Un giorno, il santo abate Antonio conversava con alcuni dei giovani che avevano scelto di vivere come lui nel deserto. Un cacciatore che stava inseguendo una preda si avvicinò con deferenza. Ma vide che il santo Abate e i giovani che lo attorniavano ridevano allegri e scuotendo la testa li disapprovò con parole aspre.
L’abate Antonio gli parlò con calma. “Metti una freccia nel tuo arco e scoccala”. Il cacciatore lo fece.“Adesso lanciane un’altra, poi un’altra, poi un’altra ancora…”, continuò il sant’uomo. Il cacciatore protestò: “Se piego il mio arco tante volte così, si romperà!”.
L’abate Antonio lo guardò sorridendo: “Succede così anche nella vita spirituale. La via di Dio costa sforzo. Ma se ci sforziamo oltre misura, presto verremo meno. È giusto perciò, di tanto in tanto, ricordarci che anche Dio si riposò, il settimo giorno”. ( B. Ferrero – Cerchi nell’ acqua –LDC )
Oggi invece può succedere che ci si riposi sei giorni e un’ ora di Messa alla Domenica sia uno sforzo indicibile …
L’ arco non si è mai teso, le frecce non sono mai state scoccate e il bersaglio non è mai stato centrato … e la nostra vita fallisce.(dqy)