“Io avevo sciupato molto tempo nella vanità, perdendo quasi tutta la mia giovinezza nel lavoro vano a cui mi applicavo per apprendere gli insegnamenti di quella sapienza che Dio ha resa stolta (cfr. 1Cor 1,20); finché un giorno, come svegliandomi da un sonno profondo, riguardai alla mirabile luce della verità del Vangelo, e considerai l’inutilità della sapienza dei principi di questo mondo che sono ridotti all’impotenza (cfr. 1Cor 2,6). Allora piansi molto sulla mia miserabile vita” | ||
(San Basilio Epistula 223: PG 32, 824a) |