3 Domenica di Quaresima (2021): 10 Parole e un nuovo Tempio

 

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile:
Non avrai altri dèi di fronte a me.
Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.
Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.
Non ucciderai.
Non commetterai adulterio.
Non ruberai.
Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Giovanni

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

Parola del Signore

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Commento (e immagini) al Vangelo di domenica 7 Marzo 2021 per bambini -  Fano -

La prima lettura ci presenta il testo delle 10 Parole, (decalogo), come ci viene trasmesso nel libro dell’Esodo. Se il testo dei comandamenti abbraccia tutta la vita umana, ma se noi uomini siamo in relazione con altri uomini, cioè sociali, non siamo delle isole, dei monoliti è anche vero che abbiamo una dimensione religiosa. Dovremmo, quindi, pensare ai comandamenti non solo in una dimensione sociale esterna, che regola i nostri comportamenti, anche quelli religiosi, ma come regole che ci introducono, attraverso una vita condotta secondo quanto essi ci indicano in una vita santa, ci portano all’ incontro con il Signore.

Anche se noi li troviamo nell’ Antico Testamento sono tuttora in vigore, validi, sono da osservare e hanno una validità universale. Sulla montagna delle beatitudini Gesù dice: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento”.
Questo avviene nella consegna del grande comandamento che Gesù lascia ai suoi.
Non è possibile nello spazio di un’omelia parlare di tutti i comandamenti considero il primo: “Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra.” Cerchiamo di comprendere meglio questo divieto. Vi è sempre un pericolo che noi corriamo, anche oggi, che è quello di farsi un’immagine di Dio che non corrisponde alla verità, ma che può essere una caricatura, un surrogato, insomma Dio come vorremmo che fosse secondo noi. Non è così Dio si fa conoscere attraverso Gesù e se noi vogliamo avere un’immagine di Dio secondo quello che è dobbiamo guardare a Gesù, altrimenti il rischio è quello che ognuno di noi si faccia il suo pupazzino di Dio. Attenzione che l’immagine può essere esteriore, ma anche interiore.
Qual è l’immagine di Dio che ho nel mio cuore, nella mia mente?

Così aveva fatto Israele e i vari gruppi religiosi che lo componevano del Messia. Chi lo considerava come un nuovo profeta, un liberatore dalla dominazione romana, colui che avrebbe riportato Israele alla grandezza del tempo di Davide.

A questo punto possiamo comprendere meglio perché quando Gesù dice: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere», non viene capito. I giudei sono legati alla loro concezione del rapporto con Dio basato sulla formalità, sui sacrifici esteriori e non sul Tempio luogo della presenza di Dio di cui Gesù parla con rispetto come della casa del Padre e che non può essere ridotto “ad un mercato”.

Gesù annuncia un nuovo tempio. Se ora voglio incontrare Dio devo entrare nel tempio che è Gesù stesso, solo in Lui e attraverso Lui possiamo adorare Dio in Spirito e verità”. Come allora anche tanti di noi continuano a non capire che è solo attraverso Gesù che possiamo incontrare Dio con buona pace e rispetto per altre esperienze religiose, ma, con il fatto che Dio si è fatto uomo, l’amore a Dio e il vedere Dio in Gesù si estende all’ uomo e se anche nella sua storia si sono scatenate le potenze del peccato, con la salvezza portata da Gesù ora possiamo vederlo e vederci con occhi nuovi.

Allora dobbiamo essere, credendo, obbedienti al Signore, così non ci faremo idoli. Modifichiamo i nostri comportamenti affinché diventino il nostro dire grazie sapendo che tutto è dono che viene dalla misericordia di Dio.

Deo gratias, amgD, qydiacdon

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