I sette Arcangeli che stanno dinnanzi al trono di Dio sono Michele, Gabriele, Raffaele, Varachiele, Gudiele, Salatiele e Uriele. Tutti i nomi degli arcangeli finiscono in “-ele” (in ebraico: il): perché? Nella lingua ebraica, questi nomi sono dei composti che contengono tutti la parola “Dio” (-Il).
Michele in Italiano viene erroneamente tradotto come interrogativo “chi è come Dio?” mentre in ebraico Miha significa “forza”: il suo vero significato è “Potenza di Dio”. Quando preghiamo san Michele Arcangelo? Per tutte le battaglie del corpo e dello spirito, per rimanere saldi nelle tentazioni e nei digiuni.
Gabriele significa “Uomo di Dio” e non è un caso che l’Arcangelo Gabriele fu mandato da Dio alla santissima Vergine Maria per annunciare il suo parto: il nome era indicativo della sua missione. L’Arcangelo Gabriele aveva inoltre già svolto la funzione di messaggero presso altri grandi personaggi della storia biblica, come al profeta Daniele e a Zaccaria. Viene dunque pregato per i viaggi (in quanto messaggero).
Raffaele significa “Comandante Divino” ed è famoso per aver protetto Tobia e Sara nella loro notte di nozze, e per aver guarito il padre di Tobia dalla cecità: viene invocato per la guarigione dell’anima e del corpo.
Varachiele significa “Benedizione Divina” e nel Terzo Libro di Enoch viene descritto come comandante di 496’000 angeli e appartiene al coro dei Serafini. Viene ritenuto dalla Tradizione ortodossa come comandante degli Angeli delle case, coloro che proteggono le nostre abitazioni.
Gudiele è l’Angelo del Pentimento, colui che motiva gli esseri umani a pentirsi e a cercare Dio. Sebbene non sia molto conosciuto, la tradizione lo identifica come uno degli Arcangeli più potenti, con miriadi di angeli al suo comando.
Salatiele significa “Il più alto servo divino” ed è l’Arcangelo responsabile di raccogliere le preghiere degli uomini e portarle a Dio. E’ quindi un arcangelo dal ruolo importantissimo: ricordiamocelo quando preghiamo. Viene menzionato nel Libro di Ezdra.
Uriele, il cui nome significa “Luce divina”, è l’angelo che spiegò al profeta Ezdra i misteri di Dio, ed è responsabile di gestire la luce e le energie create da Dio, secondo la Tradizione ortodossa.
Studio la Bibbia nei testi originali da 41 anni e tradizioni e favole ebraiche
Il sistema di sette maggiori arcangeli è un’antica tradizione dell’angelologia di matrice giudaica intrisa di superstizioni e favole di ogni tipo.
Nella Bibbia, canonica però compare solo il nome di Michele, che viene riconosciuto come unico arcangelo in greco αρχάγγελος
Termine che significa “capo degli angeli
Il prefisso “archi-” (derivato dal greco ed eliso in “arc”) vuol dire “capo” o “primo”,
E si trova solo in tre scritture
(Da 12:1; Gda 9; Ri 12:7).
Quindi esiste nei testi canonici un solo arcangelo o principe degli angeli Mentre L unico angelo citato nella Bibbia è Gabriele
Tutti gli altri arcangeli o angeli sono inseriti in testi fantasiosi ed esoterici quindi assolutamente fuori dal canone riconosciuto dagli ebrei e da cristiani protestanti
Inseriti nella Bibbia senza diritto canonico solo dalla chiesa cattolica e da quella ortodossa,
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I tre Arcangeli, di Marco d’Oggiono. Nel culto cattolico solo i tre angeli nominati nella Bibbia possono essere ricordati liturgicamente.
L’esistenza di sette arcangeli e il loro nome risale al Libro di Enoch, un’opera giudaica post-biblica del I secolo a.C., ritenuta canonica solo dalla chiesa copta e non dagli altri cristiani, né dagli ebrei. Differenti fonti successive sono in disaccordo sia sull’identificazione dei sette arcangeli (nome e funzione) sia sulla loro appartenenza alle diverse gerarchie angeliche.
L’utilizzo dei sette arcangeli nella Cabala e in altre dottrine esoteriche ha portato a cercare una corrispondenza con i giorni della settimana, cioè con i sette astri mobili (“pianeti”) dell’astronomia antica: Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere e Saturno. Anche su questo punto, tuttavia, non c’è completo accordo fra le diverse proposte.
Quindi il potere che date a questi amuleti sono legati alle occultismo e all’ esoterismo
Nulla da condividere con Dio onnipotente che odia queste pratiche
Deuteronomio 18:10-12
Non si deve trovare in te nessuno che bruci suo figlio o sua figlia nel fuoco, che usi la divinazione, che pratichi la magia, che tragga presagi, nessuno stregone, 11 nessuno che faccia malefìci, che consulti medium o indovini, o che interroghi i morti. 12 Chiunque fa queste cose, infatti, è detestabile per Yahweh , e a motivo di queste pratiche detestabili Yahweh tuo Dio scaccia quelle nazioni davanti a te
Buona vita