Mc 7,1-8.14-15.21-23 (XXII ordinario B)
«Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
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Vorrei portarvi a questo proposito una testimonianza di questa donna ebrea, Liana Mililu vissuta ad Auschwitz che nelle sue memorie parla non di una evidente brutalità, ma di una brutalità indotta che andava crescendo anche fra le vittime, racconta:
“Quella sera non dormivo. Me ne stavo quieta a guardare intorno e così vidi un gruppo di greche e una di queste, nella foga del suo discorso, si appoggiò col gomito al mio posto. Subito sentii un impeto di rabbia: come osava? Una nuova arrivata ardiva appoggiare il gomito sul mio posto? Le detti una spinta violenta apostrofandola nel solito modo del Lager, cioè ingiuriando, lì non c’ erano esclamazioni normali: “Via di qui maiale”. Nello stesso tempo in cui davo la spinta e gridavo l’insulto, fulmineamente ebbi l’acuta percezione di quello che facevo. Ebbi coscienza che dopo solo due mesi stavo diventando il bruto che volevano farmi diventare. Capii che se, dopo due mesi, ero capace di spingere e ingiuriare, trascorsi sei sarei stata capace di picchiare e di rubare. Questa costatazione mi riempì di spavento. Fu allora che decisi di staccarmi da tutto quello che mi circondava in modo da non essere contaminata” (S. Messina; P. Raimondo in Abbiate sale in voi stessi – ed.Effatà)
Il cuore dell’ uomo può essere contaminato e diventare malvagio! Giacomo nella seconda lettura dice: “Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza (…) e (esorta a) non lasciarsi contaminare da questo mondo.”
qydiacdon