Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
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Di fronte a Gesù e al suo messaggio l’uomo, noi, siamo chiamati a prendere posizione, implicitamente o esplicitamente. Anche chi decide di non pronunciarsi come, gli agnostici, di per sé una decisione l’hanno presa! Quella della tiepidezza, decisione estremamente pericolosa come ci ricordano le parole dell’Apocalisse: “Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca” Ap 3,16).
La mentalità mondana, quella dell’uomo orizzontale, quello che naviga a vista con gli occhi fissi sulla terra, sulla materialità, senza mai innalzare lo sguardo al cielo, quello che nega la dimensione del trascendente, di ciò che va oltre il sensibile, il materiale, che nega la dimensione della fede e dell’esistenza di Dio dice e opera cose che non sono proprio specchio dei valori evangelici.
Proviamo a fare qualche esempio.
Dice il Vangelo:
Mt 5,3 «Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Regno dei cieli?
Molto meglio un regno terreno dove io possa essere il monarca assoluto e soddisfare tutte le mie passioni e i miei desideri anche quelli più insani.
Mt 5,5 Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Oggi mitezza, mansuetudine sono considerati sintomo di debolezza. Il mondo dice devi primeggiare a tutti i costi, anche certi genitori inculcano questo concetto nei loro figli, non importa se questo sarà dovuto al riconoscimento delle tue capacità o alla modalità che nasce dalla violenza, dalla prepotenza, dall’ arroganza frutto del peccato.
Mt 5,7 Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Misericordia? Quale misericordia? Che non significa né buonismo, né incapacità di vedere l’ingiustizia e connivenza con il male
Mt 5,8 Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Purtroppo sempre più spesso i nostri cuori, gli occhi, le orecchie sono, le parole sono inquinate da spettacoli e visioni, da pensieri e comportamenti incomprensibili
Oggi la Parola che abbiamo ascoltato ci chiama a confrontarci sul matrimonio. Tema in cui vi è un contrasto netto fra quello che propone Dio e quello che propone il mondo; due modi di concepire l’unione fra l’uomo e la donna in antitesi fra loro.
Convivenza, separazione, divorzio, unioni di fatto, oggi vige una legislazione che “ha spezzato l’antica tradizione del nostro popolo e si è posta in conflitto con la Parola di Dio”, non sono parole mie, ma del Cardinale Giacomo Biffi. Le conseguenze di tutto questo si sperimentano ogni giorno nel nostro tessuto sociale, litigi e separazioni, figli sballottati e usati come arma di ricatto nei confronti dell’uno o dell’altro coniuge, con una vita frammentata a metà fra l’uno o l’altro genitore. Vite che vengono stravolte e che spesso hanno delle ripercussioni indelebili.
“Domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie.” Questo è il quesito provocatorio che i Farisei propongono a Gesù.
Sappiamo che hai tempi di Gesù era permesso ripudiare la moglie e vi era una variegata interpretazione sui motivi per cui si poteva procedere in questo senso a seconda delle scuole rabbiniche.
A questa domanda Gesù risponde, senza lasciarsi invischiare nelle varie casistiche, ma richiamando a quello che è il progetto originario del Creatore sull’ uomo e sulla donna, richiamando alla luce il cuore indurito dell’uomo.
Il progetto che Dio ha sull’ uomo e sulla donna non può essere un’avventura a tempo determinato essa richiama la bellezza e la fedeltà stessa di Dio, da tradurre nella vita di coppia nella carità, nell’ oblatività e nella fedeltà a un progetto, una proposta che ci viene data e che è per l’amore, e la comunione, perché il Signore è fedele e ci ama sempre!
“I due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”
Una comunione talmente profonda che pur rispettando l’originalità di ciascuno diventa fusione inscindibile.
La parola corretta è INDISSOLUBILE. Cioè che non può essere sciolto, diviso. In un mondo che è troppo basato sulla provvisorietà, pur sognando la stabilità, “Quella famosa casa fondata sulla roccia”, questa parola spaventa, perché implica responsabilità, coerenza, impegno e sacrificio, altra parola desueta dal nostro vocabolario.
Ma la casa sulla roccia, cioè che non frana alle prime tempeste, può resistere solo se è fondata sul Signore, che può dare speranza, forza, luce anche nei momenti più difficili, mi viene da pensare la scomparsa di un figlio, all’ accettazione di un figlio con una disabilità.
“Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio”.
Questa frase forte di Gesù ci permette di ripensare ad un termine che anche noi che predichiamo o facciamo i corsi di preparazione al matrimonio non adoperiamo che ADULTERIO, chi ne parla più oggi? Eppure quanti ce ne sono, quanti tradimenti della propria moglie e del proprio marito. Anche perché pur in una condizione in cui non è più possibile la convivenza occorre rimanere fedeli.
E quando la Chiesa richiama questo, lo fa sulle parole Del Vangelo. Certo è difficile fra tutte le tentazioni che il mondo ci offre, ma con la preghiera e
l’aiuto di Dio è possibile: “Nulla è impossibile a Dio”.
In questa Eucaristia ricordiamo tutti gli sposi cristiani perché sappiano riappropriarsi della bellezza del progetto di Dio sulla coppia e sulla famiglia, ma preghiamo in modo particolare per tutte quelle famiglie che sono in crisi, che stanno vivendo il dramma di una separazione, o per chi vive già questa situazione e li affidiamo al Signore, in modo particolare affidiamo i loro figli perché il Signore non mancherà certo di accoglierli e benedirli!
qydiacdon