Il presepe da anni è luogo di devastazione ideologica, opportunità da sfruttare per pubblicizzare le proprie idee a favore del femminismo, del gender, dell’omosessualità e così via. Così quest’ anno a Madrid arrivano le Regine Maghe. Melchiorra e Gasparra sfileranno per le vie della capitale spagnola. Dalla mascherata gender è scampato Baldassarre perché tradizione vuole che sia nero e quindi il politicamente corretto non poteva femminizzare anche costui. Gli asiatici e i caucasici invece posso anche darsi al transgender.
Che la giunta comunale madrilena non nutra simpatie filo cristiane lo si era capito già ad ottobre quando il primo cittadino annunciò che voleva abolire il tradizionale allestimento del presepe a Plaza Cibeles perché «il Comune non è dei cattolici». Il Comune non sarà stato dei cattolici, ma dato che le tradizioni religiose invece sono dei cristiani, il sindaco dovette far marcia indietro di fronte alle proteste che suscitò la sua decisione e quindi fu costretta a dare il proprio placet al presepe seppur in forma ridotta. Dire che del Presepe se ne faccia un uso strumentale è bene poco. In realtà è un uso sacrilego, è fare violenza al sentimento religioso dei più, anche di chi non è frequentatore abituale della messa domenicale, perché insultare le statuine del presepio è offendere la sensibilità di tutti quelli che vedono, seppur in modo a volte solo epidermico, in questa popolare opera d’arte qualcosa comunque di sacro, di trascendente, di puro ed innocente. Nelle mani invece dei novelli Erode la strage dell’innocenza continua ancor oggi al fine di sfrattare dalla capanna la Sacra Famiglia e far entrare a suo posto la Dissacrata Famiglia composta da gay e travestiti.
( Liberamente tratto e ridotto dall’ articolo di Tommaso Scandroglio: Follia gender A Madrid sfilano i Re Magi donna, in: La Nuova Bussola Quotidiana)