Fino all’ ultimo ti sei opposto alla violenza e hai rimproverato Pietro per quel colpo di spada, con cui aveva colpito il servo del sommo sacerdote.
Fino all’ ultimo hai mantenuto la tua dignità, chiedendo ragione alla guardia, che ti aveva percosso, del suo gesto senza motivo, del suo eccesso di zelo. Fino all’ ultimo hai detto la verità e hai ammesso di essere re, ma hai anche aggiunto che il tuo regno non è di questo mondo. Così hai dato testimonianza anche davanti al rappresentante di Roma.
Fino all’ ultimo hai preso su di te ogni sofferenza e ogni dolore e hai portato la tua croce fino al Golgota, fino al luogo del supplizio e della morte.
Fino all’ ultimo ti sei consegnato nelle nostre mani, e sono state mani crudeli; la mani che ti hanno tolto le vesti, perché tanto ad un condannato a morte non servono più, le mani che ti hanno inchiodato al duro legno della croce. Le mani che hanno innalzato il patibolo sulla collina del Calvario, le mani che ti hanno accostato una spugna imbevuta di aceto, le mani che hanno impugnato la lancia per trafiggerti il costato.
Fino all’ ultimo ti sei donato, offerto, spezzato per noi: mio Gesù quanto è grande il tuo amore.
R. Laurita