Anche in Bangladesh migliaia di cristiani vengono purtroppo perseguitati a causa della terra.
Nel villaggio Santal le case sono state espropriate da agenti governativi, che hanno di conseguenza abbandonato circa 1.500 cristiani in condizioni disumane. Sono stati costretti a ripararsi con semplici lamiere, fornite loro da alcune Ong, senza ottenere alcun aiuto dal governo, pur richiesto esplicitamente di intervenire.
A Dhaka viene segnalato il caso di un 65enne cattolico, gettato in strada da un musulmano, che, scortato da 50 persone armate, ha letteralmente occupato la sua abitazione tre anni fa. Eppure da allora la vittima di tale abuso continua a pagare le bollette di luce e gas, benché non possa più fruire della casa. I suoi appelli, lanciati alle massime autorità locali, sono sinora rimasti senza risposta.
Un’altra cattolica, sempre a Dhaka, anni fa è stata convinta da una ditta di costruzioni a vendere la propria dimora: in cambio avrebbe dovuto ricevere degli appartamenti, invece ha finora ottenuto solo minacce di morte. Con la madre vedova ed una sorella è stata costretta a trovar riparo in un domicilio in affitto. Senza poter contare, afferma, sulla protezione della Polizia.
Altre migliaia di cattolici della diocesi di Mymensingh e centinaia di famiglie tribali Khasia temono l’esproprio delle loro terre, su cui purtroppo han da tempo messo gli occhi personaggi influenti o esponenti governativi.