Affinché un pensiero diventi dominante, può non bastare il controllo dei gangli della società, delle istituzioni e dei mass media, dai giornali al cinema, dalla tv a Internet: è necessario anche silenziare le voci contrarie. E poco importa se queste ultime vogliono il bene di chi quel pensiero pretende di imporlo. Ce lo insegna la storia, ce lo confermano gli ormai quotidiani tentativi di mettere a tacere chiunque ricordi che nasciamo maschi e femmine e che l’omosessualità non è innata. Nel club della censura c’è da tempo la piattaforma di condivisione online Vimeo, che pochi giorni fa ha rimosso tutti gli 850 filmati del programma cristiano Pure Passion Tv, perché diversi di quei video contengono le testimonianze di ex gay ed ex lesbiche, le cui vite sono state letteralmente trasformate dall’incontro con l’amore di Dio.
Pure Passion Tv nasce dall’esperienza di David Kyle Foster e dal suo passato da omosessuale, che a lungo ha vissuto sotto la schiavitù della pornografia e di altri comportamenti sessuali disordinati, tali da creare dipendenza nella persona dandole l’illusione della libertà. Le testimonianze raccolte nel suo programma riguardano perciò ogni tipo di disordine sessuale, che i protagonisti non esitano a chiamare peccato, svelando di essere riusciti a conoscere la vera libertà solo grazie all’affidamento totale a Cristo.
Ma l’inclusione degli atti omosessuali tra quelli disordinati ha fatto scattare la censura di Vimeo, che a dicembre ha inviato una prima mail a Foster, invitandolo a rimuovere i filmati di chi si era lasciato alle spalle la vita omosessuale perché “Vimeo non consente video che molestano, incitano all’odio o raffigurano un’eccessiva violenza”. Foster ha replicato spiegando di pubblicare solo “contenuti che aiutano […]. Il nostro è un messaggio di amore dall’inizio alla fine”.
Lo dimostra per esempio la testimonianza di Charlene Cothran, ex attivista Lgbt e fondatrice nel ’95 di Venus Magazine, una rivista inizialmente diretta a promuovere la causa di lesbiche e gay afroamericani. Tutto è cambiato dalla sua riscoperta della fede nel 2006 e adesso non ha paura di usare parole schiette, che stonano con il politicamente corretto oggi imperante. “Guardando indietro – racconta Charlene – capisco che il diavolo mi ha ingannato e inganna molti […]. L’illusione è che la vita gay sia una vita felice, ma niente di questo è vero. […] Un’altra menzogna è che tu non puoi mai essere libero, che non puoi mai smettere di desiderare persone dello stesso sesso”. Per lei non è andata così. “Posso testimoniare che lo Spirito Santo ti cambierà se dai a Dio tutto il cuore. Quando preghi, chiedi a Dio di entrare e cambiare tutto il cuore, non solo di portare via l’omosessualità: non funziona così, devi dare a Dio tutto te stesso. Lui ha cambiato molte cose nella mia vita, non solo la mia attrazione per le donne […]”. E ancora: “Sapevo che Lui mi amava anche quando ero lesbica, ma sapevo anche che stavo peccando. Lui ti ama come sei, ma aspetta che tu lo ami come Lui è: Lui è una via sicura, è Santo […]. Quando pensi che cosa meravigliosa ci ha dato, la libertà, quando decidi di amare Dio e semplicemente seguire l’ordine [della creazione] e la sua parola, Lui ti darà una tale gioia, una tale pace, che è proprio quello che io ho oggi”.
Assieme a quella di Charlene, su Pure Passion si trovano molte altre storie che hanno aiutato tante persone – non solo gay – a superare abitudini sessuali disordinate, grazie all’aiuto della fede. Ma per gli standard di Vimeo è vietato riferirsi all’omosessualità come disordine. Inoltre, come scritto in un’altra mail, “non è ok nemmeno il riferimento «al fatto che Dio può trasformare la vita di chiunque viva una confusione omosessuale»”. Nessuno spazio, quindi, per chi può annunciare un messaggio cristiano. Per contenuti di altro tipo, invece, non ci sono molti problemi. Su Vimeo si possono infatti trovare vari filmati pornografici, sebbene sia noto che la pornografia alimenti il traffico di esseri umani a fini sessuali: “Dov’è la loro preoccupazione per questi ragazzi e ragazze?”, si chiede Foster, il quale ricorda anche che su Vimeo è possibile vedere parte del discorso di Allen Ginsberg a una conferenza della Nambla, l’organizzazione statunitense che promuove la pedofilia.
Vimeo non è nuova a rimozioni mirate a cancellare ogni contenuto che possa mettere in dubbio il paradigma secondo cui l’omosessualità sarebbe “una variante naturale”. In precedenza era già stato chiuso l’account del Narth Institute, fondato tra gli altri dallo psicologo clinico Joseph Nicolosi e conosciuto per le terapie dette riparative (rivolte alle persone che vivono con disagio la loro attrazione omosessuale), da tempo oggetto di una campagna denigratoria. Nel 2015 Vimeo aveva anche eliminato l’annuncio di una conferenza organizzata dal network cristiano Restored Hope perché aveva tra i suoi relatori Joe Dallas, un noto rappresentante del movimento degli ex gay, che l’associazionismo Lgbt vede come il fumo negli occhi. Come capita del resto a chiunque cambi vita (lo stesso Luca Di Tolve ne è un esempio in Italia), testimoniando pubblicamente che l’attrazione per persone dello stesso sesso non è immutabile e che Dio può aiutarti a scoprire il Suo progetto su di te.
Ermes Dovico – Osservatorio Gender