Sospeso a divinis per aver «rifiutato, pubblicamente e privatamente, gli insegnamenti dottrinali e pastorali del Santo Padre Francesco, principalmente riguardo a matrimonio ed Eucaristia». E’ quanto accaduto a don Luis Carlos Uribe Medina (nella foto) sacerdote della diocesi di Pereira (Colombia), con un provvedimento del 16 gennaio scorso firmato dal vescovo mons. Rigoberto Corredor Bermúdez.
Non siamo a conoscenza di eventuali ulteriori dettagli che possano aver condotto a questa grave decisione, ma dal decreto pubblicato on-line (vedi QUI) si può affermare che il problema fondamentale sembra proprio quello di non rispettare “gli insegnamenti dottrinali e pastorali del Santo Padre Francesco” sui temi legati al recente dibattito sull’esortazione post-sinodale Amoris laetitia.
Si tratta di un caso che testimonia ancora una volta l’estrema confusione che si può costatare nell‘orbe cattolico a proposito delle ricezione dell’esortazione post-sinodale. Solo qualche giorno fa era circolata la notizia che anche il vescovo Mario Grech, pastore della diocesi di Gozo a Malta, avrebbe provveduto a sospendere a divinis quei sacerdoti che negano l’eucaristia ai divorziati risposati. Questa voce è stata ufficialmente smentita dalla diocesi come “assolutamente falsa”, nonostante le linee guida che monsignor Grech, insieme a monsignor Scicluna, hanno scritto prevedendo il possibile accesso all’eucaristia, in certi casi, per le coppie di divorziati risposati conviventi more uxorio.
Osservatorio Sinodo 2015