Alcuni studiosi biblici credono che il Cristo risorto si sia rivelato a un uomo e a sua moglie mentre stavano tornando a casa
Uno dei passi più noti della Scrittura su cui la Chiesa riflette dopo la Domenica di Pasqua racconta l’apparizione di Gesù a due discepoli sulla via di Emmaus. Questo passo appare solo nel Vangelo di Luca, e dice ben poco sull’identità di questi discepoli.
Luca identifica uno dei due dicendo “Uno dei due, che si chiamava Cleopa” (Luca 24, 18). Questo nome indica un uomo, mentre l’altro discepolo non è nominato.
Nel Vangelo di Giovanni, però, una delle donne ai piedi della croce ha un marito di nome Cleopa.
“Presso la croce di Gesù stavano sua madre e la sorella di sua madre, Maria di Cleopa, e Maria Maddalena” (Giovanni 19, 25).
I due discepoli sulla strada di Emmaus invitarono Gesù a casa propria: “Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro” (Luca 24, 29).
Questi dettagli hanno portato alcuni studiosi a concludere che i discepoli di Emmaus fossero in realtà un uomo e sua moglie.
Un altro elemento che indica la possibilità che il secondo discepolo fosse la moglie di Cleopa emerge dal dialogo di Gesù con loro. Secondo uno studioso degli inizi del XX secolo, come si legge sulla rivista Expository Times, “a quel punto Cleopa tace. Ma non è stato detto tutto. E quello che ancora si deve dire è in un’altra voce. È la moglie che irrompe – ‘Invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose’, e più di questo ‘certe donne tra di noi ci hanno fatto stupire… non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto le donne; ma lui non lo hanno visto’. È la dichiarazione della donna. È un tipo di prova e una scusa del tutto diversa per la loro partenza da Gerusalemme e per il ritorno a Emmaus”.
Visto che Maria, la moglie di Cleopa, è spesso unita alle donne che erano ai piedi della croce e che si sono recate alla tomba, sembra che possa essere stata la persona che ha parlato a Gesù in questo passo. Considerando questi vari aspetti, è possibile che Gesù sia apparso a una coppia sposata e si sia rivelato loro nello “spezzare il pane”.
È importante?
Ci può ricordare che Gesù cammina con le coppie sposate e vuole essere invitato in casa loro. Se non si parla dell’identità dei discepoli, San Giovanni Paolo II ha commentato brevemente questo passo nella sua Lettera alle Famiglie:
“È infatti per noi la vita che viene da Lui. Essa è per voi, cari sposi, genitori e famiglie! Non ha Egli istituito l’Eucaristia in un contesto familiare, durante l’ultima Cena? Quando per i pasti vi incontrate e siete fra voi uniti, Cristo vi è vicino. Ed ancor più Egli è l’Emmanuele, il Dio con noi, quando vi accostate alla Mensa eucaristica. Può capitare che, come a Emmaus, lo si riconosca soltanto nello “spezzare il pane” (Lc 24, 35). Avviene anche che Egli stia a lungo alla porta e bussi, attendendo che la porta venga aperta per poter entrare e cenare con noi (Ap 3, 20)”.
Anche Papa Benedetto XVI ha riflettuto su questo passo delle Scritture in un’udienza generale, incoraggiandoci a invitare Gesù a restare con noi come hanno fatto i suoi discepoli:
“Cari amici, anche oggi il Risorto entra nelle nostre case e nei nostri cuori, nonostante a volte le porte siano chiuse. Entra donando gioia e pace, vita e speranza, doni di cui abbiamo bisogno per la nostra rinascita umana e spirituale. Solo Lui può ribaltare quelle pietre sepolcrali che l’uomo spesso pone sui propri sentimenti, sulle proprie relazioni, sui propri comportamenti; pietre che sanciscono la morte: divisioni, inimicizie, rancori, invidie, diffidenze, indifferenze. Solo Lui, il Vivente, può dare senso all’esistenza e far riprendere il cammino a chi è stanco e triste, sfiduciato e privo di speranza”.
Il matrimonio e la vita familiare sono rinnovati dalla presenza di Gesù. Dovremmo far nostre le parole dei discepoli, come esortava a fare Benedetto XVI: “Il forestiero viandante fa «come se dovesse andare più lontano» (v. 28), ma poi si ferma poiché gli chiedono con ardore: «Resta con noi» (v. 29). Anche noi sempre di nuovo dobbiamo dire al Signore con ardore: ‘Resta con noi’”.
Philip Kosloski in Aleteia