dei sentimenti che le guidano e che guidano anche il nostro agire: Questo non significa che dobbiamo vivere come monaci, ma porre la questione del senso di quanto viviamo per riscoprire valore e bellezza della nostra vita, anche fra momenti di prova e di difficoltà.
Se questo ritengo che sia la parte umana comune a tutti per i credenti e i non credenti, per noi significa ripensare il nostro rapporto con Dio, con altre confessioni o filosofie il rapporto con quell’ Assoluto che trascende la nostra esistenza umana. Per i cristiani riscoprire il loro rapporto con Dio significa riconsiderare tanti aspetti come la preghiera, i Sacramenti, la partecipazione alla vita ecclesiale e non certamente ultimo il vivere la Carità, cioè quell’ amore gratuità che non ricerca né se stesso, né il contraccambio, ma gioisce e ricerca il bene per l’altro.

Un po’ di riposo in questo senso possiamo e dobbiamo ritagliarcelo. La quantità di tempo ognuno la stabilisca da sé e un buon e meritato riposo a tutti.

Deo gratias, qydiacdon

 

 

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