Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, : Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a
me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche:
“Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
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Le tentazioni che subisce Gesù sono quelle che subiamo tutti con le dovute proporzioni in base alla professione, ruolo, e status sociale. Potremmo chiederci come mai Gesù tentato? Gesù, però, è pienamente uno di noi e la tentazione fa parte dell’esperienza dell’uomo dall’ inizio, l’importante è non cedere alla tentazione.
Ciascuno di noi subisce la tentazione in cui il maligno pone fuori e in noi
quelle illusioni, quelle falsità che magari affascinano promettendo quello che desideriamo, ma poi alla fine tutto sarà come una successione di scatole piene di nulla da cui siamo attirati.
Ma quali sono queste tentazioni?
1) Tentazione: di’ a questa pietra che diventi pane». Dietro questa tentazione vi è un grande pericolo: credere che Dio debba servire i nostri bisogni materiali. I nostri desiderata, è vero che Gesù ci dice: “Chiedete e vi sarà dato”, ma occorre stare molto attenti stiamo attenti a non ridurre Dio solo al soddisfacimento dei nostri bisogni materiali o contingenti. “Le mie vie non sono le vostre vie e i miei pensieri non sono i vostri pensieri” dice il Signore attraverso il profeta Isaia.
2) Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Non è solo la tentazione del potere, ma anche quello che è accaduto all’inizio: non ascoltare Dio. Frutto dell’Illuminismo, così decantato, e a cui è debitore il nostro modo di vivere e di pensare, è quello di demolire Dio e di divinizzare l’uomo esaltando il progresso, che purtroppo, senza negare certi aspetti di positività, ha dimenticato la sua dimensione spirituale e religiosa. Gesù presentandosi con umiltà nella sua umana debolezza, ma che è Dio, dimostra tutta la forza e la grandezza di Dio. Rammentandoci che solo a Lui spetta il culto e l’adorazione.
3) Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”. Il miracolistico che tanti vorrebbero. Lo volevano gli scribi e i farisei cercando di mettere alla prova Gesù; anche Erode, quando gli conducono Gesù durante la passione e i capi del popolo che lo insultavano sotto la croce. Richieste che hanno un unico scopo che è quello di sfruttare Dio. A queste domande Gesù non dà risposta, perché non amano il Signore e non lo riconoscono come tale. Al buon ladrone che gli chiede solo di ricordarsi di lui, Gesù risponde: “Oggi sarai con me in paradiso.
Le tentazioni tolgono quelle maschere che noi indossiamo quando misconosciamo Gesù, nella vita e, soprattutto, nel nostro cuore. In questo tempo di quaresima guardiamoci dentro per riscoprire la qualità della nostra fede attraverso uno spazio di preghiera, intenso anche se breve, se siamo capaci di fare qualche rinuncia, anche se piccola, ma che ci rammenta che “non di solo pane vive l’uomo”, se facciamo qualche gesto di solidarietà senza se e senza ma.
Quaresima, tempo benedetto per riscoprire se crediamo veramente in Dio, ma anche come vi crediamo.
Deo gratias, qydiacdon