E adesso come la mettiamo? Roma è chiamata a pronunciarsi. E può star certa che la sigla richiedente non si accontenterà di una risposta evasiva o qualunquistica.
Secondo quanto pubblicato dall’agenzia LifeSiteNews, l’associazione laicale belga Pro Familia ha deciso di passare dalle parole ai fatti, denunciando al card. Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero, le dichiarazioni pubblicate da mons. Johan Bonny, vescovo di Anversa, nel suo ultimo libro. Dichiarazioni, in cui il prelato esprime la convinzione che la Chiesa debba benedire le coppie omosessuali, i divorziati risposati ed i conviventi, sia pure con diverso rituale, quale riconoscimento dell’«esclusività e stabilità» delle loro unioni, valutando le singole situazioni. Incalza mons. Bonny: «In nessun modo possiamo continuare ad affermare che non possa esserci alcun’altra forma d’amore al di fuori del matrimonio eterosessuale. Incontriamo lo stesso amore anche in un uomo ed in una donna, che vivano l’esperienza di coppia omosessuale o lesbica».
La Congregazione, in quanto autorità preposta, dovrà necessariamente dare una risposta in merito ad affermazioni manifestamente erronee ed in aperto contrasto col Catechismo. Dovrà quindi valutare anche se condannarle o meno. Ora è ad un bivio: se lo facesse, verrebbero sconfessate certe recenti “aperture”, vere e presunte, e bloccata la “rivoluzione” in atto; se non lo facesse, contraddirebbe il Catechismo.
Non solo: l’accaduto mostra al contempo quanto in questi anni il Vaticano abbia lasciato andare le cose, senza preoccuparsi della crescente confusione diffusasi tra clero e fedeli, confusione divenuta esponenziale dopo l’Amoris Laetitia e con quel nuovo clima di «sinodalità» imperversante nella Chiesa, già trasformatosi in un Far West spirituale, ove ognuno – Conferenze episcopali, Diocesi, singoli – è tentato di far quel che gli pare ed interpretare a proprio modo anche i punti più controversi ed imbarazzanti dell’ultima Esortazione apostolica.
Alla notizia della denuncia sporta contro di lui a Roma, mons. Bonny ha replicato: «Ciascuno è libero di andare dove gli pare», invitando però i suoi censori a rileggersi i testi bergogliani, in particolare l’Evangelii Gaudium e l’Amoris Laetitia, prima d’interpellare la Congregazione per il Clero. Sembra ostentare una certa sicurezza il Vescovo di Anversa, parlando di «rispetto» per tutti quanti oggi vogliano essere cristiani e di «variazioni sul tema» nella percezione delle questioni morali all’interno della Chiesa.
Tuttavia, la Chiesa non può “benedire” ciò che Dio ha proibito. L’associazione Pro Familia ne è convinta. E, con essa, chiunque abbia a cuore la retta Dottrina cattolica, la Sacra Scrittura, il Magistero e la Tradizione.
(fonte: Osservatorio Gender).