Meditazione
Seconda Domenica di Pasqua. Domenica in Albis (sottinteso deponendis, in Rito Ambrosiano è chiamata Domenica in Albis Depositis, letteralmente: “domenica in cui le vesti bianche vengono deposte”) è legato al rito del Battesimo: in esso i nuovi battezzati ricevono e indossano una veste bianca, segno della vita divina appena ricevuta; gli adulti battezzati nella solenne Veglia Pasquale la indossano poi per tutta la settimana dell’Ottava di Pasqua, fino alla domenica successiva, detta perciò domenica in cui si depongono le bianche vesti.
Questa domenica è stata proclamata Festa della Divina Misericordia da papa Giovanni Paolo II nel 2000.
Il culto della Divina Misericordia è legato alla figura di Santa Faustina Kowalska, la mistica polacca canonizzata nel corso dell’Anno Santo del 2000, e di cui Giovanni Paolo II è stato molto devoto, come testimonia la sua seconda Enciclica Dives in Misericordia, scritta nel 1980 e dedicata appunto alla Divina misericordia. La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso.
L’ evento dell’Incarnazione è segno della grande misericordia di Dio nei nostri confronti, e la Pasqua di Gesù è l’ evento della nostra salvezza in cui la Misericordia di Dio raggiunge il suo apice.
“Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce”, ci dice Pietro nella sua prima lettera.
Gesù risorto venendo in mezzo ai suoi dice: “Pace a voi” e, donando loro lo Spirito Santo, li manda per essere ancora portatori di misericordia: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». La chiesa è costituita da uomini che sono peccatori, ma in cui si sperimenta la grazia del perdono, dove la misericordia di Dio ci viene manifestata ancora una volta attraverso il sacramento della Riconciliazione.
Assieme alla mancanza dell’Eucaristia, che stiamo sperimentando in questo tempo credo che si debba sentire anche in modo forte la mancanza della possibilità di riconciliarci con il Signore e, in Lui, con i fratelli.
21 Allora Pietro si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte?» 22 E Gesù a lui: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette… (vangelo di Matteo cap.18) – 36 Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro. (vangelo di Luca cap.6) Ecco che il Signore ci chiede, poi, di farci testimoni e annunciatori della sua misericordia perché Lui fa’ così con noi. Se noi torniamo Egli ci perdona sempre mostrandoci il volto di un Dio che è amore e misericordia.
Vi è però una condizione che è quella di passare dall’ incredulità alla fede. Tommaso vuole vedere per credere, vuole fare l’esperienza dell’incontro con il Risorto ed è comprensibile. Questa stessa esperienza però accade anche per noi, certamente non come è accaduto a Tommaso, ma vera e autentica in ogni sacramento. Allora crediamo anche noi nella forza della Pasqua, nella forza del Risorto in questi momenti in cui vorremmo toccare con mano il Signore per avere risposte, non dimentichiamo, però, che alla fine Tommaso si accontenta di contemplare e “crediamo che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiamo la vita nel suo nome.”
Non dimentichiamo che l’amore vince la paura e che l’amore per il Risorto vince qualsiasi paura anche le più grandi, anche quella della morte.
Una preghiera per tutte le vittime della pandemia, per le loro famiglie, per tutti coloro che si adoprano per combatterla!
Deo gratias,qydiacdon
Grazie, perché sempre con grande zelo ci spezza la parola del Signore!
Buona Domenica!
Grazie a voi che mi fate sentire la vostra vicinanza