+ Nel nome del Padre …
Preghiera a tre voci:
O Signore, tu ci fai conoscere
la tenerezza del tuo cuore di Padre,
verso i tuoi figli:
“ Il figlio era ancora lontano, quando suo Padre lo vide e si commosse; gli corse incontro, gli si gettò al collo, lo baciò e lo ribaciò”
Non lasciarci tranquilli nel nostro peccato, e non permettere che restiamo lontani da Te,
ma ascoltando il tuo richiamo, ritorniamo a te,
per sperimentare il tuo amore misericordioso, nel sacramento della gioia e del perdono.
Amen.
Accoglienza
Ci troviamo in questo cammino verso la Pasqua a fare il “punto” della situazione sulla nostra amicizia con Gesù. Un punto della situazione che si inserisce in quel cammino più ampio che è quello della nostra vita, della nostra esistenza, nella quale voi avete già cominciato a muovere diversi passi. Questo cammino è caratterizzato da un atteggiamento che è quello della conversione, cioè di permettere che Gesù agisca nella nostra vita perché in ciò che facciamo, pensiamo, scegliamo assomigliamo sempre di più a Lui.
Un po’ di tempo fa’ ho chiesto ad una bimbetta che cosa significava convertirsi e lei con spontaneità, ma anche con tanta serietà, mi ha risposto: “ diventare buoni”.
Allora, di rimando, le ho chiesto: “ Secondo te gli uomini riescono a “diventare” buoni?”
Si è fermata un attimo a pensare e poi mi ha detto: “No”.
Succede proprio così quando non permettiamo al Signore Gesù di agire, quando cediamo alla tentazione e al peccato, quando anziché camminare con Lui verso la via della libertà, ricadiamo nella schiavitù del male, del nostro egoismo, della nostra incapacità di amare come ci insegna Gesù.
Canto
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Riflessione
Gesù, evidentemente, non ha fretta di condannare, come vorrebbero le persone che gli hanno condotto la donna. Resta in silenzio, chissà cosa sta pensando? Poi si mette a scrivere sulla sabbia.; qualcuno ha detto che stava scrivendo i peccati delle persone che gli avevano condotto la donna. Poi si alza, avrà guardato le persone che aveva davanti a Lui, lo sguardo di Gesù non si ferma al di fuori, ma vede dentro, dentro di noi: di fronte a Lui ognuno di noi è nudo, il cuore è nudo. Allora le pietre cadono … nessuno di noi può dire di essere a posto di fronte al Signore, perché il suo amore è infinitamente più grande di ogni nostra risposta.
Pensiamo che quando noi ci confessiamo siamo sotto lo sguardo del Signore, che non ci vuole castigare, ma ci vuole salvare, esattamente come vuole salvare l’ adultera.
Sia chiaro, però, che il Signore non approva quello che la donna ha fatto: “Va’ e non peccare più” gli dice Gesù. Vi è quindi un cambiamento che ciascuno di noi deve fare. Un nuovo cammino da intraprendere.
Esame di coscienza guidato
Quanto tempo dedichiamo al Signore ogni giorno, e alla televisione e al divertimento? Ci impegniamo per conoscere, amare Gesù e scoprire cosa vuole da noi? Come impieghiamo le cose che ci vengono affidate, che sono messe a nostra disposizione, ne abbiamo cura o le sciupiamo e non diamo loro valore, siamo disponibili a condividerle con gli altri? Come stiamo e ci comportiamo con gli altri in parole, gesti, azioni? Qual’é il mio comportamento nei confronti dei genitori e degli adulti in genere? Quali sono gli aspetti che dovrei cambiare o migliorare per seguire in modo serio quanto mi chiede Gesù?
Padre Nostro
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CONFESSIONI INDIVIDUALI
Il mantello lacerato
Dagli Apoftegmi dei Padri del deserto
Un guerriero dal passato piuttosto torbido chiese ad un anacoreta se pensava che Dio avrebbe mai potuto accogliere il suo pentimento.
E l’eremita, esortato che l’ebbe con molti discorsi, gli domandò: «Dimmi, ti prego, se la tua camicia è lacerata, la butti via?…»
«No», rispose l’altro: «la ricucio e torno ad indossarla.»
«Dunque», soggiunge il monaco, «se tu hai riguardo al tuo vestito di panno, vuoi che Dio non abbia misericordia per la sua immagine?»
Nella confessione il Signore ripara tutte le lacerazioni che noi abbiamo fatto con il nostro peccato a quell’ immagine di Dio che è in ciascuno di noi.
Preghiera finale a tre voci
Ringraziamo Dio Padre
perché ci chiama suoi figli
e lo siamo veramente.
Non siamo stati noi
ad amare Dio per primi:
egli ci ha preceduti
mandando a noi Gesù nostro salvatore,
che ci dona il perdono dei peccati.
Noi sappiamo che abitiamo in Dio
e che Dio abita in noi.
Egli infatti ci ha donato il suo Spirito
che nei nostri cuori grida: “Padre”.
DEO GRATIAS
Canto finale
(dqy)