Questa mattina abbiamo dato notizia del ricordo – un grande manifesto su un camion vela – che alcune associazioni cattoliche hanno voluto fare della morte del cardinale Carlo Caffarra.
Oggi dobbiamo tornare sull’argomento con una notizia che ha del surreale. Ecco cosa dicono gli organizzatori del ricordo:
“In Via della Conciliazione, incredibile ma vero, il camion vela è stato bloccato dalla polizia in borghese e in uniforme. Un sovraintendente del commissariato Borgo ha chiesto a Toni Brandi, per telefono, quale fosse lo scopo dell’iniziativa poiché – parole testuali – « il Cardinal Caffarra non era in linea con Papa Francesco».
Brandi ha risposto che si trattava della commemorazione di un uomo santo, un principe della Chiesa, affatto eretico né separato dal Papa regnante.
Il camion è stato bloccato per due ore e ne è seguito un vero e proprio interrogatorio che dovrà essere continuato domani alle 12:00 presso il Commissariato, dove Brandi dovrà recarsi per spiegare le motivazioni dell’iniziativa. Il sovrintendente sul posto si è detto preoccupato per motivi di ordine pubblico e non ha permesso di fare altre foto.
Ecco il manifesto incriminato: quali messaggi sovversivi contiene? In che cosa può turbare l’ordine pubblico? E’ possibile che in un Paese civile e democratico dove vige la libertà di espressione e di pensiero non si possa commemorare un sant’uomo che insieme al Papa allora regnante, Giovanni Paolo II, ha speso la vita per difendere la vita fin dal concepimento e la famiglia fondata sul matrimonio?”.
Credo che dobbiamo essere felici del fatto che le Forze di Polizia nell’Italia del 2017, si occupino attivamente dei dibattiti interni alla Chiesa, e a dispute dottrinali una volta riservate ai teologi. Certo, tutto questo ci riporta un po’ all’epoca del papa Re, e siamo rassicurati dal fatto che Castel Sant’Angelo ormai è un museo, e a campo dei Fiori siamo sommersi dalle bancarelle, quindi niente roghi e falò…Se non fosse surreale, sarebbe divertente. Povera Italia!
Aggiornamento.
Il funzionario ha realmente detto a Toni Brandi la frase incriminata. La motivazione ufficiale del blocco era che l’autista stava facendo fotografie del camion sullo sfondo di San Pietro, e quindi c’erano motivi di sicurezza per l’azione degli agenti in borghese e in divisa. Provita Onlus sta facendo verificare agli avvocati la possibilità di un’azione legale. C’è l’ipotesi che l’azione sia partita da dentro le mura. Qualcuno timoroso che preti e frati numerosi nella zona potessero fare chi sa che cosa (una sommossa?) a causa del camion. Magari assaltando il Portone di Bronzo.
Marco Tosatti – Stilum Curiae
6-11-2017