Mercoledì delle Ceneri 2016-. “ Ritornate a me con tutto il cuore …”

Digiuno, astinenza dalle carni, Penitenza, il richiamo severo alla conversione l’ austero rito delle ceneri che celebreremo fra un po,’ che rammenta a tutti la nostra fragilità, la nostra debolezza, che poca cosa siamo, tratti dalla polvere alla polvere torniamo. Detta così la Quaresima, saremmo tentati di lasciarci prendere dalla tristezza.
All’ inizio di questo tempo santo e benedetto, contro la tentazione della tristezza, dell’ incupimento, di un’ impegno pesante da assolvere, vorrei proporvi questo pensiero:
“ La quaresima è un’ occasione per “ridiventare” cristiani, mediante un costante processo di cambiamento interiore e di avanzamento nella conoscenza e nell’ amore di Cristo”. Questa frase, che non è mia, ma di papa Benedetto XVI, ci permettere di percepire la Quaresima sotto un’ altra luce.      

“Un’ occasione per “ridiventare” cristiani”È necessario “ridiventare cristiani”, riscoprire la bellezza del dono che ci è stato fatto dal giorno del nostro Battesimo. È necessario in modo particolare in questo tempo per renderlo concreto poi ogni giorno dell’ anno!
È necessario perché sembra che oggi anche tanti cristiani vadano dietro a quello che il mondo propone contro quello che è il disegno di Dio sull’ uomo e sulla donna , nella loro diversità fisica-biologica, sulla famiglia, sulla vita stessa, sul dono dei figli stessi, che diventano oggetto di desideri egoistici, quasi fossero prodotti da poter ordinare, magari anche attraverso internet.
È necessario, perché non basta volersi bene per essere sicuri di amare, e non tutto è amore, occorre amare come ci ha insegnato Gesù Cristo nella più completa e totale gratuità.

Sotto questa prospettiva ci mettiamo in cammino con “lo spirito nuovo di chi ritrova” Gesù e se stesso come Figlio di Dio. Come un grande pellegrinaggio verso la luce luminosa della Pasqua, della Risurrezione, senza eludere la via del Calvario, con la sincerità di chi vuole essere e non solo apparire come richiama Gesù nel Vangelo.
Percorriamo le vie della Quaresima, che sono quelle della Carità, della Preghiera e del digiuno.
Preghiera e digiuno in stretta relazione fra loro. Un digiuno dal cibo che non si limiti solo a prendere coscienza della situazione di mancanza di cibo e di povertà di tante persone, ma che, andando oltre vuol dire digiunare da quello “Spirito del mondo” che si sta insinuando anche nel cuore di tanti credenti. Spirito del mondo che ci conduce “ a pensare non secondo Dio, ma secondo gli uomini”. Quando l’ uomo pensa secondo l’ uomo, cioè quando diventa Dio a se stesso si perde, il peccato si impadronisce del suo cuore e , conducendolo lontano da Dio, lo conduce lontano anche dall’ amore verso i fratelli. Digiuno che dovrebbe suscitare in noi la “ fame di Dio, della sua Parola”, che possiamo placare nutrendoci della preghiera.

Preghiera che non diventa un’ incombenza, la soddisfazione di precetti, o l’ ostentazione della fede, che non è la testimonianza che ognuno di noi è chiamato a dare, ma che è respiro dell’ anima, la linfa vitale che nutre e sostiene la nostra vita interiore, preghiera/ascolto che ci permettere di conoscere sempre di più Gesù.

La via della Carità, cioè dell’ amore di cui l’ elemosina, quando non è ricerca di apparenza, diventa espressione. Espressione di amore a Dio e amore al prossimo compiendo “le buone opere”, perché gli uomini possano dare lode a Dio. In questo anno della misericordia ci venivano ricordate le opere di misericordia da compiere sia corporali che spirituali! Ce le ricordiamo?
Non so se le insegniamo più si nostri bambini a catechismo, forse sarebbe opportuno riprenderle. Corporali: dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, vestire chi è nudo, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti.
Spirituali: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti.

Ma tutto questo deve nascere da un cuore che sia nutrito dalla Carità di Cristo, dal suo amore. Accogliamo con gioia questo tempo di grazia, manifestiamo davanti a Dio la nostra disponibilità e volontà di cambiare chiedendo a Maria di sostenerci in un vero ed autentico cammino di conversione e di ripeterci ancora una volta, ogni giorno: “fate quello che vi dirà” come alle nozze di Cana. Se lo faremo Gesù, ancora una volta trasformerà l’ acqua della nostra vita nel vino nuovo dell’ amore, della gioia, della speranza, della Vita senza fine, nella grandezza, della bellezza, della Risurrezione!

qydiacdon 

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