Vi è una frase nel Vangelo che pronuncia Elisabetta rivolgendosi a Maria : “E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.
Se questa festa ci fa volgere gli occhi al Cielo dove Maria SS è in anima e corpo e ricorda a tutti noi quale è la nostra meta finale non dobbiamo dimenticare che anche Lei ha dovuto fare il suo pellegrinaggio nella fede, tanto da essere indicata come la prima discepola del Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Questa beatitudine che è riservata a Maria può essere per ciascuno di noi se anche noi, come Lei crediamo e viviamo la nostra fede con semplicità ed umiltà nella nostra vita indicando, come in tante icone, Gesù, come via per l’ uomo che conduce a Dio.
È sempre un po’ difficile parlare di Maria senza cadere nel pericolo di allontanarla ed enfatizzarla rispetto quello che è l’esperienza del credente, che lei in prima persona ha vissuto. Vi è il rischio di porre Maria in una “nicchia”, come se fosse fuori dal mondo, come se non avesse vissuto nella propria carne l’esperienza di fidarsi di Dio, che non è un’esperienza che non comporta anche sacrifici e incomprensioni, dolori sul piano umano.
Questa festa, che è una festa luminosa perché ci fa contemplare quella che potremmo chiamare la glorificazione di Maria, ci ricorda nello stesso tempo che vi è un cammino da percorrere. Un cammino che non è così semplice e scontato, che è quello della fede e di accettare che la volontà di Dio si compia in noi.
Proprio ieri sera nella Messa della Vigilia Gesù dice: “Beati [piuttosto] coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano”. Questo è quanto Maria ha fatto.
Maria non solo ha accolto in sé la Parola e l’ha osservata, ma ha permesso che diventasse in Lei vita. Vita generata: Gesù, nostra salvezza, vita offerta e obbediente alla volontà di Dio. E non per modo di dire
Non è né cosa semplice, né scontata la vita di fede che ricomincia ogni giorno in cui si ripete Sì ad un disegno più grande di noi e che in qualche modo, comunque ci sfugge, perché è sempre un passo avanti, è infatti, quello della fede, un cammino permanente.
Chiediamoci in questa festa se siamo, quindi, persone che crediamo veramente o se la nostra fede, il nostro credere è un credere tiepido, a volte rassegnato e ripiegati in se stesso o se anche noi ci mettiamo in viaggio ogni giorno per vivere e annunciare Gesù e il Vangelo della vita e della speranza.
Come ha fatto Maria siamo esortati a credere, a credere in Gesù. La nostra fede infatti non è un insieme di idee, ma è relazione e fiducia in qualcuno, anche quando si è nella prova anche quando la spada del dolore trafigge la nostra anima, come è accaduto a Maria, nella cui vita non è stato tutto facile e comodo o tutto predeterminato, ma che ha vissuto fino in fondo il suo essere donna e donna credente che ha saputo ascoltare la proposta di Dio e dire il suo Sì.
I motivi di dubbio e di perplessità non sono mancati anche nella vita di Maria. Anche lei ha dovuto sperimentare i momenti bui che accompagnano il cammino della fede, pensiamo solamente al dramma della Croce. Da Lei impariamo la perseveranza nella fede, anche quando tutto sembra oscuro e indecifrabile.
Maria diventa così maestra nell’ affidarci. Maestra nell’ affidarci al Signore ponendo in lui, attraverso anche la sua intercessione le nostre fragilità, le nostre debolezze, le nostre paure, il nostro peccato.
Mentre la contempliamo nella sua gloria celeste allora non dimentichiamo la sua umanità che non è cancellata, ma che viene sublimata
nell’Assunzione e quelle che sono state le virtù in cui ci è maestra: l’umiltà, la purezza, l’obbedienza della fede, l’ascolto e il silenzio.
Ella ci insegni a magnificare il Signore in ogni momento della nostra vita, facendo di essa un piccolo Magnificat, ci aiuti a scoprire le tracce dell’amore di Dio in ogni circostanza, anche la più piccola e difficile.
Ci insegni a progredire nel cammino della fede e a ringraziare Dio e a lodarlo per quanto Egli compie, ad essere veri discepoli del Signore sul suo esempio, per potere, un giorno, raggiungere quella realtà di vita piena, di bellezza e di gioia che questa festa ci fa contemplare.
Maria assunta in cielo interceda per noi affinché viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, per condividere la sua stessa gloria.
Deo gratias, qydiacdon