Nell’incontro del 26/05/ a Bruxelles la delegazione francese proporrà a tutti gli Stati membri dell’Unione di adottare una posizione unanime in tema di aborto. La proposta francese consiste nel proporre l’aborto come misura sanitaria per le donne e viene proposto tra gli obiettivi di sviluppo post-2015 delle Nazioni Unite. L’obiettivo è uniformare tutti i delegati europei alle posizioni abortiste, di modo da presentare un unico fronte europeo in tema di aborto in sede ONU nei negoziati per gli obiettivi di sviluppo del pianeta post-2015.
Incredibilmente, l’aborto viene promosso come procedura riguardante la “salute delle madri”. A tutti sono note le conseguenze dell’ aborto: la soppressione di una vita e il trauma fisico – psichico per la madre. È paradossale e angosciante che venga indicato come “procedura riguardante la salute delle madri”. É fin troppo ovvio sottolineare che le donne dei Paesi in via di sviluppo non necessitano di aborti, ma di ben altro, come acqua potabile, istruzione, condizioni igieniche adeguate.
Inoltre, come già ribadito in alcune risoluzioni votate dal Parlamento Europeo l’Europa non può promuovere l’aborto, perché si tratta di un tema di pertinenza nazionale.
Il summit di domani funzionerà così: se anche solo un delegato di un paese europeo si opporrà alla proposta abortista del governo francese ed essa non sarà quindi appoggiata all’unanimità, l’iniziativa sarà bocciata.
Alcuni delegati nazionali (come quelli provenienti da Malta, dall’Irlanda, dalla Polonia, dall’Ungheria e dalla Spagna) sembrano orientati a non accettare la proposta pro-aborto, ma le pressioni politiche su di essi, negli ultimi giorni, si stanno facendo sempre più intense.
Speriamo fortemente che questi delegati di non abbandonino i loro propositi e che rimangano fermi nell’opporsi a un’Europa che promuove l’aborto a livello mondiale.
Se anche uno di loro troverà il coraggio di opporsi, si sarà evitato un provvedimento gravemente lesivo della dignità umana e del valore della vita nascente, della donna stessa.
( fonte: Matteo Cattaneo – team di CitizenGO)
Speriamo che alla fine ve ne sia almeno UNO! (dqy)