Nello scenario apocalittico che presenta il Vangelo di oggi, Signore, ci stanno tutti i mali che l’ uomo deve affrontare in questo mondo, non necessariamente per scelta o colpa sua.
Guerre e violenze, distruzioni e persecuzioni si accompagnano a terremoti, carestie ed epidemie. Ci parli di divisioni interne alle nostre sicurezze, di tradimenti delle persone più care, di odio che sembra non dare scampo, estremo tentativo del principe delle tenebre di avere il sopravvento sui Figli della Luce. La storia ci ha insegnato che tutto ciò non è il segno della fine dei tempi, ma la realtà della sconfitta dell’ uomo.
Il tuo Vangelo ci ribadisce che la perseveranza può ancora salvare l’ umanità, perché Dio, principio di Bene. Assiste gli uomini di buona volontà, ispirando le parole giuste, le idee convincenti, le azioni di salvezza. Chi è fedele non perderà neppure un capello, perché la vita gli sarà restituita tutta intera, anzi amplificata e perfezionata dalla vittoria del Bene.
La storia ci ha confermato che l’ uomo buono ha tratto un tesoro immenso da se stesso e dal mondo: cure peggiori per le malattie e abitazioni in grado di resistere ai grandi terremoti; sostanze per sconfiggere le peggiori carestie e chiavi per esorcizzare i fatti terrificanti e i segni sconosciuti del cielo.
C’è un nemico che però deve essere ancora sconfitto: è l’ egocentrismo, quell’ incapacità di accettare e capire gli altri, che ha portato le più grandi tragedie di tutti i tempi. Forse proprio lì i figli della Luce fanno più fatica, proprio per questa testimonianza hanno più bisogno di forza e di coraggio che può venire solo da te. Ma solo di lì passerà la sopravvivenza del nostro mondo, la salvezza di questa vita.
Da: Suo Padre uscì a supplicarlo, ed. Effatà